DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Marco Giusti per Dagospia
Non è stata fortunata Taryn Power. Né come attrice, né come cantante. Sempre all’ombra di un padre famoso morto troppo presto, di una madre possessiva, di una sorella più grande ma anche più scandalosa e più nota di lei. Nata a Los Angeles nel 1953, dalla coppia allora celebre Tyrone Power e Linda Christian, che si erano sposati con grande sfarzo a Roma nel 1949, si ritrova figlia di divorziati neanche due anni dopo, col padre che per vedere lei e Romina deve atterrare con l’aereo proveniente dai set di mezzo mondo. Orfana a soli cinque anni, dopo la morte improvvisa di Tyrone Power sul set di “Salomone e la Regina di Saba” in Spagna, si ritrova presto al centro dei gossip testamentari.
Perché il padre ha diviso sì i suoi beni tra la nuova moglie, Debora Minardos, che aspetta un figlio maschio, la sorella Anne e le sue due bambine, che riceveranno un sussidio mensile, ma non ha lasciato nulla all’ex moglie Linda Christian, “ho provveduto abbastanza generosamente per Linda in tempi recenti, ossia sino a quando sono stato in vita”, lascia scritto sul testamento, come leggiamo sui giornali del tempo. L’ex-moglie non ci sta. E inizia una serie di cause e richieste legali per avere più soldi per le bambine.
Avrà presto anche altri mariti, come l’attore americano Edmund Purdom, arrivato in Italia dopo il flop del kolossal “Sinuhe l’egiziano”. Mentre Romina inizia una carriera con apparizioni piuttosto audaci in film come “Come imparai ad amare le donne” di Luciano Salce e “Justine” di Jesus Franco, dove si mostrerà completamente nuda, ma Franco non la riteneva giusta per la parte, per poi diventare compagna e partner di Al Bano, Taryn è tentata dalla stessa carriera. Ma, non ancor a ventenne, rifiuta i ruoli che avevano offerto alla sorella e alle belle ragazze del tempo.
“Non ho mai accettato i compromessi e non mi sono mai spogliati” dirà anni dopo. E’ vero. Rifiuto un ruolo da protagonista in una ricca produzione di Carlo Ponti, “Cugini carnali”, diretta da Sergio Martino, ritenendola “una storia disgustosa con situazioni volgari, viscide. Perfino mia madre che pure non si scandalizza facilmente, mi ha sconsigliato di accettare”. Insomma, niente nudo, come accadde a Romina.
Preferisce rimanere nel suo appartamento in affitto, si legge, alla periferia di Roma ad aspettare buone proposte. Ponti ci rimane malissimo. Il suo ruolo andrà a una americanina bionda che non farà carriera, Susy Player. Fioccano però, sui giornali, le notizie die suoi primi amori. Si parla di un operatore, tal Dario Semeraro, di un regista francese, Jean-Pail Gibon, del figlio di Silvana Mangano e Dino De Laurentiis, che morirà tragicamente qualche anno dopo.
Non volendosi spogliare finisce in una produzione melodrammatica messico-colombiana, “Una vita un amore” diretta da Tito Davison dove è la protagonista, Maria. E’ il suo primo film, seguito due anni dopo da una commedia giovanile argentina, “Un viaje de locos” di Rafael Cohen, mai visto da nessuno. Intanto, in Italia, si tenta di costruirle una nuova carriera da cantante come partner, magari compagna, di Kocis, fratello di Al Bano. Cantano anche in quattro.
La vediamo in qualche programma della Rai, come “Una canzone un sorriso”, presentato da Romina e Gianfranco funari nel maggio del 1972. Con Kocis non si capisce bene. Sarà stata lei a lasciare lui o lui a lasciare lei? O, forse, non sono mai stati insieme. Irrequieta, Taryn torna al cinema. Sarà Valentine de Villefort in una grande produzione televisiva americana, “Il conte di Montecristo” con Richard Chamberlain, Trevor Howard, Louis Jordan, Tony Curtis, Angelo Infanti. Si dice che si sia fidanzata con il pritagonista, il bellissimo Chamberlain. Lei dice che sono solo buoni amici, che con lui si confida. Dopo il coming out dell’attore, adorato da tutte le spettatrici del tempo, pensiamo che Taryn dicesse la verità.
Gira anche, stavolta in Italia, “Bordella”, curioso film di Pupi Avati con Christian De Sica, e poi parte per Hollywood dove girerà un buon film di Vietnam e pazzia, “Tracks”, diretto dal giovane Henry Jaglom, grande amico di Orson Welles, prodotto da Beet Schneider, lo stesso di “Easy Rider”, interpretato da Dennis Hopper e Dean Stockwell. Dirà che è “un film abbastanza importante, di qualità, ma che non mi ha soddisfatto completamente…”.
Ormai lanciata si ritrova come bellezza esotica nel divertente fantasy “Simbad e l’occhio della tigre” di Sam Wanamaker con Patrick Wayne, figlio di John, Jane Seymour, Donald Pleasance. La sua carriera sembrerebbe partita, ma Taryn si sposa. Prima con lo strampalato regista Norman Seef, dal quale avrà dal quale avrà una figlia, Tai Dawn (1978), poi con l’attore e cantante Tony Fox Sales, dal quale avrà due figli, Anthony Tyrone (1982) e Valentina (1983), infine con William Greendeer, dal quale avrà la sua quarta figlia, Stella Bianca (1993).
Con tutti questi figli non sarà facile seguire il cinema. Farà qualcosa, come il Godzilla spagnola “Serpiente de ma” diretto da Amando De Ossorio nel 1985 con Timothy Bottoms e Ray Milland. Poi tornerà a recitare con Henry Jaglom nel 1990 in “Eating”. Leggo che avrebbe finito un film proprio quest’anno, già malata di leucemia, in Italia, “Sulle mie spalle” di Antonello Belluco, dove è protagonista. Chissà se uscirà mai..
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