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“SONO PANSESSUALE, DI TUTTO UN PO'...” - MYSS KETA APRE LE VALVOLE, DAI BACI SAFFICI ALLA FOTO CON MASSIMO D’ALEMA E IRONIZZA: “CON LUI C'È STATA UNA STORIA MA ORA È FINITA. IO HO SEMPRE AVUTO UN DEBOLE PER TUTTI I POLITICI, LI INVITO TUTTI IN PRIMA FILA AI MIEI CONCERTI NEI CLUB. MA LI AVVISO, SI BALLA MOLTO. URGE UN PO' DI ALLENAMENTO” - "CHATTARE CON BEPPE SALA? ULTIMAMENTE NO, MA LO INVITERÒ ALL'ALCATRAZ DI MILANO" - "PARLO IN TERZA PERSONA PERCHÉ SONO UNA, TRINA E PLURALE. UNA MATTACCHIONA. LA MASCHERA MI PERMETTE DI CALARMI NEL PERSONAGGIO DI MYSS KETA PER ESSERE VERAMENTE ME. UN PO' CATWOMAN, GATTONA MISTERIOSA E INTRIGANTE. SOGNO DI ESSERE LA MUSA DI…” – VIDEO

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Giulia Santerini per “il Venerdì - la Repubblica” - Estratti

 

"Lei è assai, è giammai, è la roccia, è la goccia. Lei è cliché, cachet, politica aziendale. Lei è Myss Keta".

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Se chiedi alla Myss come si definirebbe ti cita un passaggio di Lei, una delle 13 canzoni del suo nuovo album, il quarto: (.). Ovvero "Punto", ma scritto proprio con il punto ortografico. Gli ultimi due brani, Skinny Legend e Sinner, da oggi anche in digitale.

 

Il fenomeno della performer milanese è nato più di dieci anni fa, nel 2013 con il singolo provocatorio Milano sushi & coca e il video cult Le ragazze di Porta Venezia, due anni dopo. Ma lei non ha volto ne età («con la carta di identità mi fanno sempre un sacco di problemi»).

 

Solo gli immancabili occhiali scuri e la mascherina su naso e bocca, circondati da una cascata di capelli biondi. Al nostro incontro per Metropolis Extra, qualcosa di personale, visibile anche su YouTube, completano il personaggio un busto nero scollatissimo e un completo stola e gonna di pelliccia eco maculata bianca e nera («la prima cosa che ho trovato, ci ho appena fatto una coda alle Poste»).

 

Stivali neri, tacco altissimo. Domani da Parigi parte il suo tour europeo che arriva il 5 aprile in Italia, prima tappa Roma. Un album che si intitola (.)! Lei delle ricerche dell'algoritmo francamente se ne infischia?

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«Non sono interessata a scorciatoie per mettere l'album in testa alle ricerche. Ho seguito quello che volevo dire. Punto. E saluti all'algoritmo che so che ci segue da casa».

 

Voleva mettere un punto a cosa?

«Alla cattiva abitudine di non ascoltare i miei reali desideri, alle pressioni esterne ma soprattutto interne, le più pericolose. E poi è un punto a mio favore contro i detrattori. È un album feroce e viscerale. Contro le ingiustizie».

Quali?

«Quelle contro la comunità Lgbtqia+ e contro le donne, non c'è uguaglianza. Siamo nel 2025, abbiamo fatto passi da gigante sui diritti e ora si torna indietro. L'aborto in Italia non è più scontato, il linguaggio d'odio nelle aggressioni rischia di non essere un'aggravante».

 

In Italia diventa reato universale la gestazione per altri, in America Trump annuncia che esistono solo uomini e donne.

«Un assedio. Ma dopo la sorpresa bisogna sviscerare la rabbia e fare in modo che si trasformi in energia per lottare ancora per questi diritti».

 

Perché questo accanimento proprio ora?

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«L'essere umano è attaccato all'abitudine, vuole rimanere nella comfort zone a cui è abituato. Non vuole fare sforzi per andare oltre il prossimo, l'inclusione. Quello che dice Trump è sbagliato. Nel sesso non ci sono due generi ma uno spettro. Un'evidenza che viene da anni di studi e lavori scientifici».

 

La Myss come sta nello spettro?

«Sono pansessuale, di tutto un po'».

 

Nel videoclip di Nevrotika lei è protagonista di un bacio saffico.

«Confermo che è successo con Silvia Calderoni, in una Punto rossa caliente. È stato un bacio di scena, siamo amiche, io la ammiro molto, anche perché col suo lavoro cerca di far comprendere come la natura dell'essere umano sia fluida».

 

Bacio lanciato dalla mascherina, ma quante ne ha? Come le sceglie?

«In base all'umore, al look, alla situazione, da concerto, da intervista. Ne ho quasi 200 in un armadietto dedicato, un guardaroba in miniatura».

 

Ma com'è nata l'idea, è più maschera greca o Gabibbo?

«Mi viene da ridere perché sono stata moglie del Gabibbo. Ma mi intriga anche la maschera greca, visto che sono stata anche attrice. Myss è un personaggio favoloso calato nella realtà. Parlo in terza persona perché sono una, trina e plurale. Una mattacchiona. La maschera mi permette di calarmi nel personaggio di Myss Keta per essere veramente me. Un po' Catwoman, gattona misteriosa e intrigante».

 

Chi può vederla senza mascherina?

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«Il mio ex marito, ma non posso fare nomi e cognomi. Da allora basta».

 

So che tra le sue fonti di ispirazione c'è Elena Ferrante.

«Mi ha fatto da frase guida un passaggio della Frantumaglia: "Meglio sbagliare con la lava incandescente che abbiamo dentro, piuttosto che assicurarsi una buona riuscita ricorrendo a reparti oscuri e freddi"».

 

E poi c'è Arbasino, l'Eliogabalo! È riuscita a leggerlo tutto?!

«L'ho letto in maniera onirica. Come è scritto. Narra le gesta di uno degli imperatori romani più particolari e lo fa in maniera molto particolare. A volte frammenta la scrittura in maniera infinitesimale, a volte diventa una fiumana di parole. Mi ha fatto capire che si poteva realizzare un'opera proprio come si voleva scriverla. Senza regole». La cito: "Lei è così/murata da lunedì a lunedì/superalcolica/nevrotica/simpatica come una colica/lei è Monica".

 

La Myss sotto la maschera è così e si chiama Monica?

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«La Miss è così e si chiama Monica, come la Bellucci».

È vero che chatta con Beppe Sala?

«Ultimamente no, ma lo inviterò all'Alcatraz. Il primo marzo parte il mio tour all'estero da Parigi, poi Amsterdam, Londra, Berlino. Ma da aprile torniamo in Italia. Roma, Bologna, Padova, Firenze, gran finale l'8 maggio all'Alcatraz, da dove sono partita qualche anno fa».

 

Ha detto di essere stata la musa di Dalì e Gianni Agnelli. Un contemporaneo c'è?

«Sogno di essere la musa di Paolo Sorrentino».

 

È stata molto chiacchierata per una foto con D'Alema. Oggi ci sono politici a lei più affini, penso a Elly Schlein che balla sui carri del Pride e rappa ai concerti degli Articolo 31? «Con Massimo c'è stata una storia ma ora è finita. Io ho sempre avuto un debole per tutti i politici, li invito tutti in prima fila ai miei concerti nei club. Sono pan. Ma li avviso, si balla molto. Urge un po' di allenamento».

 

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