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Oliviero Toscani è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.
Il fotografo ha raccontato alcuni passaggi della sua vita: "La fotografia è il più bel mezzo di comunicazione moderno. Ma non sono un fanatico di macchine, obiettivi, cose così. Il fotografo moderno deve essere un autore, non un esecutore di immagini catturate con la macchina fotografica. Quella è un'altra cosa. Fotografare è come guidare l'automobile. Tutti sanno guidarla. Poi ci sono i piloti di formula 1 e quelli che invece usano l'automobile per spostarsi o andare in vacanza. La fotografia è uguale. Ormai tutti hanno fatto una fotografia, tutti sanno fotografare. E' più facile fotografare che parlare. Essere fotografi è semplicissimo".
Sul Toscani studente: "Come ero a scuola? Al liceo è stato un periodo brutto. Invece di andare a scuola andavo al cinema per fortuna. Mi sono fatto una cultura cinematografica enorme. Se fossi andato a scuola non avrei imparato così tanto. Avevo un po' di senso di colpa, ma capivo che imparavo di più andando al cinema che a scuola. Ma mio padre era perfetto: pensava anche lui che imparavo di più al cinema che in classe.
Sono nato durante la guerra, quelli della mia generazione si stanno estinguendo, siamo patrimonio dell'umanità. Alla mia epoca la scuola era tremenda, non era il futuro. Io ho 77 anni, ma divento sempre più lucido. Ho una sorella che ha undici anni più di me. Ma siamo simili: resta curiosa, vuole andare alle mostre, al cinema. Mi lamento che viaggio troppo ma se per tre giorni non prendo un aereo mi preoccupo. Ho più ore di volo di un pilota professionista".
Sui ragazzi: "Non bisogna generalizzare. Ce ne sono di fantastici. Sono soffocati dalla tecnologia. Non hanno più tempo per immaginare, sperare. Si dedica poco spazio all'immaginazione. Nessuno pensa al futuro. Manca la progettazione del domani. I social sono moderni campi di concentramento del cervello e del cuore. Lì si creano i grandi problemi moderni. I social hanno messo tutti gli stupidi in ordine alfabetico. Non servono a niente. Io non so nemmeno come si accede. Non mi interessa. Non voglio perdere tempo con i social. Se c'è una cosa che non è social sono i social".
Sulla foto più significativa: "Non è mia, ma di un grande maestro. August Sander ha fatto questo scatto nel 1928. E' il ritratto di un muratore che ha una serie di mattoni sulle spalle e guarda dritto nella macchina. E' l'immagine più bella che conosca. Spiega alla perfezione la condizione umana. Sander è stato il mio grande maestro. La mia opera è provocatoria? Ma provocatorio cosa vuol dire! Se l'arte non provoca non serve a nulla. Il problema ora è che tutto è appiattito. Niente provoca davvero interesse, tutto viene fatto in base al mercato e al profitto".
monica bellucci scapezzolata (lo vedete?) a cannes 2017
Sulle donne: "Sono stato fortunato. Le venti donne che vale la pena conoscere al mondo le ho conosciute. Ho avuto delle donne speciali. Mia moglie è la numero 1. Ora è in atto una unificazione del genere. Gli uomini stanno diventando più donne. Mentre le donne diventano anoressiche. C'è una insoddisfazione del proprio essere. Si tende a non volersi bene, a non piacersi. Questo è molto male. Chi non si piace non è mai bello. E' bello chi si accetta indipendentemente dalle proprie forme. Ogni essere umano è un'opera d'arte. Nessuno è brutto. Si è brutti in rapporto a un conformismo estetico che in realtà non dovrebbe esistere.
Le donne più belle fotografate? Tante, tante. Io portai Monica Bellucci da Milano a Parigi. Era una modellina di terza categoria, poi da lì è rimasta in Francia. Aveva 17 anni. Per me la donna più bella in assoluto è stata la Ingrid Bergman. Ci sono personaggi che irradiano luce. L'estetica è una questione di carisma. Ci sono persone che riflettono la luce. Lei era una di queste. Io l'ho conosciuta a New York, era molto vecchia e malata. Ma la sua personalità mi impressionò".
harvey weinstein monica bellucci 2roberto rossellini ingrid bergman e vittorio de sica ingrid bergmanCary Grant e Ingrid BergmanINGRID BERGMAN STREET ARThumphrey bogart e ingrid bergman
In chiusura Toscani si è sfogato: "Bisogna parlare di queste cose qui, non di politica come fanno tutti. Non ne posso più. Non è possibile!".
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