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Stefano Zaino per "La Repubblica"
Non è in testa al Mondiale, anzi, è sesto, con la metà dei punti del compagno di squadra, lo scatenato Vettel che a quota 52 comanda la classifica. Non è il favorito in Bahrein, anzi, dopo le disavventure cinesi si accontenterebbe di un semplice podio.
Non dovrebbe essere al centro dell'attenzione, Mark Webber, 36 anni, australiano, taglio da marine, capelli cortissimi perché il suo parrucchiere, felice di poter colloquiare con lui, si è dimenticato che prima o poi avrebbe dovuto posare le forbici, eppure ieri nel paddock non si parlava che di lui.
Non bastava la cena "galeotta" con Alonso a Dubai, martedì sera, alla vigilia dell'arrivo in Bahrein, due amici che s'incontrano e mangiano amabilmente, con Vettel nemico di entrambi, se non fosse che il tedesco della Red Bull, grande rivale del ferrarista è compagno di squadra di Webber ed assieme dovrebbero concertare un piano per togliere il Mondiale a Maranello.
Non bastava la tavola apparecchiata e la foto diffusa da Alonso su Twitter, un messaggio inequivocabile, tanto per far capire al mondo (e a Vettel) da che parte stanno le alleanze in caso di bisogno. Ieri ci si è messo anche un video, effettuato dalla Red Bull, con Webber che viene festeggiato per i suoi 200 gp (raggiungerà il traguardo domenica), acclamato ed esaltato da tutti, ma non dal compagno di squadra, semplicemente perché Vettel all'happening non partecipa, non compare in nessun filmato, al contrario di molto passato e presente dell'australiano, vecchi maestri, attuali uomini del suo team.
Una dimenticanza? Potrebbe essere la tesi sbandierata dagli interessati. Come è assolutamente casuale che l'immagine di Webber con Alonso a cena sia finita sul web, in fin dei conti si conoscono da 13 anni, hanno avuto un manager in comune (Briatore). Come dice Webber, sono "paranoie" della stampa. Poi però scavi e ti accorgi che a pensar male (azzeccandoci spesso) diventano acidi anche certi commenti. Vettel, a proposito della cena, afferma: «Erano nudi? Prima o poi ognuno di noi deve mangiare. E farlo da solo è estremamente noioso». Ironia, accompagnata da una smorfia che fa capire come, secondo lui, sarebbe stato meglio evitare.
Pensate un po' cosa avrebbe potuto dire Alonso se il rivale tedesco fosse andato a pranzo con Massa? Lo spagnolo risponde con un proverbio del suo paese: «Se uno è ladro, pensa che tutti rubino come lui. Se vedessi una foto di loro due, non ci troverei nulla di male. Io con Webber ho parlato di triathlon, della sua gara di sopravvivenza in Tasmania, di ciclismo, della sua gamba infortunata tempo fa. Neanche un po' di F1».
Niente macchine, ci sarà tempo da oggi con le prime libere, Alonso che sogna il bis della Cina e tanto per insistere su Vettel afferma: «Il mio avversario più temuto? Non solo Hamilton, anche Raikkonen fa paura. L'anno scorso è stato estremamente costante, forse il pilota migliore del 2012». Vettel no, ci mancherebbe. Uno che allo stesso tavolo ti farebbe andare tutto di traverso.
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