PAPPAGONE PARAGONE INDOSSA LA CASACCA DEGLI AMICI MONTEZUMA-DELLA VALLE E SFANCULA CHI GLI HA APERTO LE PORTE DI VIALE MAZZINI: LA LEGA E BERLUSCONI - “IL DIRETTORE GENERALE LORENZA LEI NON MI HA PERMESSO DI RILASCIARE UN’INTERVISTA POLITICA AL ‘’FATTO’’ SULLA CRISI DEL CENTRODESTRA” – QUALCHE ANIMA PIA GLI DICA CHE PURTROPPO NON POSSIEDE LE QUALITÀ DI SOSTITUIRE SANTORO IN PRIMA SERATA…

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1 - PARAGONE SULLA VIA DEL MARTIRIO
Da "il Giornale"
- «Ultima parola», terza stagione. Presentando il suo programma (in onda su Rai Due da venerdì), Gianluigi Paragone non si è stracciato le vesti, ma se le è stropicciate (tutti i martiri iniziano così: in sordina). «Santoro? Fatto fuori dalla politica. Brutto segno». L'Italia? «Si è rotta», come da titolo della prima puntata. «Certo, non divento di sinistra», conclusione di Paragone. «Vorrei però continuare il racconto di Annozero», corollario di Paragone. «Non è vero che un Paese in difficoltà lo può raccontare solo un giornalista di sinistra», aggiunta di Paragone. Infatti, va bene anche un giornalista di destra. Purché martire.

2 - PARAGONE RACCONTERÃ’ IL CENTRODESTRA IN CRISI IL CONDUTTORE: BERLUSCONI E BOSSI MI HANNO DELUSO. BRUNETTA, UN ARROGANTE
Paolo Conti per il "Corriere della Sera"

Gianluigi Paragone, si riapre la stagione Rai...
«Sì, venerdì 16 settembre su Raidue in diretta, in prima serata, poi "L'ultima parola" riprenderà il suo solito orario in seconda serata alle 23.35 per 34 puntate. Ero pronto ad affrontare la prima serata, lo avevo detto chiaramente, ma è stato un no. Ma perché? A gennaio chiederò di fare altre prime serate...»

Sarà il primo anno senza la «seratona» di Michele Santoro su Raidue...
«Molti competitor Rai si stanno attrezzando, per quella prima serata mancante. Ma su Santoro c'è un problema di fondo. La politica ha chiesto il suo scalpo e l'ha avuto. Il rischio è che rappresenti un brutto precedente per tutti, non solo qui, perché poi Santoro ha raccontato cosa è accaduto a La7 e perché la trattativa non si è conclusa positivamente».

Lei è un uomo con radici nel centrodestra. Ad affossare Santoro qualcuno si è mosso da quelle parti...
«Certo, a chiedere la testa di Santoro è stato Berlusconi, anche se Santoro non è mai stato amato nemmeno dal Pd. Assistiamo a un paradosso. Proprio quando la politica è più debole, aumentano i condizionamenti sull'informazione con l'aiuto di certi manager».

Si riferisce alla dirigenza Rai?
«Be', viale Mazzini ha fatto del suo... Santoro era a Raidue. Questa vicenda riguarda la libertà di tutti, compreso il diritto di critica e quindi il modo di raccontare il Paese e la crisi che sta vivendo».

Parla di una censura?
«Non mi è mai piaciuta la parola. Ma molti fatti censori mi hanno riguardato personalmente, di recente»

Ovvero?
«Il direttore generale Lorenza Lei non mi ha permesso di rilasciare un'intervista politica a "Il Fatto" proprio sulla crisi del centrodestra».

E da quando vede questa crisi?
«Nei giorni di Lampedusa dissi che, nei suoi soliti giochi di prestigio, dal cilindro di Berlusconi, quella volta era uscito un coniglio spelacchiato».

Altri sintomi?
«La grande sconfitta di un centrodestra che quindici anni fa aveva promesso più federalismo, uno Stato leggero, fisco sostenibile, una politica di sostegno alle famiglie basata sul merito. Nulla. E ora vedo che, avendo mancato una vera politica liberale, a pagare il prezzo più alto sono i lavoratori, i giovani. Sono d'accordo con la flessibilità. Ma senza regole liberali si scivola nel precariato più amaro».

La colpa di tutto?
«Di Berlusconi, perché è il leader. Ma anche di Bossi. E poi di altre figure come questo Brunetta che tira fuori "siete l'Italia peggiore" con i precari. Ma che frase è? Sbaglia i calcoli del consenso, perché i precari sono anche nelle famiglie del centrodestra. E poi si dimostra come un mero uomo di potere arrogante, incapace di risolvere i problemi. L'Italia peggiore andava cercata nel menù del Senato, vorrei dire al ministro Brunetta».

Passerà al centrosinistra?
«Non scherziamo. La mia testa è ancora lì, ma sono deluso esattamente quanto lo è Giannino Marzotto, che ha detto a Berlusconi: "mi hai deluso, non posso più votarti". L'ho letto sul Corriere».

Cosa emergerà di tutto questo malcontento nel suo lavoro su Raidue?
«Smetterò la cravatta del commentatore e affiderò alla telecamera il racconto di questa crisi del centrodestra partendo da quel Nord in cui nacquero le grandi speranze tra il '92 e il '94».

 

 

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