IL DESTINO DELL'UCRAINA SI DECIDE TRA WASHINGTON E MOSCA: LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È…
1. ISOLA IN APNEA
Alessandra Menzani per “Libero Quotidiano”
Anche gli amanti più fedeli dell' Isola dei famosi non hanno assistito a un bello spettacolo lunedì sera su Canale 5.
Chi del reality esotico ama la leggerezza, la vena ironica e un moderato sadismo ha visto uno show funesto, terrorizzante, nervoso. Fortunatamente non è successo nulla di tragico, ma è stato un mezzo miracolo. Mentre il mondo è angosciato dal terrorismo, la televisione potrebbe essere un' oasi di relax. Cosa che non è stata l' Isola l' altra sera. Ecco, più o meno in questo ordine, l' escatation di tensione su Canale 5.
Si parte con un dibattito carico di rabbia sulle parole di Jonas Berami: ha detto che gli italiani sono mafiosi o che «sull' Isola c' è la mafia»? Gli animi si infiammano, volano accuse fino quando Mara Venier dice la cosa più sensata che si è sentita nella puntata: «Questo è un gioco, la mafia è una cosa seria».
lotta nel fango simona ventura mercedesz henger
Dopo l' apertura del televoto tra Jonas e la Ventura, ci si diletta con un gioco altamente educativo: la lotta greco-honduregna, conosciuta anche come «lotta nel fango». I naugraghi, a due a due, si scontrano con violenza per mettersi ko. Il modello Andrea Preti si infortuna il naso, a Paola Caruso escono le tette, Simona Ventura prende un colpo allo sterno e non riesce a respirare. «Spettacolo immondo», scrive il compagno della Ventura Gerò Carraro su Facebook, attaccando gli autori. E non è ancora nulla.
lotta nel fango simona ventura mercedesz henger
Mercedesz Henger, durante la prova di resistenza in apnea, fa una faccia strana, almeno secondo il regista della trasmissione Roberto Cenci che dalla regia invita a fermare tutto. La Marcuzzi grida «Alvin, Alvin, Alvin», che in poche ore diventa il nuovo «Ciro, Ciro, Ciro» di Sandra Milo. È panico totale.
Alvin non sente o forse non reagisce, la Marcuzzi è fuori di sè, poi l' inviato dell' Isola, molto prontamente, tira fuori la ragazza dall' acqua. In realtà Mercedesz sta benissimo, ma in tv sembrava davvero passata a miglior vita come Leonardo DiCaprio in Titanic. Mamma Eva Henger quasi sviene, la Venier si lancia a consolarla, la Marcuzzi piange.
lotta nel fango bonas paola caruso topless
Solidarietà alla conduttrice: si è spaventata davvero, dal video effettivamente sembrava che la naufraga stesse spirando. Non soddisfatti per questi momenti drammatici, i responsabili dell' Isola permettono che il naufrago Marco Carta sostenga la prova di apnea mettendo la testa sotto una trave. La scena è inquietante: chiunque dotato di buon senso pensa che, in caso di un malore, il ragazzo si sarebbe incastrato. Arrivato a questo punto, il telespettatore si immagina che per mantenere alta la tensione gli autori abbiano l' idea di una roulette russa con i concorrenti o di altri allegri giochini per ingannare il tempo.
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Come se la puntata non fosse stata abbastanza sciagurata, arrivano anche i sospetti di un gioco costruito a tavolino. Alcune ore prima dei fatti avvenuti in tv, infatti, Alberto Dandolo, firma di Dagospia, su Facebook anticipa tutto. «Sull' Isola resta lo spagnolo Jonas», scrive, «Simona perderà con lui al televoto. Ma la Venturona andrà a Playa Soledad. Non sarà sottoposta a televoto (sennò perde!) perché faranno uscire Aristide, fingendolo malatissimo!». La «profezia» si avvera punto per punto. L' Isola perde Malnati e la Ventura va nella spiaggia solitaria.
L' esagerazione è stata totale.
Gli ascolti ci sono stati, oltre il 23%, e ci mancherebbe altro, con tutto quello che si è visto.
L' errore fondamentale (oltre a quello di non aver dotato Alvin di un apparecchio anti-sordità) è stato quello di non capire che la tensione e il pathos vanno bene ma l' ansia e il terrore no. A questo punto rimpiangiamo i nudi e i falli al vento: almeno erano innocui e nessuno rischiava di rimetterci le penne.
2. L’ISOLA DELL’IMBARAZZO: UNA PUNTATA TRASH TRA LOTTA NEL FANGO E NOIA
Renato Franco per il “Corriere della Sera”
L’Isola dell’Imbarazzo. Per chi la fa, per chi la guarda. Per chi la fa — conduttori, autori, regista, la rete che la manda in onda — perché la puntata di lunedì dell’Isola dei famosi è stata una corsa al peggio e un’esibizione di dilettantismo che raramente si era vista. Per chi la guarda perché la «sceneggiatura» è stata una deriva e — a differenza di chi la fa — gli spettatori non sono nemmeno pagati.
La lotta nel fango
Due i momenti più bassi, due oasi di orrore in un deserto di noia (quando non fanno prove sceme, passano il tempo ad avere problemi con l’audio) . La prima è la lotta greco-honduregna (così la chiamano loro) che è una banale lotta nel fango architettata secondo il format dell’ovvio delle migliori (o peggiori, fate voi) province americane: prima le due bonazze (che rimangono subito in topless, tra i finti imbarazzi in studio, anche perché non ci voleva un genio per capire che finiva così), quindi i due bonazzi (che si menano come previsto), infine le due rivali: Simona Ventura e Mercedesz Henger.
Il risultato è che Simona Ventura piglia un colpo e non respira, Alessia Marcuzzi si agita secondo copione, il dottore dice non è niente. Prova inutile per giunta, perché nessuna delle tre coppie riesce nell’obbiettivo dello scontro. In sostanza come organizzare una maratona con dei centometristi che non arriveranno mai al traguardo o uno slalom sugli sci con le porte che vengono spostate mentre scendi.
La prova apnea
Ancora complimenti agli autori dunque, che poi organizzano la prova apnea. Parentesi. L’hanno già fatta nelle scorse puntate, ma non si sono saputi inventare niente di nuovo, che bastava guardarsi una vecchia serata di Giochi senza frontiere e ci facevano tutta l’edizione di quest’anno dell’Isola. Comunque: sorbiamoci ‘sta prova apnea. Quando è il momento di Mercedesz Henger ci si mettono in gruppo a creare il panico dal nulla.
La ragazza ha fiato, Alessia Marcuzzi inizia a preoccuparsi, il regista dice tiratela fuori, i concorrenti ci provano, ma lei fa resistenza perché vuole stare sotto — dunque è per lo meno viva e consenziente —, la conduttrice inizia a urlare convinta che sia già morta da ore, alla madre della ragazza viene un colpo. Il panico degli altri è inevitabilmente contagioso — in studio e a casa — in un crescendo di isterismi, la sensazione di galline che sbattono le ali all’impazzata dentro il pollaio quando arriva la volpe. Il fatto è che non c’è nessuna volpe (anche metaforica).
Il caso Simona Ventura
Un capitolo a parte per Simona Ventura. In un cast da Grande Fratello (i presunti celebri sono mezzi sconosciuti), lei è l’unica davvero famosa. Le voci dicono che abbia accettato di partecipare al reality perché l’accordo comprende altri progetti per Mediaset. L’impressione è che quel mondo per accettarla di nuovo le voglia far pagare la scelta di aver abbandonato la tv generalista per quella a pagamento e ora la tratti come un corpo estraneo: il branco, la solita compagnia di giro — a partire dal suo amico Alfonso Signorini, velenoso come pochi (avercene di amici così...) — prova un gusto malevolo nel vederla naufraga in difficoltà, sembrano tutti sedotti dal piacere provocato dalla sfortuna altrui (un bassissimo sentimento che i tedeschi sintetizzano nella parola schadenfreude), tutti a fingersi ipocritamente solidali mentre l’ex storica conduttrice del reality veniva eliminata al televoto ma decideva di rimanere comunque in gara nell’isola solitaria.
Lo spoiler azzeccato
L’esperto di gossip Alberto Dandolo ben prima che succedesse tutto aveva scritto un post su Facebook: Simona Ventura perde al televoto, ma andrà a playa Soledad e non sarà sottoposta a ulteriore televoto perché Aristide Malnati se ne andrà spontaneamente. Tutto puntualmente successo (con annessi dubbi sulla genuinità sempre sbandierata del reality). Per quattro ore insomma è andata in onda una nuova forma di evasione già teorizzata, l’humilitainment, che unisce le parole intrattenimento e umiliazione. In questo caso dell’intelligenza degli spettatori e di quella o presunta tale degli autori, secondo l’aureo principio televisivo che è più affascinante scoprire quale sia la perversione di una persona piuttosto che la sua integrità (vedi alla voce Arena di Giletti e fratelli Muccino).
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