E RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI – IL NEO-TESORIERE PD, IL RENZIANO BONIFAZI, FICCA IL NASO NEI CONTI DEL PARTITO MA DEVE ANCORA VERSARE AL NAZARENO LA QUOTA PREVISTA PER OGNI PARLAMENTARE!

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Claudio Cerasa per il blog ‘Cerazade'

Il nuovo tesoriere del Partito democratico si chiama Francesco Bonifazi, è renziano, è nato a Firenze il 24 giugno 1976, e qualche settimana fa è stato scelto dal segretario del Pd per tenere in mano i conti del Partito democratico. Bonifazi ha annunciato una rivoluzione all'interno del Pd e, come raccontato oggi da Repubblica, ha incaricato una "due diligence" per verificare cosa c'è che non va e cosa c'è che va nelle casse del Pd. Questo noto.

Ciò che non è noto, invece, è che nel Pd il fronte degli oppositori del segretario sta iniziando a studiare meglio il profilo del nuovo gruppo dirigente scelto da Renzi e questa sorta di "due diligence" parallela ha scoperto una vicenda curiosa che riguarda proprio il neo tesoriere.

La storia è questa. Bonifazi è stato eletto parlamentare nella circoscrizione Piemonte. E come molte segreterie regionali, quella del Piemonte prevede per i suoi candidati in Parlamento, e in consiglio regionale, una regola precisa: chi viene eletto, sia a Montecitorio sia a Palazzo Madama sia in consiglio regionale, deve versare una quota al partito. Una bella somma.

Nel caso del Piemonte la cifra fissata lo scorso anno per i candidati era questa (tutte quote, ovviamente, spalmabili in cinque anni): 30 mila euro per i nuovi candidati in Parlamento (dunque 6 mila euro l'anno); 50 mila euro per i candidati uscenti; 40 mila euro per i candidati in consiglio regionale. Undici mesi dopo le elezioni tra i candidati del Pd che non hanno ancora restituito il dovuto al Pd c'è anche, sorpresa, il tesoriere del Pd.

Si dirà: possibile che il tesoriere del Pd abbia un debito con il Pd? Lo abbiamo chiesto al tesoriere nella segreteria regionale del Pd piemontese, Roberto Placido, tesoriere dimissionario ma ancora in carica, e ci ha spiegato come stanno le cose: "Sono passati molti mesi e in diversi nel nostro partito non hanno ancora versato quello che avrebbero dovuto versare al partito.

Undici mesi sono tanti e giovedì prossimo, quando riuniremo la segreteria regionale piemontese, parleremo anche di questo, e affronteremo il problema. Io, come tutti i consiglieri regionali, quando sono stato eletti al consiglio regionale ho versato subito la mia quota. Non penso sia usuale che i parlamentari del partito debbano essere rincorsi per dare il dovuto. E ovviamente il discorso vale anche per il nuovo tesoriere nazionale".

Per verificare la veridicità della storia, Cerazade ha contattato il tesoriere Bonifazi. Bonifazi dice che la storia è vera ma spiega meglio cosa è successo: "E' vero: sono stato eletto in Piemonte e in Piemonte, come in altre regioni, c'è questa regola. Ha ragione Placido quando dice che manca la mia quota ma c'è un problema organizzativo che non è stato ancora risolto.

Io - spiega ancora Bonifazi - sono stato eletto nel listino bloccato e non è ancora chiaro se per i casi come il mio il dovuto sia da versare nella regione dove siamo stati eletti o alla federazione alla quale siamo iscritti, che nel mio caso è quella Toscana. Mi rendo conto che la situazione possa apparire paradossale e singolare ma appena risolto il problema organizzativo pagherò il dovuto come dovrebbero fare tutti, e come ho sempre fatto durante tutti gli incarichi istituzionali da me ricoperti"

 

 

francesco bonifaziMATTEO RENZI E LA BOMBA A ENRICO LETTA RENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PDantonio misiani