MULLER SCODELLA UN FESTIVAL DI ROMA CON UN'OTTIMA SELEZIONE DI FILM IN CONCORSO E NO - MA QUESTO NON VIENE OVVIAMENTE CAPITO DA MOLTI GIORNALISTI CHE ALLA CONFERENZA STAMPA HANNO SEGUITATO A MARTELLARE MULLER SUL CASO POLVERINI, SULL'EREDITÀ ALEMANNO - "E TARANTINO? NE SAPRETE QUALCOSA TRA UNA DECINA DI GIORNI. MA SIATE SICURI CHE ‘’DJANGO’’ CALCHERA' LE SCENE DELL'AUDITORIUM"…

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Marco Giusti per Dagospia

"E Tarantino? Ne saprete qualcosa tra una decina di giorni. Ma siate sicuri che ‘'Django'' calchera' le scene dell'Auditorium." Yahoo!! Con questa promessa (magari e' una minaccia), Marco Muller chiude la sua presentazione della Settima Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, la prima da lui diretta.

Sara' un'edizione sobria, seria, senza grandi titoloni americani che ci potevamo aspettare, ma con un'ottima selezione di film in concorso e no. A cominciare dal secondo film di Roman Coppola, "A Glimpse Inside The Mind Of Charles Swan III" con Charlie Sheen e Bill Murray, l'ultimo attesissimo Takashi Miike, "Lesson Of Evil", il nuovo film di Jacque Doillon, "Un enfant de toi" con la bellissima Lou Doillon, l'opera seconda dei fratelli Skolimowski (figli di Jerzy), "Ixjana", l'ultimo della grande regista russa Kira Muratova, "Eterno ritorno", e di Alexey Fedorchenko, "Spose celestiali dei mari di pianura".

Da scommessa i tre film italiani in concorso, lo stravagante "Il volto di un'altra" di Pappi Corsicato con Laura Chiatti e Alessandro Prezioso, gia' stracult, l'opera seconda di Claudio Giovannesi "Alì ha gli occhi azzurri" e il nuovo film di Paolo Franchi (l'ultimo era insopportabile), "E la chiamano estate" con un gran cast che va da Isabella Ferrari a Luca Argentero.

Grande attesa per l'opera prima dei Polski Brothers,"The Motel Life" con Stephen Dorff e Emile Hirsch. Fuori concorso c'e' da scatenarsi con Sylvester Stallone e Walter Hill in "Bullet In The Head", con "Rise Of Ghe Guardians' di Peter Ramsey, grande fantasy animata in 3D prodotta da Guillermo Del Toro e William Joyce, mentre non e' male il noir francese diretto da Michele Placido, "Le guetteur", con Daniel Auteuil e Mathieu Kassovitz.

Gia' piangono, invece, le fans di Robert Pattinson e Kirstern Stewart perche' le loro preferite non saranno qui (sembra) a presentare l'ultimo capitolo della saga di "Twilight". Tutte opere prime e seconde, invece, nella nuova sezione Prospettive Italia, che sembra un po' meno ghetto dei precedenti spazi italiani di Venezia.

Ci paiono scarse anche le marchette. Ci sara' il primo film di Carlo Lucarelli, "L'isola dell'angelo caduto" con Giampaolo "Colindro" Morelli, il primo di Alessandro Gassman. "Razza bastarda", il secondo di Susanna Nicchiarelli, "La scoperta dell'alba", tratto (ahime') dal romanzo omonimo di Walter Veltroni.

In generale, Muller, se perde l'appoggio di Medusa (non c'e' neanche il nuovo Gabriele Muccino) ed evita di recuperare i film gia' presentati a Toronto o di millantare le anteprime romane come anteprime da festival, ha fatto, con la sua squadra, un gran lavoro di ricerca potendo giocare con minor richiamo rispetto a quello di lavorare in un festival come Venezia.

Quel che viene fuori, alla fine, e' un programma da festival più sperimentale e giovanile rispetto agli anni scorsi, ma decisamente più internazionale. Questo non viene ovviamente capito da molti giornalisti che hanno seguitato a martellare Muller sul caso Polverini, sull'eredità Alemanno. Quello che abbiamo di fronte e' un ottimo punto di partenza da dove ricominciare. E Tarantino? Ah, saperlo...

 

MARCO MULLER MULLERRENATA POLVERINI Gianni Alemanno ROMAN COPPOLA jpegLaura Chiatti - Copyright PizziALESSANDRO PREZIOSI