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Carlo Ottaviano per il Messaggero
Sarà la storia a dare un giudizio definitivo sulla presidenza di Barack Hussein Obama. Nel nostro piccolo ci limitiamo per ora a bacchettarlo per i suoi gusti a tavola e per voler continuare a chiamare carbonara l’improponibile (per noi) piatto di stringozzi con uova di quaglia, carciofi e tartufo di cui va pazzo.
Ma in fatto di violenza a uno dei nostri piatti simbolo, il 44esimo presidente degli Stati Uniti d’America non è solo. In Inghilterra usano le zucchine e talvolta sostituiscono l’uovo con la besciamella; in Cina e Malesia la fanno con il pollo; con il pesce in Spagna. In Giappone aggiungono la panna e tolgono il pecorino.
Lo sfregio raggiunge il massimo con i liofilizzati all’aroma di carbonara, pronti in cinque minuti, in vendita nei supermercati di Francia, Germania e Norvegia. Del resto – sostiene l’Accademia Italiana della Cucina – si tratta del piatto della tradizione italiana più (mal) copiato all’estero.
SOCIAL Sicuramente è tra le ricette più amate, tant’è cheoggi si celebra in tutto il mondo il CarbonaraDay che aveva fatto già boom loscorso anno con la prima edizione: in 24 ore erano stati pubblicati sui social 4mila contenuti originali con 29mila interazioni lette da 83milioni di persone in tutto il pianeta. Del resto provate a cercare su google la parola“carbonara”. Ierisera alle 18,49 il conteggio indicava 24.131.612 link e state certi che anche a leggerli tutti non troverete “la” ricetta perfetta e la certezza sulleorigini. In tanti vantano la primogenitura. Ovviamente la gran parte delle citazioni indica origini romane, ma se poi si va a individuare di volta in volta la citta’ in cui opera l’autore dei testi, si scopre che la carbonara diventa romagnola in Emilia Romagna, abruzzese in Abruzzo e perfino yankee per chi vive oltreAtlantico. Secondo l’Aidepi (l’associazione degli industriali della pasta, che ha organizzato l’evento di oggi), la nascita sarebbe avvenuta nel 1944, a seguito del matrimonio fra la pasta italiana e gli ingredienti (tuorlo d’uovo in polvere e bacon) della “Razione K” dei soldati americani sbarcati qualche mese prima.
Guardacaso la Razione K prende nome da quell’Ancel Keys, che, anni dopo, avrebbe “scoperto” la dieta mediterranea. Altra ipotesi è che il piatto sarebbe stato inventato dai carbonai dell’Appennino (carbonari in romanesco), che lo preparavano usando ingredienti di facile reperibilità e conservazione. La carbonara in questo caso sarebbe l’evoluzione del piatto detto “cacio e ova”, di origini laziali e abruzzesi. Oltretutto, il termine Carbonada in Abruzzo stava infatti proprio a indicare la pancetta, vale a dire carne di suino salata e cotta sui carboni. Un’ultima ipotesi ricondurrebbe l’origine della ricetta alla cucina napoletana. Gli storici del gusto escludono tendono a escludere l’origine romanesca, perché il piatto non e’ mai citato nei più classici manuali di cucina romana pre guerra mondiale firmati da Ada Boni. Invece qualche riferimento si trova nel trattato di cucina napoletana del 1837 Cucina teorico-pratica di Ippolito Cavalcanti.
ravioli alla carbonara heinz beck
GLI INGREDIENTI Se gli storici non concordano sulle origini, i puristi della tavola sono invece certi sugli ingredienti della ricetta tradizionale. Sono solo cinque e non si discutono: guanciale, pecorino, uovo, sale e pepe. Poi si può litigare quanto si vuole se aglio sì aglio no, guanciale o pancetta, tuorlo o uovo intero, parmigiano o pecorino, e pure dividersi sul formato ritenuto migliore (la tradizione dice spaghetto lungo, ma ora c’è chiusa le mezze maniche o i rigatoni per catturare meglio il guanciale).
«Ognuno – dice Riccardo Felicetti, presidente dei pastai italiani – ha i suoi segreti e la sua versione. L’equazione della carbonara perfetta è una sfida che appassiona milioni di persone in tutto il mondo. Noi la festeggiamo superando l’idea di ricetta ideale»
CARBONARA. LA RICETTA PERFETTA DI LUCIANO MONOSILIO
Qual è la migliore ricetta per celebrare la Carbonara nel giorno dedicato al piatto di pasta della (recente) tradizione romana che è diventato un must per le giovani generazioni? E non solo a Roma.
Per quanto ci riguarda, qui su Scatti di Gusto, avete un ampio florilegio e ogni giorno è buono per celebrare il Carbonara Day.
Ma stando ai festeggiamenti che partono il 6 aprile, promossi da di AIDEPI (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) e IPO (International Pasta Organisation), tocca seguire il video di Luciano Monosilio, chef che si “sospetta” abbia fatto guadagnare la stella Michelin al ristorante Pipero di Roma proprio per la sua famosa carbonara.
Ascoltatelo in video mentre assumete che la tradizione (nata per i più durante la Seconda Guerra Mondiale con l’incontro tra la pasta italiana e la razione K dei soldati americani che annoverava uova e bacon) prevede 5 ingredienti e basta: guanciale, pecorino, uovo, sale e pepe. Le rivisitazioni (guanciale o pancetta, aglio sì o no, tuorlo o uovo intero, parmigiano o pecorino, etc), arrivano dai gusti personali e dalle abitudini familiari. E si discute anche sul formato di pasta da utilizzare. Meglio corta o lunga? A scanso di equivoci, vanno bene entrambe. Se per molti ‘alla Carbonara’ si lega indissolubilmente al termine spaghetti, più recentemente gli esperti consigliano anche i formati a sezione circolare, come rigatoni o mezze maniche, specie se “catturano” al loro interno il guanciale.
E ora siete pronti per festeggiare anche voi la Carbonara che è una delle 3 ricette del cuore dei Millennials.
La ricetta della carbonara di Luciano Monosilio
Ingredienti (per 2 persone)
160 g di pasta
2 tuorli d’uova bio
40 g di guanciale
1 g di pepe in grani
30 g di pecorino
20 g di Parmigiano Reggiano
Preparazione
Butta la pasta in acqua bollente. Se si è in due per una cena romantica il mio consiglio è di utilizzare spaghetti. Appena superato il numero di 5 commensali passate senza dubbio a un formato corto (1/2 manica o rigatone) per facilitare la preparazione.
Sbatti i tuorli col formaggio e circa la metà del pepe macinato.
Rosola il guanciale in padella di ferro scolando il sexy grasso rendendolo croccante. Ricordati che non va buttato perché sara questo grasso a dare alla carbonara quel profumo erotico e seducente che farà impazzire i tuoi ospiti.
Scolare la pasta al punto di cottura come indicato sulla confezione della pasta che utilizzi.
Manteca in una ciotola di acciaio con le uova montate, il pepe e il formaggio e alla fine unisci un po del grasso scolato per rendere il turtto amonioso.
Solo alla fine aggiungi il guanciale e dopo aver impiattatato metti il formaggio rimanente e il pepe.
carbonara di Nigella con panna
CARBONARACARBONARA VIDEO-RICETTA BARILLACARBONARA CARBONARA CIPOLLAassaggini di carbonaraCARBONARA CON PANNA
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