
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
R.Fra per “il Corriere della Sera”
Da suonatore di piano accanto al pupazzo Five ad arrangiatore per Mina. Il pop più televisivo e la voce più calda della musica. Sono i due poli che hanno attratto la carriera di Augusto Martelli, compositore, direttore d’orchestra e produttore che si è spento a 74 anni nella sua casa di Milano dopo una lunga malattia.
Martelli era nato a Genova il 15 marzo 1940. Figlio d’arte, iniziò come musicista lavorando per la Ri-Fi, la casa discografica che aveva tra le sue voci anche quella di Mina. Negli anni Sessanta, ne uscì un sodalizio allo stesso tempo artistico e sentimentale. Martelli compose e arrangiò per lei diverse canzoni — So che non è così, Tu farai , Ero io, eri tu, era ieri , Una mezza dozzina di rose — e diversi dischi: 45 giri come Un anno d’amore/E se domani (1964, uno dei più venduti di Mina) e 33 giri come Dedicato a mio padre e altri (1967).
Intanto il rapporto tra i due si fa sentimentale: l’amore tra Mina e Corrado Pani arriva al capolinea e ad attenderla c’è Martelli, per una convivenza che va avanti fino alla fine degli anni Sessanta. Le riviste di gossip annunciano pure il loro matrimonio varie volte, ma non se ne farà mai niente.
Gli anni Ottanta sono targati Berlusconi, in quella Mediaset che era ancora Fininvest. Si specializza nel ramo sigle tv e sforna jingle che entrano in milioni di orecchie. Suona per Five, la risposta di Canale 5 a Topo Gigio, il pupazzo che assomiglia a un draghetto che ha la voce di Marco Columbro. E poi Il pranzo è servito, Grand Prix, Ok, il prezzo è giusto!, Bim Bum Bam , Casa Vianello. Tante le collaborazioni. Con Giorgio Gaber, Johnny Dorelli, Ornella Vanoni, Iva Zanicchi, Jovanotti...
Ma non ci sono solo gli allori. Nel 2001 trovano sul suo computer immagini pedopornografiche che sarebbero state acquistate con la carta di credito da siti russi. Lui si difende e sostiene che stava indagando contro lo sfruttamento minorile. Non gli credono. E nel 2007 la Cassazione conferma la condanna inflitta in primo grado (un anno e sei mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena).
ORNELLA VANONI
JOHNNY DORELLI E GLORIA GUIDA
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