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Alessio Ribaudo per il “Corriere della Sera”
A Riccione le luci del Cocoricò si riaccenderanno il 5 dicembre dopo che, il 3 agosto, la discoteca era stata chiusa dal questore di Rimini, Maurizio Improta, a causa della morte del 16enne Lamberto Lucaccioni. L' annuncio della riapertura è arrivato con un post sulla pagina Facebook: «7-12-2015 - Back home». Un ritorno a casa poi anticipato di due giorni.
«Abbiamo riflettuto a lungo sul da farsi - spiega Fabrizio De Meis, patron del locale romagnolo - poi ci siamo visti, pochi sguardi e dieci minuti dopo aver deciso di ricominciare abbiamo dato l' annuncio su Facebook, senza ancora stabilire la parte artistica. Infine, abbiamo deciso di anticipare al 5 visto anche i tanti messaggi che ci sono arrivati».
Il «Cocco», come è chiamato dalla tribù che balla, è la disco più famosa d' Italia e, da 30 anni, anticipa mode e tendenze.
«Sono stati mesi duri - prosegue De Meis - sia psicologicamente sia economicamente».
Lo stop ha imposto un ripensamento sul modo di fare «clubbing». «Abbiamo ragionato con la questura su quali sono le misure migliori per aumentare la sicurezza dei clienti e abbiamo scelto di dedicare eventi esclusivi ai minorenni dove non saranno serviti alcolici, mentre riserveremo ai maggiorenni le nostre serate».
Una rivoluzione. «È positivo che si sia creato un confronto fra i miei funzionari e i gestori - dice il questore Improta - e che loro abbiano iniziato un percorso che, se rispettato, potrebbe essere una mossa vincente». Le novità del «Cocco» non si limitano alla carta d' identità.
«Ci saranno sale di decompressione lontane da musica e luci, dove la gente potrà rilassarsi prima di guidare». Un' idea che piace. «La prevenzione degli incidenti stradali è sempre positiva - afferma Roberto Sgalla, direttore delle specialità di polizia - e spero nell' effetto emulativo».
Plaude anche l' Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo. «Il nuovo "corso" del Cocoricò - dice il presidente Maurizio Pasca - segue le nostre linee guida».
cocorico di riccione 9cocorico di riccione
Nel 1999, Giorgia Benusiglio, allora 17enne, è andata vicina alla morte dopo aver ingoiato mezza pasticca d' ecstasy. «È giusto che riapra perché ha pagato - dice ora - e pur potendo continuare con il modello del passato hanno sterzato. Demonizzare i locali non serve, ma occorre capire perché un ragazzo si droga o beve tanto».
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