i clienti delle escort di alta classe

MEMORIE DI UNA MADAME - GESTIVA UN BORDELLO DI SYDNEY A SOLI 23 ANNI: SOLDI FACILI, CLIENTI RISPETTOSI E DONNE CHE SI AIUTANO A VICENDA. QUALE ALTRA INDUSTRIA REGALA UNA SIMILE LIBERTA' SESSUALE E FINANZIARIA?

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Liam Quinn per “Daily Mail

 

escort di alta classeescort di alta classe

La ex “madam” che a soli 23 anni ha gestito un bordello a King’s Cross, il più famoso quartiere a luci rosse di Sydney, rivela come è stata la sua vita nell’industria del sesso. Soldi veloci e facili, grazie ad una clientela di banchieri ed avvocati che non hanno mai causato problemi, contrariamente a quanto pensa la gente. Dice la donna: «Sento sempre storie di droga e violenza, quando si parla di bordelli, ma la mia esperienza è stata completamente diversa. Ho amato il mio lavoro e le ragazze con cui l’ho fatto, provavamo rispetto e ci proteggevamo a vicenda. Avevo studiato arte, facevo la fotografa e volevo ritrarre il mondo del porno, quindi risposi ad un annuncio. Inizialmente volevo solo stare alla reception e fotografare le ragazze».

i bordelli sono ambienti protetti e sicuri per le escorti bordelli sono ambienti protetti e sicuri per le escort

 

tacchi e lustrini per la escorttacchi e lustrini per la escort

Era un bordello di alta classe, i clienti pagavano un anticipo del 50% prima ancora di varcare la porta, e non veniva restituito se si comportavano male. Prosegue la Madam: «I bordelli sono incredibilmente importanti per la società. Permettono agli uomini di soddisfare le proprie fantasie. E’ un servizio sociale, a suo modo. Ad esempio arrivavano uomini maturi che sceglievano ragazzine più giovani e almeno qui garantivamo che fossero maggiorenni e consenzienti. Inoltre la società moderna ti invita a lavorare 80 ore a settimana e dove lo trovi il tempo per le relazioni umane? Puoi andare in un bordello, farti dare un po’ di affetto senza impegno, e tornartene a casa».

sfilza di bordelli a sydneysfilza di bordelli a sydney

 

mancia per la lap dancemancia per la lap dance

«Ogni volta che una ragazza veniva a proporsi da me, mi interessavo alla sua situazione. Poteva essere una madre single che doveva pagare le bollette o una studentessa che doveva estinguere un debito. Se aveva figli, pagavo io l’assistenza. Droga ne ho vista, non più che in altri posti, ma mai portata dalla ragazze, solo dai clienti. Potevano dare una botta di cocaina insieme ma non ho mai riscontrato un problema di dipendenza. Erano e dovevano restare donne di classe.  Ero una bella bionda e molti mi volevano pagare, ma io ero più una osservatrice, una sentinella della situazione. Lavorare in un bordello mi è servito a creare belle amicizie e bei ricordi. Gli orari erano flessibili, la paga ottima, e in quel posto le donne si sostenevano a vicenda in ogni modo. Quale altra industria offre una simile libertà sessuale e finanziaria?».

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