MAI DIRE RAI! CONTI IN PROFONDO ROSSO E SPUNTA IL TAROCCAMENTO DEL BILANCIO 2011 BY OPUS LEI

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1 - CONTI RAI IN PROFONDO ROSSO: NEL 2012 PERDITA A 244 MILIONI
Marco Mele per "Il Sole 24 Ore"

Rai in profondo rosso nel 2012. Il Cda dell'azienda ha approvato ieri, con due astensioni, il bilancio consuntivo dell'esercizio 2012. La perdita del gruppo è pari a 244,6 milioni di euro rispetto ai quattro milioni di attivo nel 2011.
Proprio quest'ultimo attivo, però, è stato oggetto di perplessità da parte di alcuni consiglieri: per pareggiare il bilancio 2011 - è stato scritto più volte - sarebbero stati fatturati 61 milioni di spot trasmessi, in realtà, nel 2012. Non si è trattata di una pre-fatturazione vera e propria, che avrebbe portato alla non approvazione del bilancio da parte del società di revisione.

Bastava, però, caricare gli spot in onda negli ultimi mesi del 2011 anche dei costi di quelli trasmessi nei primi mesi del 2012, fatturandoli regolarmente nell'anno di messa in onda, per peggiorare il risultato di quest'ultimo esercizio, pur rispettando formalmente le norme sui bilanci. Con quel pareggio, tra l'altro, si è evitato il rischio del commissariamento dell'azienda.
I due consiglieri che si sono astenuti, Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi, nominati dal Pd su designazione di alcune associazioni, hanno chiesto approfondimenti in merito.

La Rai ha prodotto in Cda un parere legale che promuove senza esitazione le politiche di bilancio attuate dall'azienda. Non è chiaro perché i due consiglieri, a quel punto, si siano astenuti, anziché votare a favore o votare contro il bilancio consuntivo del 2012.
Sul risultato dell'esercizio, va detto, incidono anche quasi 51 milioni accantonati per le incentivazioni all'esodo attraverso pensionamenti anticipati.

Sul fronte finanziario la situazione non è migliore rispetto a quello della gestione: la posizione finanziaria netta al 31 dicembre è negativa per 366,2 milioni di euro, con un peggioramento di 93,8 milioni. Nel bilancio 2009 la Rai aveva un attivo di cassa di 30 milioni. Gran parte della cassa è stata consumata per gli investimenti richiesti dalla transizione al digitale terrestre, i cui tempi non sono stati decisi dall'azienda. Tale transizione si è conclusa nel luglio del 2012 ma la Rai deve investire in nuove tecnologie per restare sul mercato.

La Rai, adesso, deve pensare al futuro, in attesa della scadenza della Convenzione con lo Stato del 2016. L'esercizio 2013 non avrà i costi dei grandi eventi sportivi, come accade invece negli anni pari: il problema è la raccolta pubblicitaria, come per tutti i media. C'è chi paventa il rischio che la Sipra non raggiunga quota 700 milioni, ma si conta almeno in una riduzione del calo nel secondo semestre, se non in una "ripresina".

La Rai è sempre più leader degli ascolti (41,3% in prima serata nel 2012), ma il crollo degli introiti pubblicitari non permette di capitalizzare in termini di ricavi l'ottima performance dei suoi risultati. Il Piano industriale prevede un pareggio nel 2014: per raggiungerlo non basteranno i tagli ai costi. 
Bisogna sperare in una ripresa del mercato pubblicitario o, magari, in un provvedimento di legge per eliminare o ridurre drasticamente l'evasione dal canone. I vertici Rai, però, prudentemente, nel Piano non hanno previsto alcun provvedimento del genere.

2 - RAI. ANZALDI-DI GIORGI: CDA CHIEDA DIMISSIONI LORENZA LEI
(DIRE)
- "Dopo quanto e' emerso sul bilancio 2011, con un discutibile spostamento di 61 milioni di euro per chiudere in pareggio, il Cda Rai chieda le dimissioni all'allora direttore generale Lorenza Lei, attualmente a capo di Sipra. Tra l'altro l'allarme su quei conti fu dato gia' un anno fa dal consigliere Nino Rizzo Nervo, che addirittura si dimise". E' quanto dichiarano il deputato Michele Anzaldi e la senatrice Rosa Maria Di Giorgi del Partito democratico.

 

 

Benedetta Tobagi GHERARDO COLOMBO Lorenza Lei - foto AnsaNINO RIZZO NERVO