
DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO…
ARCHEO! - “NON POSSO VIVERE SENZA CA...” E LA GAG DELLA “BORRA”, QUANDO ANTONELLA CLERICI PARLO' DELLE SUE GAFFE STORICHE IN DIRETTA TV: “IN TANTI RIDONO ANCORA SULLA STORIA DELLA ‘BORRA’. SONO SITUAZIONI CHE TI CARATTERIZZANO E NON TE NE DEVI VERGOGNARE. MIKE BONGIORNO SULLE GAFFE CI HA COSTRUITO LA CARRIERA...”
Estratto dell’articolo di Massimo Falcioni per www.tvblog.it del 22 settembre 2023
Da trentasei anni ha siglato un accordo col pubblico. “Un patto di lealtà e chiarezza”, lo definisce lei, che l’ha resa uno dei volti più amati della televisione italiana. Antonella Clerici non ha maschere, è ciò che appare, senza possibilità di malintesi. “La mia aspettativa dopo tanti anni è soprattutto divertirmi e divertire”, racconta la conduttrice a TvBlog. […]
La quarta stagione di “È sempre mezzogiorno” è partita da poco. Un’avventura inaugurata nel settembre 2020, nel pieno dell’emergenza covid. Un periodo drammatico, capace però di far viaggiare la mente: “In quella fase mi venne l’idea del bosco”, rivela la Clerici. […]
antonella clerici the voice kids 1
Tornando a E’ sempre mezzogiorno, partiste senza la presenza del pubblico in studio a causa della pandemia. In seguito però la formula non è mutata.
All’inizio non si poteva, per via delle varie restrizioni, poi sono subentrati altri fattori. Spesso la gente veniva in pullman, ma tra maltempo, traffico e altri disagi si presentavano dei problemi. Capitava di dover chiamare dei figuranti, allora mi sono convinta che potevamo farne a meno. Avere un pubblico che non è partecipativo non ha senso. Nell’appuntamento quotidiano non ne ho nostalgia, altra cosa sono gli show serali. Lì il contesto lo richiede.
antonella clerici the voice kids 3
Con E’ sempre mezzogiorno ha anche dato uno scossone forte alla sua vita.
Nel 2018, finita La Prova del Cuoco, pensavo che non sarei più tornata al mezzogiorno. Mi ero trasferita in Piemonte per amore e avevo cambiato vita. La provincia è il posto migliore dove far crescere i figli. Li puoi controllare meglio e tutelare. Venire ad Arquata Scrivia è stata una scelta di vita.
Rai 1 è romanocentrica, è vero, ma nello studio di Milano sto molto bene, ci sono praticamente solo io, è la mia seconda casa. Stare lontana dai luoghi centrali e di potere mi consente di stare tranquilla, isolata e di non sentire il vento del pettegolezzo. Non nego che mi manchino tanti amici dello spettacolo che inevitabilmente vedo meno, ma alla fine Milano ti consente di essere più lucida ed indipendente. Sono in un’oasi felice e lo apprezzo.
ANTONELLA CLERICI THE VOICE SENIOR
Ha pensato per un istante di salvare il brand de La Prova del Cuoco, oppure è stata sempre convinta che servisse cambiare formula?
In realtà ero un po’ stanca della gara tra i cuochi. La Prova del Cuoco rimarrà per sempre il mio programma, lo adoro. E’ stato la mia vita, il mio grande successo e tutto è cominciato da lì. Non rinnegherò mai un format che mi ha dato tutto, anzi spesso e volentieri lo cito.
E’ sempre mezzogiorno è un’altra cosa, un altro mondo. Come spiegavo poc’anzi, volevo fare qualcosa che durasse 15 minuti, nel bosco, immersa nella natura. Quando mi sono trovata a lavorare su un progetto diverso, l’ho allargato e senza saperlo mi sono trovata con una trasmissione nuova. L’avvicendamento è stato casuale.
antonella clerici the voice senior
L’amore per la cucina scoccò dopo un’esperienza negativa a Mediaset. Nel 2000 lavorava ad A tu per tu e se ne andò quando nel programma subentrò Gianfranco Funari.
Mi allontanai volutamente e quella fu la mia fortuna. Sono forse l’unica che col passaggio a Mediaset non ci ha guadagnato (ride, ndr). Ad A tu per tu non ero a mio agio e ci finii un po’ per ripicca. Venivo da Uno Mattina, che era andato molto bene, e mi avevano promesso Domenica In. Cambiarono idea e mi ritrovai senza una vera conduzione. […]
antonella clerici the voice senior
Proprio in quel periodo accennò ai dirigenti di Canale 5 l’idea di un cooking show.
Esatto. Andai da Giorgio Gori e gli confidai che avrei voluto fare un programma di cucina. A Mediaset non credevano nel progetto, sembrava una roba strana, ma io mi ero fissata. Continuavo a ripetere: ‘funziona in America, dove mangiano male, mentre in Italia dove tutti ci invidiano il cibo non abbiamo una trasmissione di questo tipo’.
Ad ogni modo, non volevo più stare con Funari. Staccarmi fu la mia salvezza, trovai Marco Bassetti, che ringrazierò sempre, a cui rivelai le mie intenzioni. Mi rispose che un format esisteva, durava appena mezz’ora. La Prova del Cuoco ci scoppiò tra le mani. Successivamente, Fabrizio Del Noce capì la forza del programma e dal 2001 lo ampliò.
[…] ‘La Clerici sa di sugo’, affermò un famoso cantante di cui non farò mai il nome. Ebbene, per me è un valore aggiunto, significa essere popolare. Non sarò mai un piatto di caviale, preferisco sapere di sugo.
Tentò l’abbinamento tra cucina e reality con Il Ristorante. L’esperimento non fu memorabile.
Non sono d’accordo. Tanta gente mi domanda ancora oggi perché non venga riproposto. Probabilmente era un reality troppo innovativo per l’epoca e non propriamente adatto a Rai 1, ma ci divertimmo molto. L’idea era di Simona Ercolani, donna brava e dinamica che stimo molto. Il programma che non andò bene fu semmai un altro.
Si riferisce a Portobello?
Sì, il remake non ha funzionato e ragionandoci col senno di poi era naturale che accadesse. Quel programma è stato saccheggiato da chiunque e con i social ha perso parte del suo significato. Mi è dispiaciuto molto, mi sarebbe piaciuto onorare al meglio la memoria del grande Enzo Tortora. […]
Tra gli errori ci inserisce anche l’eccessiva durata delle puntate?
Se il programma fosse durato un’ora sarebbe stato diverso. Secondo me le durate dilatate annacquano tutto. E’ un peccato, sarebbe meglio evitarle, ma lì subentra un discorso di risparmio.
Risale al 2005 la sua prima volta a Sanremo, al fianco di Paolo Bonolis. Si trattò di un’edizione tanto riuscita quanto tormentata e funestata dagli eventi.
Successe di tutto, dalla morte di Alberto Castagna nella serata inaugurale fino alla tragica uccisione di Nicola Calipari, con la salma che rientrò in Italia durante la finale. Fu traumatico, però fu soprattutto Paolo, in quanto conduttore, a sobbarcarsi il peso di quelle notizie tragiche. Una bara che arriva dentro al Festival non è semplice da gestire.
Ho il ricordo di trattative estenuanti su cosa fosse giusto o non giusto fare. Non c’erano i social, forse oggi sarebbe stato più complesso, visto che le notizie si sarebbero sapute in tempo reale. Non si sarebbe potuto attendere il momento più propizio per dare l’annuncio. Io non ero la presentatrice, in quell’edizione imparai molto stando dietro le quinte. Al di là di tutto fu una bella esperienza che mi tornò utile quando lo condussi da sola nel 2010. […]
Nonostante gli ottimi risultati d’ascolto, l’anno seguente non concesse il bis.
Non volli rifarlo. A mio avviso non è facile ripetersi, soprattutto se sei solo conduttore. Portare la mia esuberanza per due anni di fila sarebbe potuto diventare ridondante.
Per il futuro lascia aperta la porta?
Magari accadrà, però non ci penso. Sono già molto felice di aver avuto il privilegio di vivere quelle due esperienze straordinarie. […]
Ha avuto la capacità di trasformare le gaffe in punti a suo favore. Qualità che non appartiene a tutti.
Sono espressione della mia naturalezza e mi hanno regalato una popolarità pop. Ridono ancora sulla storia della ‘borra’. La figlia del mio compagno Vittorio è andata in Islanda. Sul libro dei ricordi che i turisti riempiono, qualcuno un anno prima aveva lasciato scritto ‘fa schiuma, ma non è un sapone’. Sono situazioni che ti caratterizzano e non te ne devi vergognare. Mike Bongiorno sulle gaffe ci ha costruito la carriera.
A TeleSogni era andata peggio. Avrebbe voluto dire che non poteva vivere senza calcio, ma le uscì un’altra parola.
In quell’occasione davvero non me ne accorsi. Facevo Uno Mattina e arrivai in trasmissione che ero stanca morta. Poco prima una persona utilizzò la parola ‘cazzata’. Quando mi fecero la domanda unii le due cose e non me ne resi conto. Realizzai il tutto a casa, quando accesi il televisore e scoprii che ero finita su Striscia. Pensa, Il Messaggero mi dedicò persino la prima pagina. Sono episodi che mi hanno regalato notorietà e che mi hanno donato tanti meme. Ci sorrido su.
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