ambra angiolini

L’ULTIMA, TRASCURABILE, CROCIATA DI AMBRA È CONTRO “LELLA”: “CANTAVO SENZA PENSARCI UN BRANO CHE TRATTA UN TEMA ATROCE COME UN FEMMINICIDIO, EPPURE CI ABBIAMO FATTO I TRENINI DI CAPODANNO…” - LE ACCUSE DI PRESUNZIONE DOPO "NON E’ LA RAI", IL NO ALLA MUSICA, IL BRANO "T'APPARTENGO" (“NON LA METTO PIÙ A FINE SPETTACOLO, MI ADEGUO AI TEMPI”) – "SANREMO? VORREI FARE DI NUOVO IL DOPOFESTIVAL. L'HO CONDOTTO DA PICCOLA, QUANDO ERO ANCORA METÀ CERVELLO BONCOMPAGNI E METÀ MIO” – IL TWEET DI DAVIDE DESARIO: "NON L'HO CAPITA. PROPRIO LEI GIRÒ VIDEO DELL'ORCHESTRACCIA PER DENUNCIARE VIOLENZA SULLE DONNE..." - VIDEO

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Claudia Catalli per la Stampa - Estratti

 

ambra angiolini

Da due anni porta a teatro la determinazione di una donna che non vuole sottostare al «matrimonio riparatore» dopo aver subito uno stupro. Ambra Angiolini, al Colosseo di Torino l'11 e 12 febbraio con Oliva Denaro, dal libro di Viola Ardone ispirato alla vera storia di Franca Viola, tiene molto a questo spettacolo portatore sano di empatia e condivisione di traumi: «Nel dolore ci siamo stati tutti, è stata una rivelazione scoprire come le ferite, le delusioni, tutto ciò che resta come bagaglio di vita "negativo" potesse essere utile, condivisibile con gli altri, più pop di tante cose che ho fatto».

 

Esporre le proprie fragilità in pubblico è una conquista?

«Per me lo è stata, prima pensavo che bisognasse mostrare di sé solo l'aspetto vincente, sorridente, lucidato. Poi ho scoperto che c'è tanta gente che si sente come me».

 

(...)

C'è un "No" che le ha cambiato la vita?

ambra angiolini

«Il primo l'ho detto alla musica e mi ha salvato, prima avevo detto troppi sì. Si ostinavano a farmi cantare, avevo iniziato per sbaglio e mi era andata bene un paio di volte, ma non era quello che mi rappresentava. Fu un no che fece discutere, come quando mi accusarono di essere presuntuosa perché andai via da Boncompagni, mentre volevo solo rivendicare che il mio nome era solo mio».

 

"T'Appartengo" va ancora tanto però.

«Anche lì, voglio ascoltare la gente. Se la diverte bene, ma io non insisto, non lo metto più a fine spettacolo, mi adeguo ai tempi».

 

Il rispetto per le donne passa anche attraverso le canzoni?

«Ho scoperto che io stessa cantavo senza pensarci canzoni che trattano tematiche atroci. Come Lella, tutta su un femminicidio, eppure ci abbiamo fatto i trenini di Capodanno.

Ci sono diversi brani che raccontano donne descritte senza dignità, ma con tutto quello che accade oggi un linguaggio crudo e privo di poetica espone queste canzoni ad una critica più forte».

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Sanremo lo condurrebbe mai?

«Vorrei ricondurre il Dopo Festival».

 

Perché?

«L'ho condotto da piccola, quando ero ancora metà cervello Boncompagni e metà mio. Sogno di ricondurlo per come sono oggi».

 

(...)

Ha imparato a proteggere la sua vita privata?

«Prima ero più superficiale, per entusiasmo mi sono esposta, il potere dell'amore fa sentire di avere una spada laser, poi passato del tempo il neon si consuma e la carrozza di Cenerentola torna zucca. Meglio viversi le fiabe, e i loro finali, per conto proprio».

 

Come vive oggi l'amore?

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«Ne ho tanto, ma preferisco respirare. Non mi frega più delle relazioni da batticuore che tolgono il respiro, l'amore deve darmi calma, fiducia. In questo momento molto amore me lo produco da sola, e va bene così».

 

Con il suo ex Francesco Renga ha mantenuto un bel rapporto.

«Mi sono chiesta: se non lo facessi per i figli esisterebbe quest'uomo nella mia vita? Mi sono risposta di sì. Ci vogliamo bene, ci stimiamo, ci mandiamo cose che fanno ridere solo noi, ci unisce qualcosa di grande che è il motivo per cui ci eravamo scelti. Anche se siamo consapevoli di aver preso strade diverse, non c'è la sigla in cui i due poi si rincontrano sulla spiaggia».

 

Si appartiene oggi, Ambra?

«Mi trovo più carina di vent'anni fa, sono una 48enne che non vuole dimostrare né di meno, né di più. Dentro sono sempre un po' in costruzione, ma le fondamenta mi sembrano belle».

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