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Carlo Pizzati per la Stampa
Può sembrare una fiaba indiana, ma non è tutto completamente roseo nella storia di Mukesh Ambani, il tycoon del petrolchimico e delle telecomunicazioni che da pochi giorni ha sorpassato il miliardario cinese Jack Ma di Alibaba diventando così il Paperon de' Paperoni d' Asia, ovvero l' uomo più ricco del continente.
L' azienda di famiglia, che è si è sviluppata passando dal tessile alla plastica, dalle raffinerie alle telecomunicazioni, dal business dello sport a Bollywood, questa settimana ha raggiunto il valore di 44,3 miliardi di dollari con un aumento record delle azioni della Reliance Industries dell' 1,6 %.
Nel 2018, nelle casse di Mukesh Ambani sono arrivati altri 4 miliardi di dollari grazie al raddoppio della capacità petrolchimica di Reliance e all' accoglienza positiva dei mercati nei confronti delle innovazioni telecom come la Reliance Jio Infocomm. All' inizio di luglio Ambani ha rivelato che intende offrire ai suoi 215 milioni di iscritti al servizio Internet Jio una proposta di e-commerce, spiazzando Amazon, Walmart e soprattutto l' Alibaba di Jack Ma, che nel 2018 ha perso 1,4 miliardi di dollari.
La storia del nuovo uomo più ricco d' Asia inizia con il figlio di un maestro delle elementari che va a fare l' operaio nelle raffinerie di petrolio dello Yemen, torna in India con appena 50 mila rupie in tasca e nel 1977 apre un' azienda tessile. Questo è il primo piccolo miracolo del padre di Mukesh, Dhirubhai Ambani, il «Principe del Poliestere» che otterrà dal governo di Indira Gandhi un' importante concessione per la produzione manifatturiera del filato di poliestere e cementerà così le fondamenta dell' impero Reliance.
A fine Anni 70 nonno Dhirubhai gestiva la sua società in una stanza di 33 metri quadrati con un telefono, un tavolo e tre sedie.
Oggi è l' azienda più potente dell' India e il suo amministratore l' uomo più ricco del continente.
In quegli Anni 70, la famiglia Ambani, papà, mamma e i fratelli Mukesh e Anil, dormivano in un normale appartamento di due camere da letto a sud di Bombay. Oggi Mukesh, astemio e vegetariano che dice di adorare le semplici polpette di riso «idli» intinte nella zuppa di verdura «sambar» che mangiava da studente, abita con la sua famiglia nella residenza-grattacielo più costosa al mondo: la famosa e bizzarra Antilia da due miliardi di dollari che svetta con i suoi 27 piani sui cieli della metropoli, con tanto di ascensori interni per le 168 auto private e con tre eliporti sul tetto.
Da tranquillo studente di ingegneria che sperava di completare il suo Mba a Stanford, Mukesh viene richiamato in India dal padre per gestire la rivoluzione del poliestere indiano. Nel 1980 il giovane Mukesh viene incaricato di riconvertire le aziende del gruppo dal tessile al poliestere e petrolchimico. Negli anni, dopo la morte del padre e una lunghissima e virulenta faida amministrativa con il fratello Anil, con cui co-abitava in un grande palazzo prima di costruire Antilia, si espande alle telecomunicazioni e fa crescere le raffinerie con numeri e incassi da record.
Secondo Forbes, Ambani è oggi la diciottesima persona più ricca al mondo, e la trentottesima persona più potente al mondo. Da 10 anni è l' indiano più ricco della nazione, il quinto per filantropismo in India.
Con la moglie Nita, i figli Anant e Ahah e la figlia Isha (tutti raccolti sotto lo stesso costosissimo tetto) ha allargato il suo impero a Bollywood, ma anche allo sport, essendo proprietario sia del campionato di cricket più popolare dell' India, l' Ipl, che del nuovo campionato di calcio Isl, dove hanno presenziato sia Alessandro del Piero che Marco Materazzi, tra le tante star del calcio attratte dai contratti lucrosi degli Ambani.
Insomma, soldi, glamour, ricchezza, ma anche politica.
Infatti sia il padre Dhirubhai che il figlio Mukesh sono stati in diverse occasioni sospettati o accusati di relazioni improprie con la politica. La pubblicazione del libro intitolato appunto «Il Principe del Poliestere» che documentava i rapporti con la politica di Dhirubhai è stata bloccata in India.
Quattro anni fa Arvind Kejrwal, leader del partito degli onesti (Aap), ha presentato una denuncia nei confronti di Mukesh per presunte irregolarità nei prezzi del gas naturale del bacino di KG. Il governo di Delhi avrebbe consentito ad Ambani di fissare il prezzo del gas a 8 dollari a unità, anche se la società di Ambani spende solo un dollaro di produzione per unità, costo giudicato eccessivo per una commessa statale. Il declino politico di Kejrwal è stato immediato.
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