JOHN FORBES NASH JR, MATEMATICO DI PRINCETON, 82 ANNI, LA CUI VITA HA ISPIRATO IL SOGGETTO DEL FILM "A BEAUTIFUL MIND", È MORTO LA SCORSA NOTTE A BORDO DI UN TAXI IN UN INCIDENTE STRADALE NEL NEW JERSEY

Francesco Semprini per lastampa.it

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John Forbes Nash Jr, matematico di Princeton la cui vita ha ispirato il soggetto del film «A Beautiful Mind», è morto la scorsa notte in un incidente stradale nel New Jersey. Nash, 86 anni, stava viaggiando a bordo di un taxi insieme alla moglie Alicia di 82 anni, diretti verso la loro abitazione di ritorno da un viaggio in Europa.

Secondo le prime ricostruzioni della polizia, l’autista della vettura avrebbe perso il controllo mentre, percorrendo la New Jersey Turnpike - una sorta di superstrada che attraversa il Garden State - tentava di superare un’auto che viaggiava nella corsia centrale.  

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Il taxi su cui i due erano a bordo avrebbe sbandato andandosi a schiantare contro il guard rail, causando un impatto violento. Nash e la moglie sono stati scaraventati fuori dall’auto morendo sul colpo. L’autista del taxi e il conducente dell’altra vettura sono invece stati trasportati in ospedale e non sembra siano a rischio di vita.

Nash è stato uno dei matematici più vivaci e creativi della storia, vincitore del Premio Nobel per l’Economia nel 1994, l’anno prima che approdasse al dipartimento di matematica di Princeton. Passato alla storia per il suo contributo alla teoria dei giochi, ma anche per i suoi problemi legati alla schizofrenia, caratteristiche queste reinterpretate magistralmente da Russell Crowe nel film «A Beautiful Mind». 

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Fondamentale la figura della moglie nella sua esistenza, compagna di vita per oltre 60 anni, e colei che si è sempre presa cura di lui, anche e soprattutto nella malattia. Il loro impegno legato proprio alla malattia ne ha fatto «ambasciatori» della campagna per la cura della schizofrenia, proprio quando al figlio John è stata diagnosticata la stessa malattia.

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Tanti i riconoscimenti ottenuti da Nash, l’ultimo dei quali l’«Abel Prize», conferito assieme al collega Louis Nirenberg, un premio che lui stesso era andato a ritirare in Norvegia lo scorso martedì, ennesimo omaggio alla sua «Beautiful Mind». Ed è stato proprio di ritorno