DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY…
1 - I PROBLEMUCCI DI MONTESCEMOLO
Luchino di Montezemolo ha festeggiato ieri il suo onomastico sommerso da una valanga di auguri tra i quali hanno primeggiato per tempestività quelli di Luigino Abete che da buon cristiano gli ha ricordato che San Luca è il patrono degli artisti e dei medici.
L'augurio del sudato presidente di BNL che, dopo aver appreso delle intenzioni del presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, di dedicarsi alla politica nazionale aspira a diventare sindaco di Roma, è arrivato mentre Luchino stava lavorando insieme allo staff dei manager di Ntv, la società dei treni per l'Alta Velocità .
à un'attività febbrile non priva di significato politico perché il presidente della Ferrari ha assolutamente bisogno di firmare il decollo dei treni "Italo" in tempi rapidi poiché questo sarebbe un biglietto da visita luminoso per la sua discesa in campo nella politica.
Purtroppo una serie di problemi stanno frenando l'operazione, e mentre l'amministratore delegato di Ntv, Giuseppe Sciarrone, continua a fare simulazioni, la data di partenza non è ancora fissata.
Tutto fa pensare che sarà molto difficile mantenere l'impegno annunciato per dicembre, perché oltre al certificato di omologazione che teoricamente può arrivare anche 24 ore prima della partenza di un nuovo treno, ci sono ancora molti problemi da risolvere. Uno di questi riguarda la Stazione Ostiense che dal 17 novembre dell'anno scorso è stata scelta da Ntv come hub dei propri servizi. Il complesso si trova in un quartiere strategico collegato con la linea B della metropolitana, e dopo Roma Termini e Roma Tiburtina è il terzo scalo ferroviario della Capitale per numero di passeggeri (poco meno di 6 milioni l'anno).
Non è ancora chiaro se da qui potranno partire i treni di Ntv e se quel diavolaccio di Moretti sia tentato o meno di mettere un veto e un altro bastone tra le rotaie. In questo caso Luchino & Company potrebbero risolvere il problema entrando nel business delle stazioni, ma l'operazione è difficile perché richiede altri soldi e per i patti sociali che stringono le Ferrovie agli altri azionisti come Benetton, Caltagirone e Tronchetti ai quali non più tardi dell'altro ieri il capo delle Ferrovie ha offerto di vendere una quota della "gallina d'oro" Grandi Stazioni.
Dentro la società che Luchino ha messo in piedi con l'aiuto determinante di Corradino Passera, le Ferrovie francesi (SNCF) e Dieguito Della Valle, si sta lavorando ventre a terra. à già stato messo in piedi un grande sistema informatico per il call center e l'assistenza ai passeggeri, ma fino ad oggi questo sistema non ha ancora un cliente.
Da parte sua Sciarrone sta usando la linea dura nei confronti dei fornitori più importanti (come ad esempio la società multinazionale Accenture) in modo da evitare incroci di prestazioni con le Ferrovie di Moretti, e avrebbe tutte le intenzioni di entrare nel business del trasporto pubblico locale, ma non sa ancora con chi allearsi.
L'ultima notizia riguarda il progetto suggestivo di integrare i treni dell'Alta Velocità con il trasporto aereo e a questo proposito Dagospia ha appreso che sono in corso intensi colloqui con "Brussels Airlines", la principale compagnia aerea belga che dal 2007 collega dieci città italiane con le principali capitali straniere.
rapporti tra il presidente della Fondazione Gabriello Mancini e Peppiniello Mussari,
2 - IL CINISMO DEL PATONZA
C'è molta attesa per il Consiglio europeo che si svolgerà domenica a Bruxelles.
Nell'ordine del giorno provvisorio sono fissati 11 punti che vanno da uno scambio di opinioni con il presidente del Parlamento europeo, fino ai cambiamenti climatici e alla modifica di alcuni trattati che riguardano l'Irlanda e la Repubblica Ceca.
Qualcuno arriva a scrivere che domenica si deciderà la sorte dell'euro, ma questi toni da ultima spiaggia sembrano esagerati perché nessuno, nemmeno la massaia di Berlino Angela Merkel, ha intenzione di far saltare il banco.
Di sicuro al tavolo di Bruxelles gli occhi saranno puntati sul presidente francese Sarkozy, che solo in caso di nascita di un figlio potrebbe alleggerire la sua incazzatura per la bocciatura della Francia arrivata ieri da Standard&Poor's. Gli altri governanti e ministri delle Finanze allungheranno le orecchie per sentire le opinioni del Presidente Patonza che rischia di arrivare al Consiglio europeo a mani vuote.
Le parole pronunciate ieri sui tempi lunghi del Decreto Sviluppo sono rimbalzate a Berlino e Parigi tra lo sconcerto generale. à evidente che il Governo italiano è a corto non solo di soldi ma anche di idee, e fa paura quell'appello alla finanza creativa che ieri il Premier ha ripetuto dicendo "niente fretta, alla fine inventeremo qualcosa".
Purtroppo la finanza creativa è quella dei ragionieri e dei commercialisti che hanno dimostrato di saper usare soltanto le forbici per i tagli lineari, e questo non può bastare a chi vede nella crisi italiana la madre di tutti i problemi dell'Eurozona.
Ieri sera durante la trasmissione "SkyTg Economia", dove al posto della bionda conduttrice Sarah Varetto è arrivato un giornalista volenteroso che ride sempre anche quando parla del crollo dei mercati, l'ex-Commissario della Consob, Salvatore Bragantini, ha insinuato che Berlusconi voglia presentarsi a mani vuote a Bruxelles per vedere che cosa gli altri governi sono pronti a mettere sul piatto in favore dell'Italia.
Se questo ragionamento, che lo stesso Bragantini ha definito "folle", fosse vero, il Cavaliere peccaminoso metterebbe gli altri governi di fronte al dilemma: se non ci aiutate crolla tutto perché il mio Paese è il più importante per la sopravvivenza dell'euro. In realtà è difficile immaginare tanto cinismo ed è più facile attribuire al gioco dei veti incrociati le incertezze sul Decreto Sviluppo e sulla nomina del nuovo Governatore.
Resta il fatto che nell'ordine del giorno provvisorio del Consiglio europeo di domenica (spulciato da Dagospia) al punto 10 è scritto che si dovrà provvedere alla nomina di un membro del Comitato esecutivo della BCE ed è su questo che si accenderanno le scintille al tavolo di Bruxelles perché Sarko e la massaia di Berlino chiederanno a Berlusconi di mettere fine alla serie delle brutte figure.
Ormai nelle sedi europee i rappresentanti italiani si presentano come uomini senza speranza, come libri vuoti senza copertina. L'ultima figuraccia è di pochi giorni fa quando il ministro ex-Opus Dei, Paolo Romani, ha disertato la riunione di Parigi dell'Agenzia internazionale dell'Energia. I 40 ministri presenti hanno discusso di mercato europeo, prezzi e tecnologie, e nei corridoi si negoziavano i ruoli nei posti chiave dell'organismo che dal 1974 tratta una materia estremamente delicata.
Anche in quella sede l'Italia non era presente.
3 - MARETTA TRA IL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE GABRIELLO MANCINI E PEPPINIELLO MUSSARI
A Siena i contradaioli sono perplessi e sentono un'aria strana intorno a Rocca Salimbeni e al quartier generale di MontePaschi.
A renderli inquieti non è la bocciatura di ieri di Standard&Poor's che ha tagliato il rating di 24 banche italiane compresa quella più antica d'Italia, ma i rumors che circolano sui rapporti tra il presidente della Fondazione Gabriello Mancini e Peppiniello Mussari, il boccoluto avvocato calabrese che guida la banca. Quest'ultimo ha guadagnato molti punti da quando è salito al vertice dell'Abi dove si sta muovendo con determinazione per tallonare il governo insieme alla Marcegaglia e alle altre rappresentanze produttive.
Per Peppiniello che si porta alle spalle esperienze nella Cgil e nel principale partito della sinistra, le battaglie politiche sono un richiamo eccitante, ma la sua banca di tutto ha bisogno in questo momento meno che di uno scontro con la Fondazione che detiene il 50,1% del capitale.
Eppure nei giorni scorsi il presidente Gabriello Mancini (un ragioniere di San Gimignano 65enne ex-Dc, ex-Margherita e vicino al Pd) ha rilasciato una dichiarazione da brivido quando di fronte all'ipotesi di un aumento di capitale di MontePaschi se l'è cavata dicendo "abbiamo già dato". Come se non bastasse, il tarchiato presidente si è detto sicuro che la Fondazione avrà un dividendo. I contradaioli conoscono per filo e per segno lo stato di salute di MontePaschi e molti di loro sono pronti a scommettere che la banca più antica d'Italia avrà bisogno di aumentare il capitale.
Il cavallo Mussari dalla criniera folta corre veloce, ma per vincere il Palio di Basilea dovrà mettercela tutta.
4 - CERCASI BRUNETTA
Avviso ai naviganti: "Si avvisano i signori naviganti che un ministro del governo è sparito dalla circolazione.
Si tratta di Renatino Brunetta, il napoleonico titolare del ministero della Pubblica Amministrazione che a partire dal 26 settembre ha chiuso la bocca. Quel giorno dichiarò "basta ai certificati anche quelli antimafia" e la cosa suscitò lo stesso scandalo della dichiarazione di giugno, quando accarezzò i precari dicendo "voi siete la parte peggiore dell'Italia".
A luglio si è sposato a Ravello con la bella Titti, ma sembra che l'evento gli abbia scaricato le pile perché nella battaglia sul Decreto Sviluppo e sugli 800 milioni per la banda larga non ha pronunciato parola lasciando la scena al collega dagli occhi azzurri Paolo Romani. Anche ieri durante il grande convegno sul tema "Cloud Computing and PA" organizzato nella sala delle conferenze di piazza Monte Citorio dal "Corriere delle Comunicazioni", di Brunetta non si è vista traccia. Al suo posto è intervenuto Renzo Turatto, il funzionario padovano che dopo esperienze all'Eni e in altri ministeri è diventato Capo Dipartimento Digitalizzazione e Innovazione Tecnologica".
Che e Castro MONTEZEMOLO E DELLA VALLE Montezemolo NTVmontezemolo giuseppe sciarrone NTV lapC Air Terminal Stazione Ostiense Roma Moretti e MontezemoloLUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO CON LUIGI ABETE DESIREE PETRINI NICOLA ZINGARETTI SARKOZY E BERLUSCONISARKO E BERLUSCONI TACCHI SARKOZY E BERLUSCONIberlusconi obama sarko merkel cameron e altri leader al G jpegsalvatore bragantini presidente promac PAOLO ROMANI E FIGLIOLAMARIO DRAGHI GIUSEPPE MUSSARI ManciniRENATO BRUNETTA RENATA POLVERINI - copyright PizziNOZZE BRUNETTA E TITTI DA CHI
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