DAGOREPORT - PER LA RUBRICA “OGNI MATTINA S’ALZA UN FREGNO E LA SPARA A SALVE”, OGGI CI TOCCA…
        
        Lettera di Marco Travaglio a Dagospia
Caro Dago,
non che la cosa sia importante. Ma le balle che partono dal web, se non smentite, nessuno riesce più a fermarle. Mi riferisco a quella scritta ieri su Libero da F.F. e da te ripresa su un presunto "veto" da me imposto alla sua presenza a un incontro organizzato dagli studenti dell'Università Statale di Milano. Naturalmente non ho imposto alcun veto. Oltre un mese fa sono stato invitato a tenere una "conferenza" agli studenti e a confrontarmi con loro sulla mia esperienza di giornalista e di direttore del Fatto.
"Conferenza agli studenti" significa che un relatore parla e gli studenti pongono domande. A un certo punto, quando era tutto organizzato, è spuntato in una mail il solito F.F., non si sa bene a quale titolo. Ho fatto osservare che sono maggiorenne e vaccinato e, quando tengo conferenze, non vado accompagnato dai genitori, né tantomeno da badanti, men che meno da F.F. che non ho piacere di incontrare dopo tutte le falsità che ha scritto in questi anni sul mio conto.
Non so, né mi interessa sapere, chi abbia pensato di trasformare a mia insaputa la conferenza a cui avevo aderito nel solito talk show, già visto e rivisto infinite volte in tv. Sono anni che discuto e a volte litigo in tv con personaggi i più distanti da me, quindi non credo di poter essere accusato di sfuggire al contraddittorio. Siccome poi non è mia abitudine porre veti, ho fatto presente agli studenti che, se tenevano a F.F., potevano invitare lui e non me, e io mi sarei fatto volentieri da parte.
Ieri, quando ho letto che addirittura una mia mail privata era finita molto scorrettamente in mano a F.F., ho ribadito al mio giovane interlocutore che poteva fare tranquillamente a meno di me. Al che ho scoperto che F.F. era già stato invitato a tenere una conferenza successiva alla mia, dunque il pericolo mortale che gli studenti della Statale fossero orbati del suo prezioso contributo era ampiamente scongiurato. Per il resto, credo di essere libero di scegliermi le compagnie che preferisco e di evitare quelle che non gradisco, fissando un limite alla decenza: ecco, quel limite per me è F.F.
Marco Travaglio
						
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