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Alla fine il direttore generale, Lorenza Lei, ha scelto la linea dura, innescando una bomba in casa Rai. Confermerà - nel ruolo di direttore del Tg1 - Alberto Maccari: pensionato richiamato in servizio dopo l'allontanamento di Minzolini. La proposta di nomina, che verrà portata al cda di martedì prossimo, è stata depositata oggi sul tavolo dei consiglieri. Proposta che avalla l'accordo politico tra Lega e Pdl ignorando le proteste di una parte del consiglio d'amministrazione e soprattutto del presidente, Paolo Garimberti, che sul punto ha minacciato anche le dimissioni. Altra scelta di Lorenza Lei, è la nomina di Alessandro Casarin per il Tgr: attualmente condirettore della testata regionale e vicino al Carroccio. Significa che il Pdl avrà il controllo del tg della rete ammiraglia sia per le amministrative di primavera che per le politiche del prossimo anno.
Decisioni, quelle delle Lei, che scatenano la dura reazione del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: "Davvero di tutto di più - dice - è ora di mettere un freno alla progressiva distruzione di una società pubblica. Spero che il Cda non consenta questa deriva. Occorre mettere mano urgentemente, anche su iniziativa dell'esecutivo, ad una riforma della governance della Rai". Insomma, un appello al premier Mario Monti.
"Avevo sperato in un sussulto di autonomia da parte del direttore generale ma così non è stato", dice Nino Rizzo Nervo, consigliere d'amministrazione espresso dal centrosinistra. E lancia un "ultimo e accorato appello al Consiglio" affinchè "dia martedi" un forte segnale di indipendenza rimandando al mittente quelle proposte e chiedendo al direttore generale di dimettersi".
"Le proposte avanzate dalla Lei sono incredibili - commenta Matteo Orfini, responsabile informazione del Pd - la storia di questi giorni dimostra che il dg è come l'ultimo giapponese che si ostina a combattere una guerra finita, tentando di militarizzare con la forza il servizio pubblico per cieca fedeltà a una coalizione politica che litiga su tutto ma si accorda quando si tratta di lottizzare. Speriamo che il cda respinga questa vergogna. Ma certo il dg ha colto l'ennesima occasione per dimostrare la sua totale inadeguatezza".
'Il dg Lei, scegliendo di non scegliere, dimostra tutta la sua debolezza, favorisce la lottizzazione politica fra Pdl e Lega, appoggiandone di fatto il vergognoso accordo, e porta l'azienda verso il baratro", dice il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando. Che avverte: "Se nel prossimo Cda risultasse decisivo il voto dell'onorevole Verro, neo parlamentare del Pdl, noi dell'Italia dei Valori promuoveremo ogni azione legale presso le sedi competenti, di fronte alle illegittimità che si stanno consumando, e valuteremo, inoltre, se esistano i requisiti per una class action contro l'azienda".
"Rinunciare a rilanciare subito la principale testata del servizio pubblico è un errore - dice il segretario dell'Usigrai, Carlo Verna - che potrebbe considerarsi giustificabile solo nel contesto di un passo indietro rispetto a decisioni che spetteranno al futuro prossimo vertice".
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