FILETTO POLITICAMENTO SCORRETTO: E’ MORTA UNA SCIENZATA O UNA CUOCA?

Alessandra Farkas per "Il Corriere della Sera"

Succede anche nelle migliori famiglie. Come quella del New York Times, l'autorevole quotidiano diretto dalla talentuosa Jill Abramson, che dopo essere stato travolto dall'accusa di maschilismo per un articolo «sessista» sulla morte di una celebre scienziata spaziale, è stato costretto a fare dietrofront, riscrivendo ex novo l'intero primo paragrafo dell'articolo.

«Il suo filetto di manzo stroganoff era leggendario, ha seguito il marito da un lavoro all'altro e per tirare su i tre figli ha smesso di lavorare per otto anni», esordisce il pezzo firmato da Douglas Martin. E continua citando il figlio Matthew: «Era la mamma migliore del mondo».

Sono bastate queste poche parole per scatenare il pandemonio in Rete. Sì, perché Yvonne Brill, deceduta la scorsa settimana all'età di 88 anni, era una scienziata di fama mondiale, che ha lavorato a innumerevoli programmi spaziali Usa, dalla Nasa all'International maritime satellite organization, dopo aver inventato negli anni 70 un sistema di propulsione che impedisce alle reti satellitari di cadere fuori dalla propria orbita.

Perché, allora, scegliere quell'attacco così fuorviante, soprattutto sapendo che dalle prime righe di un pezzo il lettore decide se vale la pena proseguire? «È scandaloso e offensivo», hanno twittato sdegnati molti lettori del giornale, uomini e donne, chiedendosi come una gaffe del genere sia stata possibile nell'era Abramson, quando le tematiche femministe e le giornaliste donne sono tutti i giorni in prima pagina.

«Nessuno si sarebbe mai sognato di iniziare l'articolo commemorativo di uno scienziato spaziale uomo elogiando le sue doti di padre», ironizza Howard Kurtz, giornalista e scrittore considerato uno dei massimi esperti di mass media. «Siamo di fronte a sessismo inconscio, puro e semplice», prosegue, ricordando che due anni fa il presidente Barack Obama conferì alla Brill la National medal of technology and innovation durante una cerimonia alla Casa Bianca.

Ma a bacchettare il giornale è anche il garante dei lettori del New York Times Margaret Sullivan che dal suo account Twitter si è associata alle critiche, postando il link ad uno studio della Columbia Journalism Review che dimostra come la copertura mediatica delle scienziate donne sbocca quasi sempre in profili di genere sciocchi e gratuiti.

Nel giro di qualche ora il Times è stato costretto a riscrivere l'attacco dell'articolo, per descrivere Brill come «Una geniale scienziata spaziale che ha seguito il marito da un lavoro all'altro e per tirare su i suoi tre figli ha smesso di lavorare per otto anni». Non abbastanza, per molti, irritati che il giornale non abbia avvisato i lettori del cambiamento. «Beh - ironizza Kurtz - almeno lo stufato di manzo è stato rispedito nello spazio».

 

YVONNE BRILL YVONNE BRILL PREMIATA DA OBAMA YVONNE BRILL CON OBAMA