DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Lady Coratella per Dagospia
Non ci si crede: il miglior pasto di sempre firmato da Crik-Crok Cracco (due stelle Michelin) lo abbiamo consumato in classe Executive sul Frecciarossa per Napoli. E dire che lo seguiamo da tempo. Anni di investimenti alla ricerca del perché, percome (e soprattutto per chi?) della sua costosissima cucina d'autore, per poi venirne a capo su un convoglio di ultima generazione diretto nel capoluogo campano.
Crik-Crok iniziò una promettente carriera come allievo di Gualtiero Marchesi dal quale si emancipò per aprire il suo primo locale a Milano in società con Peck. I rapporti professionali con la famiglia Peck si incrinarono, ma il nostro incontrò un misterioso finanziere mecenate con una casa affacciata sul lago di Lugano che gli tolse le castagne dal fuoco, del quale né noi, né Milena Gabanelli abbiamo le foto.
Il talento in cucina di Matteo Baronetto (oggi a Del Cambio a Torino) affiancato dall'eccentrico e saltellante Luca Gardini, l'Alberto Camerini della sommellerie che, come Camerini, il mondo ci invidia, accompagnarono Crik-Crok in questa fortunata esperienza professionale.
L'avventura proseguì con Rosa Fanti, l'attuale compagna, romagnola e molto presente come solo da quelle parti riescono ad essere le donne, e poi Masterchef: l'esplosione.
Crik-Crok è una star, diviene popolare come la Clerici. E che c'è di male? Il popolo vi fa schifo? A me no e nemmeno a Carlo ‘Pacco’. Sì ‘pacco’, perché mentre Rosa tra una minestrina in brodo e il cambio dei pannolini posta i cracchi suoi sul blog CasaCracco (che solo perché vi voglio male, vi suggerisco di andare a vedere), lui alza soldi un po' ovunque: dalle patatine che suggerisce come possibile ingrediente per la vostra cucina, ai menu di panini su Frecciarossa che, per essere chiari, non sono all'altezza del curriculum sinteticamente descritto sopra.
Insomma: sono circa quattro anni che il Marlon Brando della cucchiarella gira come una trottola piazzando volto e nome ovunque e facendo cassa senza la minima coerenza fra ciò che dichiara e ciò che fa. Intanto gli omini Michelin la scorsa settimana gli hanno confermato la seconda stella. Qualità? Materia prima? Selezione o, ancora peggio, eccellenze? Più di un dubbio nel merito spero passi per legittimo.
Ma, se parliamo di offerta e servizio, il menu firmato da Cracco in classe executive (compreso nel prezzo di acquisto del biglietto anche in formula economy) è più che dignitoso, decisamente più invitante rispetto alla business Alitalia o di British Airways. C'è una scelta di vini italiani bianchi, rossi e spumanti e potete bere fino a strozzarvi perché è tutto compreso.
Direi un bonus per Frecciarossa, più che per Cracco, tanto quello i soldi li ha presi comunque.
Ultimi Dagoreport
NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI…
DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA”…
C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA…
FLASH – COME MAI IL PRIMO MINISTRO UNGHERESE VIKTOR ORBAN, PUR INVITATO, NON È VOLATO A WASHINGTON…