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Estratto dall’articolo di Antonello Guerrera per www.repubblica.it
I tradimenti seriali alle due mogli, il suo essere spia anche nella vita privata, la complessità e le debolezze del suo carattere ma anche “un vero stallone del sesso, una incredibile e insaziabile forza della natura a letto, una leggenda”, con tanti particolari che definire intimi è un eufemismo. In Inghilterra è in arrivo un libro su John Le Carré, il grande scrittore inglese morto due anni fa a 89 anni per una polmonite che si farà molto leggere. Si chiama The Secret Heart: an intimate memoir (edizioni Mudlark), uscirà il 18 ottobre e l’ha scritto nientemeno che una delle sue amanti storiche, Suleika Dawson.
Suleika Dawson, chi era costei? Di questa donna non si sa nulla. Difatti, è un nom de plume ispirato da Zuleika Dobson di Max Beerbohm, non si conosce la sua vera età e nemmeno dove sia nata. Eppure, come racconta oggi il Times Magazine che ha anticipato il libro e ha avuto una lunga chiacchierata con Dawson, questa donna è stata l’amante di Le Carré, come dimostrano foto e diari.
E ora ha scritto un libro sulla loro focosa relazione pluriennale, enunciando, dal suo punto di vista, chi era davvero John Le Carré, vero nome David John Moore Cornwell, ex spia del MI5 e MI6, che in vita è stato sposato con due donne: Alison Sharp, con la quale ha avuto tre figli (Simon, Stephen e Nicholas tristemente morto l’anno scorso) e poi Valerie Jane Eustace, sposata nel 1972 e morta due anni fa, pochi mesi dopo Le Carré, che con lei ha avuto un quarto figlio, lo scrittore Nick Harkaway.
Alison Ann Veronica Sharp LE CARRE
Le Carré e Dawson si conoscono nel 1983 e si sarebbero frequentati fino all’estate del 1985 e poi, una seconda volta nel 1989, per sei mesi 14 anni dopo, quando Le Carré la nota a una sua presentazione. E la reinvita per fare sesso in uno dei suoi appartamenti a Londra, a St John’s Wood, a poca distanza da quello di Hampstead dove viveva con la seconda moglie Jane. “Con me è stato per un tempo considerevole, se paragonato ai suoi standard con altre amanti”, spiega Suleika al quotidiano inglese, “relazioni più lunghe della nostra David le ha avute solo con le sue consorti ufficiali… tra di noi funzionava, e molto”. [...]
Poi il sesso, ovviamente. Altro che La spia che venne dal freddo, potremmo parafrasare. Dawson rivela come Le Carré fosse una “leggenda anche a letto” e ne elenca ogni particolare. Evitiamo alcuni molto espliciti, ma per esempio l’amante spiega come lo scrittore “facesse sesso da dio”, “almeno tre o quattro volte al giorno”, che “mi trapanava intensamente per cinque o sei ore anche quando aveva 70 anni”, che i suoi testicoli erano così possenti da resistere senza problemi ai cubetti di ghiaccio che lei vi poneva. Inoltre, Dawson è sempre rimasta stupita "da quanto sperma avesse in corpo”.
Fuori dal letto, continua Dawson nella sua intervista con il Times, Le Carré era invece “arrogante ma insicuro, sprezzante e altezzoso nei confronti degli altri, soprattutto se scrittori. Soffriva di claustrofobia, ma aveva un magnetismo straordinario, non solo a letto: mi bombardava di fiori, cioccolata, gioielli e andavamo sempre a cena a mangiare caviale e champagne, per non parlare delle vacanze in Grecia. [...]
Dawson, che oggi avrebbe una cinquantina d’anni, era bionda da ragazza e nota come fossero bionde e slanciate (“David diceva che le mie gambe erano la strada verso il paradiso”) anche altre amanti di Le Carré. Mentre le sue due mogli erano brune e bassine. Del resto, osserva Dawson, “l’eroe letterario di Le Carré, George Smiley, ha il cuore spezzato proprio dalla moglie bionda in fuga, Lady Ann”.
Il primo incontro tra Le Carré e Dawson avviene nel settembre 1982: i due faranno per la prima volta “sesso spinto, di ogni tipo” nell’appartamento dello scrittore ad Hampstead, nella stanza del figlio più piccolo. Lui aveva 50 anni, lei 23 o 24, ma la donna non lo esplicita nell’intervista. Si conoscono perché Dawson stava curando la versione audiolibro del romanzo dello scrittore Tutti gli uomini di Smiley. Dopo il primo invito in una trattoria di Soho, Le Carré la bacia all’improvviso e di soppiatto a Piccadilly Circus. “Di certo, non era un Weinstein, ma oggi David sarebbe stato accusato dal movimento MeToo per una cosa del genere”, sospetta Dawson, “deve essere molto, molto noioso essere giovani oggi”.
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