1- IL PDL AL SENATO FA TREMARE (NON ANCORA CADERE) LA FIDUCIA A MONTI. BERSANELLO NON FA TEMPO A GODERSI LA VITTORIA, CHE SUBITO SI ATTENTA AL SACRO SPREAD, COL SIRE DI HARDCORE CHE PREPARA IL RIENTRO DAL VOLONTARIO ESILIO DI MALINDI 2- IL TAR CHE IMPONE IL VOTO IL 3 FEBBRAIO E IMPEDISCE L’ELECTION DAY HA DECRETATO IL “LIBERI TUTTI” NEL FRONTE BERLUSCONIANO. NON SI Può ARRIVARE ALLE POLITICHE DOPO UNA SCOPPOLA MADORNALE NEL LAZIO. SI VOTA LA FINANZIARIA E POI SI VA ALLE URNE 3- LA CRISI FINANZIARIA DELLA QUALE GIÀ SI “VEDEVA LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL” (MONTI E PASSERA A FERRAGOSTO) IN SOLI CINQUE GIORNI TORNA CASUALMENTE A MORDERE

COLIN WARD e CRITICAL MESS (Special Guest: Dj Falbalà)

1- SI STAVA GIA' MEGLIO QUANDO C'ERA IL MONTI-BIS OPPURE IL PROFESSORE FREGA TUTTI LO STESSO?
Bersanello non fa tempo a godersi la vittoria e ad andare da Chateau d'Axe per rinfrescare le tappezzerie di Palazzo Grigi, che subito si ricomincia ad attentare al Sacro Spread. Improvvisamente, adesso perfino il Sire di Hardcore medita di rientrare dal suo volontario esilio di Malindi, dove lo consiglia il conte Lucifero Falcone Briatore. E la crisi finanziaria della quale già si "vedeva la luce in fondo al tunnel" (Monti e Passera a Ferragosto) in soli cinque giorni torna casualmente a mordere.

Poi passa il famoso Tar del Lazio, che da oltre mezzo secolo è quello che la sa più lunga di tutti in Italia, che invece brucia i tempi per l'operazione ribaltone e rilancia il Monti-bis. Lo capisce al volo il Corriere: "Il Tar spiazza tutti: Lazio al Voto il 3 febbraio. Il Tribunale decide l'anticipo, election day a rischio. Oggi il governo vara il decreto sull'incandidabilità" (p. 5 e non P4, che qui le logge non c'entrano).

A questo punto per garantirsi altri cinque anni di Monti sarebbe quasi fatta anche matematicamente. Manca solo che Re Giorgio Napolitano si ricordi di indire le elezioni per il 7 gennaio, prima di finire il suo consueto agile discorso di San Silvestro.

2- IL RE PUZZONE LASCEREBBE VOLENTIERI L'ESILIO...
Vittima del suo proverbiale fiuto da piazzista di pubblicità, "Berlusconi è pronto a tornare", come oggi minaccia il Corriere a tutta prima pagina. Dentro: "Berlusconi in campo: Paese in campo: Paese nel baratro non posso consentirlo. Sono assediato da chi vuole che mi candidi" (p. 2 e non P2, fare attenzione). Eh già. E questa volte pare perfino che siano tutte maggiorenni. Ma passiamo alla Repubblica degli Illuminati (da Monti): "Berlusconi: costretto a candidarmi'. ‘Il Paese è sul baratro'. Bersani: leali a Monti fino in fondo" (Repubblica degli Illuminati, p. 1).

E vabbè, anche ieri si sono telefonati prima di fare il timone del giornale. Ma poi ecco il sedicente "Retroscena" del Banana, vera specialità dei Republicones, con virgolettati sicuri ma carpiti all'ex Sire di Hardcore: "Mi avete deluso, sono sempre io il migliore". Maniglioni antipanico anche sulla Stampa del Lingotto in fuga: "Berlusconi non cede: ‘Italia sul baratro'. Pressato a lungo sui Colonnelli" (p. 1).

3- NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"La spinta dell'Imu sulle tasse. Il Pil giù, il gettito sale del 4,4%" (Corriere, p. 10)."Statali, 260 mila precari senza futuro". Patroni Griffi: ‘Non li stabilizzeremo'". Dovendo scegliere chi tagliare nella P.A., in effetti, forse comunque resterebbe il ministro per altri cinque anni. Che tanto costa poco e già da solo vale il taglio di almeno 100 precari assunti a tradimento da Cuffaro.

In sintesi, comunque, alla fine sta per tornare la nostra vecchia cara rubrica "Governare con il terrore". Forse ce lo fanno come regalino di Natale.

4- DISECONOMY...
"Firmato il contratto dei metalmeccanici. Adesso ridurre le tasse sul lavoro e sull'Impresa". Firmato Fim-Cisl e Uilm-Uil. Per dare una buona notizia, pur usando toni da volantino degli anni Settanta, i sindacati più ragionevoli adesso sono addirittura costretti a comprare pagine di pubblicità per stanare i propri tesserati. Ormai da tempo in clandestinità per paura di farsi contare davvero da Rinaldini e dalla Cgil tutta. A fare i sindacalisti così, davvero, proprio non è vita.

5- MA FACCE RIDE!...
"Grillo, Casalleggio dal guru di Obama per il voto online" (Rep, p. 7)

6- AGENZIA MASTIKAZZI...
"Montezemolo frena sul listone centrista. ‘Volti nuovi, non basta allargare l'Udc" (Rep. p. 7). Eddai che qui in Italia ormai è davvero il momento di far posto agli esordienti sulla sessantina. Però è anche da sapere che "Maroni snobba il Pdl e si allea con Tremonti" (Stampa, p. 7). A questo punto lo sbarramento del 3% è davvero a un passo. Se chiamano Giovanardi e Antonio Martino il ritorno in Parlamento è cosa fatta!

7- BANALI, TOCCANTI E SCONTATI FINO ALLA MORTE (dei bambini)...
Ancora un capolavoro dalla Repubblica di oggi: "Quella scia di sangue mentre i bambini cantano ‘Tu scendi dalle stelle" (p. 4). Va bene, la notizia è una delle più orrende e difficili da titolare, e tutto sommato fa già piangere o impressiona anche senza darla nuda e cruda. Ma questa modesta rassegna combatte da quasi tre anni una disperata quanto inutile battaglia per liberarci da titoli come "La Spoon River di....", applicato indifferente a un incendio in un deposito di Parmigiano come alla strage di Breivnik. Quindi, cari e stimati titolisti agli arresti redazionali: Avete tutta la nostra solidarietà di colleghi in carcere, ma da domani, come direbbe Guzzanti, per favore SAPEVATELO!

8- IL GRANDE REPORTAGGIO COME UNA VOLTA...
Titolo in prima: "Le nuvole dell'Ilva e le facce di Taranto". Inizio del capolavoro vintage: "Ci sarà stato un centinaio di persone al lungo presidio di ieri davanti alla Prefettura tarantina, indetto per..."

Continuiamo noi di Dagospia: ...indetto per aspettare che il grande saggista Adriano Sofri, ormai mondo di qualunque peso anche per l'assassinio del commissario Calabresi, scambiasse finalmente il dramma dell'Ilva per la sua nuova Bosnia.

PER AIUTARCI A MIGLIORARE E REGALARE SCOOP: scrivete senza paura a colinward@autistici.org Grazie

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FOTO DA CHI SILVIO BERLUSCONI ARRIVA A MALINDI

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BENNY SU BERLUSCONI E MONTI DA LIBERO

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MONTEZEMOLO E BERLUSCONI

OMICIDIO SCAMPIA CORRIEREDELMEZZOGIORNO IT

Adriano Sofri