A MILANELLO, NON C’È DA ESSERE ALLEGRI - NONOSTANTE IL PRIMO POSTO IN CAMPIONATO E IL PASSAGGIO (SCULATO) AI QUARTI DI CHAMPIONS TUTTI INCAZZATI CON ALLEGRI PER LA FIGURA DI MERDA INTERNAZIONALE CONTRO L’ARSENAL - IBRA FURIOSO: “NON SI PERDE IN QUEL MODO”, “ERO FUORI RUOLO”, “A CHE SERVE CONVOCARE DUE PORTIERI IN PANCHINA?” - GALLIANI: “ANCORA SOTTO CHOC” - IL MIRACOLO DI SANT’ABBIATI: ALLEGRI DEVE BACIARE LE MANONE DEL PORTIERE CHE HA PARATO DI TUTTO, COMPRESO IL CULO AL MISTER…

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Enrico Curro per "la Repubblica"

La Juve ha frenato ancora e il Milan avrebbe tutte le ragioni per festeggiare le due buone notizie degli ultimi due giorni: il sospirato ingresso tra le prime otto squadre d´Europa dopo cinque anni e appunto il primo posto solitario in campionato. Invece non può festeggiare proprio nulla, perché la disfatta di Londra con l´Arsenal ha reso plumbeo il cielo sopra Milanello e indebolito di colpo la posizione di Allegri.

L´allenatore è passato in poche ore dai pubblici elogi di Berlusconi e Galliani allo scomodo ruolo di capro espiatorio della sconfitta, avallato implicitamente dalla stessa società: esito ingeneroso e pericoloso per il resto della stagione, perché rischia di minare l´unione del gruppo e perché tredici assenze hanno reso quasi obbligata la formazione.

Ma il primo colpo di piccone l´ha dato il giocatore più importante, già negli spogliatoi dell´Emirates Stadium, pochi minuti dopo la fine della partita. Deluso dal tracollo della squadra e ancora carico per l´adrenalina, Ibrahimovic ha avuto con Allegri una discussione animata, davanti ai compagni.

In particolare gli avrebbe chiesto spiegazioni sulla decisione di portare in panchina due portieri (Amelia e Roma) anziché un giovane centrocampista della Primavera tra Calvano e Innocenti: una scelta argomentata da Galliani in persona con la necessità di limitare i danni di un´eventuale espulsione di Abbiati, ma letta da parte della squadra come lo specchio di un approccio ultradifensivistico alla gara.

Allegri avrebbe intimato il silenzio a Ibra, che tuttavia, chiuso il breve battibecco, ha poi parlato eccome, in pubblico, ai giornalisti svedesi, ai quali ha esposto con durezza tutte le proprie perplessità, anche tattiche, sulla gestione del 4-0 dell´andata a San Siro. «L´ombra di questo 3-0 oscura la soddisfazione per il passaggio del turno. Non è accettabile perdere in questo modo. Io mi sono sentito fuori posizione per tutto il tempo in cui abbiamo giocato con tre attaccanti.

Dopo il terzo gol, a ogni attacco dell´Arsenal pensavo: "E se segnano il quarto?". Ora dobbiamo imparare dagli errori». L´allenatore non ha certo gradito le censure a mezzo stampa. Nell´intervallo aveva scelto un´arringa tranquillizzante per la squadra («state calmi, siete più forti voi») e intendeva rinviare a oggi a Milanello l´esame dell´orrido primo tempo. In effetti lo farà, ma sarà soprattutto l´occasione per un chiarimento diretto con Ibrahimovic.

La ragion di stato imporrà la pace: a caldo il focoso Ibra è sempre particolarmente impulsivo. Tuttavia non è che dalla società siano arrivati segnali più incoraggianti per Allegri. Gli viene imputata, oltre alla scelta di Mesbah e delle tre punte col debutto di El Shaarawy, una lista Champions senza i tre incontristi di professione in rosa: Gattuso, Muntari e Flamini.

Berlusconi, descritto come preoccupatissimo dopo il primo tempo, alla fine era contrariato per la figuraccia internazionale. Galliani, che martedì aveva parlato di un confronto con l´allenatore sulla tattica, ieri è tornato sulla serataccia di Londra. «Sono ancora sotto choc, il Milan deve essere sempre tra le prime otto d´Europa. Ho ripensato alle grandi parate storiche di Abbiati: nel ´99 su Bucchi in campionato, nel 2003 in Champions su Kallon e questa su Van Persie». C´è chi l´ha paragonata, per la dinamica, a quella del portiere del Liverpool Dudek su Shevchenko, nell´infausta finale di Istanbul 2005. Di sicuro Abbiati ha fatto da scudo anche ad Allegri.

 

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