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Marco Giusti per Dagospia
stefania sandrelli michele placido io sono mia
Se ne e' andata, proprio in questi giorni veneziani pieni di cinema, Sofia Scandurra, regista, sceneggiatrice e insegnante di cinema. Suo e' il celebre "Io sono mia", 1977, con Stefania Sandrelli, Michele Placido e Maria Schneider, incredibile unico tentativo di film con una troupe composta tutta da donne, dalla produttrice Lu Leone, dalla musicista Giovanna Marini e dalla soggettista Dacia Maraini.
Sofia, che per tanti anni ha insegnato cinema nella scuola che aveva fondato, tra i suoi allievi piu' celebri Emanuele Crialese, era stata a lungo assistente e sceneggiatrice di Antonio Leonviola, suo marito ma anche scrittore e regista di grande interesse. Per lui aveva scritto ogni genere di film, anche i mitologici, come "Taur il re della forza bruta" e "Le amazzoni".
Dalla fine degli anni 60 sara' aiuto di Luigi Zampa, per film celebri, come "La contestazione generale" o "Il medico della mutua". Avrebbe potuto benissimo dirigere i suoi film, ma non erano ancora i tempi e fece da maestra, assistente e anche molto di piu' a esordi eccellenti degli anni 70, "Per grazia ricevuta" di Nino Manfredi, "Trastevere" di Fausto Tozzi, "Yuppi du" di Adriano Celentano.
Scrisse la sceneggiatura di "La sposa piu' bella", tra i migliori film di Damiani che mise in luce il suo interesse per le tematiche femminili e femministe che verranno sviluppati appunto in "Io sono mia", vero film militante femminista. Per non parlare dei suoi servizi tv su temi importanti come l'incesto sempre legati alla realta' italiana e al ruolo della donna nella nostra societa'.
Persona di grande liberta' e passione civile, Sofia educo' con amore i suoi allievi e dette consigli e soluzioni a tanta gente di cinema. Fece esordire in "Io sono mia", ad esempio, Pietro Valsecchi come attore e dette a Michele Placido uno dei suoi primi ruoli importanti, al punto che oggi la ricorda con parole di grande affetto su "Repubblica".
Insegno' il cinema a Nino Manfredi e a Adriano Celentano. Purtroppo non riusci' a girare un secondo film dopo il suo esordio, ma il suo ruolo fu realmente importante per la costruzione di un cinema anche al femminile in un panorama fortemente maschile. Ci mancherai tanto Sofia.
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