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Franco Montini per "La Repubblica"
In rete è già fiorita una petizione: portiamo il film Nymphomaniac di Lars Von Trier in Italia. Per ora è stata sottoscritta da un migliaio di persone, l'obiettivo sono diecimila firme. Anche se nessuno ha ancora deciso di censurare un film che si annuncia fortemente scabroso (racconta l'educazione sessuale di una ninfomane), l'oscuramento si deve al mercato: nessun distributore italiano si è fatto avanti per comperarlo.
In Danimarca, Spagna e Olanda uscirà il giorno di Natale, nel resto d'Europa a gennaio, in Germania a febbraio, nel Regno Unito a marzo. In Italia non è in alcun listino. I contenuti "spinti" della pellicola sono testimoniati dalla campagna promozionale che propone una serie di manifesti con i primi piani dei protagonisti colti nel raptus estremo dell'orgasmo e dal trailer e dalle clip che già stanno impazzando in rete. Il cast è decisamente all-star e comprende nomi illustri: dalla protagonista Charlotte Gainsbourg a Stellan Skarsgard, Shia LeBeouf, Uma Thurman, Christian Slater, Jamie Bell, Willem Dafoe.
Cosa succede in Italia? Censura preventiva nei confronti di un film pericolosamente erotico? I distributori smentiscono. «Il fatto è - commenta Andrea Occhipinti, titolare di Lucky Red, la società che ha fatto conoscere Lars von Trier nel nostro paese - che il risultato economico degli ultimi film del regista danese è stato deludente.
I primi film che abbiamo distribuito, Le onde del destino e Dancing in the dark, così come Dogville, proposto da un'altra società , avevano ottenuto risultati positivi, con incassi compresi fra 1,5 e 2,6 milioni di euro, al punto che per Il grande capo e Antichrist siamo intervenuti anche come coproduttori, ma il risultato dell'ultimo film, poco più di 500mila euro, è stato sconfortante e, in un momento di grande difficoltà per il mercato, prima di distribuire un titolo impegnativo come Nymphomaniac, vogliamo verificare quale sarà l'esito in patria e negli altri paesi».
Anche Vania Traxler, di Academy Two, dichiara di non essere preoccupata dall'argomento del film, ma piuttosto dalle richieste economiche dell'autore: «Ho corteggiato Lars Von Trier fin dai suoi esordi, ma non sono mai riuscita ad avere un suo film perché le cifre pretese sono sempre state altissime ed esagerate rispetto alla realtà del mercato italiano.
Di fronte ad un film come Nymphomaniac, invendibile in televisione, è chiaro che l'investimento risulta troppo rischioso». Valerio De Paolis, che con Bim ha distribuito
Melancholia, il precedente film del danese, non esclude un prossimo interessamento.
«Spesso - chiarisce De Paolis - i film degli autori noti e celebrati si acquistano sulla carta, già in fase di progettazione. E' stato così anche per von Trier, che è un autore gelosissimo del proprio lavoro e maldisposto perfino a mostrare la sceneggiatura dei suoi film. Ma in questo caso ritengo indispensabile visionare il film, che, proprio per la genialità del suo autore, potrebbe riservare molte sorprese. Almeno in Italia, mi risulta che nessuno lo abbia ancora visto nella sua versione definitiva e quindi è prematuro parlare di disinteresse. Una cosa è certa: il fatto che sia già montato un caso può facilitare una futura distribuzione».
Un grosso ostacolo è anche l'inconsueta durata del film, 240 minuti. E la versione di quattro ore è quella softcore e più breve, perché di Nymphomaniac esiste anche una seconda versione, che propone primi piani e dettagli di organi sessuali, della durata di 5 ore e mezza, che forse andrà in sala alla fine del 2014.
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