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Massimo Gaggi per il "Corriere della Sera"
L' America celebra la festa del Ringraziamento e per un giorno i suoi homeless vengono invitati dalle organizzazioni filantropiche a consumare il tradizionale pasto a base di tacchino ripieno di castagne, salsa di mirtillo rosso, patate dolci e torta di zucca nei loro locali o negli shelter municipali. Da domani questi rifugi per i senzatetto torneranno a essere l'ultima spiaggia dei disperati: luoghi che, dopo quattro anni di crisi economica e col taglio dei contributi statali alle spese di affitto per le famiglie indigenti, sono sempre più affollati.
New York è sempre stata la città degli estremi: estrema ricchezza, la maggior «collezione» di miliardari del mondo, ed estrema povertà degli homeless che dormono davanti alle vetrine della Quinta Strada anche nelle gelide notti invernali. Quando divenne sindaco, dieci anni fa, Michael Bloomberg mise la cura di questa ferita sociale al centro del suo programma. Ma quando ormai mancano due anni alla fine del suo ultimo mandato, il problema gli sta esplodendo tra le mani.
Impressionante il quadro del censimento di pochi giorni fa: per la prima volta il popolo dei senzatetto che dorme negli shelter ha superato quota 40 mila. Come una città di medie dimensioni. E non prevalgono più gli uomini soli con problemi psichiatrici o dipendenze da alcol e droga. In mezzo ci sono interi nuclei familiari e ben 17 mila bambini. Almeno altre tremila persone dormono ogni notte in strada o al riparo dei ponti, come il Queensboro Bridge.
Il sindaco-miliardario che taglia i sussidi agli indigenti, ovviamente, è sotto tiro, ma ha pochi margini: le entrate fiscali della città sono cadute a precipizio e la fonte principale di gettito, le case, non può essere spremuta più di tanto, soprattutto quando il mercato immobiliare è investito da una crisi senza precedenti. Con l'aumento della povertà , invece, le spese assistenziali crescono a dismisura: nello Stato di New York le persone a basso reddito che hanno diritto ai food stamp, i buoni-pasto per gli indigenti, sono, ormai, più di tre milioni: quasi il doppio rispetto al 2007.
Il potere d'acquisto che si riduce per tutti mina i sentimenti di solidarietà : anche chi se la cava abbastanza bene diventa insofferente per la dilatazione della spesa sociale. Così l'assistenza agli homeless diventa un'insperata occasione di recupero d'immagine per Wall Street, simbolo negativo di tutti i mali della crisi finanziaria e assediata simbolicamente da un movimento di protesta ormai noto in tutto il mondo.
Dall'ex vicepresidente della banca JP Morgan Chase, Donald Layton, a Peter Ezersky, uno dei gestori del fondo Quadrangle, si moltiplicano i filantropi della finanza che cercano la redenzione attraverso organizzazioni come «Common Ground», impegnate ad assistere le famiglie dei senzatetto che un comune senza risorse non è più in grado di aiutare.
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