Per mettere sotto pressione il fragile balotelli, i tabloid inglesi spareranno fantastorie e gossip

21 Jun 08:32

1 - GLI INGLESI: "BALOTELLI? SAPPIAMO COME FARE". E I TABLOID SI SCATENANO
Massimiliano Nerozzi per "la Stampa"

PerchÃ© sempre io?, come da maglietta ormai cult, lo spiegano i 35 giornalisti inglesi piombati ieri a Casa Azzurri, dal Â«SunÂ» al Â«Daily MirrorÂ» non mancava nessuno, e i quattro fotografi avvistati tra gli alberi nei dintorni dell'hotel Â«TurowkaÂ», base Italia, alle porte di Cracovia. Â«PiÃ¹ che un giocatore, Mario Balotelli Ã¨ una rockstarÂ». Con tutto quel che ne segue: ronde della polizia polacca per le strade attorno e security all'erta.

Oltre ai famelici tabloid, da ieri a caccia di tutto, una foto in mutande o il nuovo flirt, c'Ã¨ anche il lato positivo: come i venti minuti che SuperMario, molto molto paziente, ha dedicato agli autografi dei bambini delle scuole elementari della cittÃ e ai tifosi italiani, dopo l'allenamento pomeridiano.

Ãˆ fatto cosÃ¬: buono o Â«crazyÂ», pazzo. Racconta James Milner, compagno al Manchester City e domenica avversario nell'Inghilterra: Â«Ci sono due Mario. Quello che si presenta a volte in allenamento, un po' freddo e non troppo interessato, e quello che ha davvero voglia, ed Ã¨ un talento davvero specialeÂ».

Ecco il guaio: i tabloid hanno l'album di quel che Balotelli combina fuori dal campo, i giocatori la scheda di quel che sa fare dentro, pregi e difetti. Ancora Milner: Â«Lescott conosce bene Mario, si allena con lui ogni giorno e sono sicuro che sa come tenerlo a badaÂ». E qui bisogna intendersi, perchÃ© Lescott fa il centrale del City, e con un altro difensore, Richards, Balotelli si prese praticamente a cazzotti, in allenamento. Milner ci scherza su: Â«Potremmo fargli qualche battuta...Â».

Il collega ride un po' meno: Â«Non ci manderemo alcun messaggio: giochiamo insieme a livello di club, ma con la Nazionale Ã¨ tutto diversoÂ». Entrambi lo stimano parecchio, comunque: Â«Contro l'Irlanda Ã¨ entrato e ha cambiato la partita: Ã¨ uno che puÃ² costruirti qualcosa dal nulla. Anche se l'Italia non Ã¨ solo luiÂ». Come l'Inghilterra non Ã¨ solo Manchester City. Difatti l'indiziato per stuzzicare Balotelli, secondo la stampa inglese, Ã¨ quel bravo ragazzo di John Terry. Auguri.

Daniele De Rossi si astiene da consigli: Â«Dirgli prima della partita, stai calmo e non reagire, penso serva fino a un certo puntoÂ». Da compagno di club, Milner s'augura si usino solo mezzi legali: Â«Ãˆ stato bello veder segnare Balotelli contro l'Irlanda, ma penso che i nostri difensori fin qui siano stati fantastici. Joleon (Lescott, ndr) Ã¨ stato perfetto per tutta la stagione, e ora lo sarÃ con l'Inghilterra. Lui Mario lo conosce beneÂ».

Ma poi c'Ã¨ il detto di Edward Bulwer-Lytton, Â«la penna Ã¨ piÃ¹ potente della spadaÂ», che piÃ¹ di tutti vale in Inghilterra: la minaccia s'annida fuori dal prato. Quattro giorni per chiacchiere, gossip e foto, ti possono mettere addosso una bella pressione. Balotelli ripete che non gl'importa granchÃ©. SarÃ , ma quella maglietta, Â«Why always me?Â» era per i tabloid. Parola sua.

La battaglia d'Inghilterra Ã¨ anche tutto questo, roba che ha fatto incavolare persino un iceberg come Fabio Capello, un altro pedinato giorno e notte, davanti a casa e fuori dall'ufficio. Per dare l'idea, un tabloid s'era giÃ scatenato alla vigilia dell'esordio europeo dell'Italia: Balotelli e un gruppo di azzurri in un bordello, scappando di notte dal ritiro. Figurarsi adesso. Hanno il vantaggio di sapere chi Ã¨ Balotelli: Â«Che puÃ² anche essere uno svantaggioÂ», sorride Lescott. Sul campo e fuori.

Se Ã¨ vero che Â«conosci il tuo nemicoÂ» Ã¨ la prima regola della strategia, Roy Hodgson Ã¨ giÃ a metÃ dell'opera. Del resto, il menÃ¹ stagionale, ha offerto una casa incendiata dai petardi, mance in migliaia di sterline, squalifiche come fossero salatini. SuperMario avrebbe le contromisure a portata di mano se Ã¨ vero che l'altro ieri, nella mezza giornata libera, Ã¨ uscito per una visita in un negozio e a prendersi un gelato: i tabloid erano molto delusi.

2 - DE ROSSI: "Ãˆ ORA CHE MARIO COMINCI A ESSERE UN OMETTO"
Massimiliano Nerozzi per "la Stampa"

Daniele De Rossi, contento di aver preso l'Inghilterra?
Â«Tra loro e la Francia non c'era una scelta: diciamo che avremmo preferito l'Ucraina. Ma sono felice, contro gli inglesi non ho mai giocato, neppure con le nazionali giovaniliÂ».

Il suo nemico preferito?
Â«Gerrard Ã¨ sempre stato il mio idolo, e da una decina d'anni Ã¨ tra i migliori del mondo. Uno che spunta in difesa, in attacco, forse pure piÃ¹ che a centrocampo: un giorno vorrei assomigliargliÂ».

SarÃ meno contento Balotelli, con i tabloid in agguato.
Â«Una domanda che dovete fare a Mario: o sono cattivi loro, o Ã¨ lui a dare troppo da mangiare. Ma non Ã¨ neanche uno che soffre la popolaritÃ : anzi, mi sembra la viva abbastanza bene. Poi in campo fa il suo, e c'Ã¨ un allenatore apposta per riprenderlo, se corre o meno. PerÃ² non Ã¨ neppure giusto focalizzare tutto su di luiÂ».

Si dice che si senta solo: cosa ne pensa?
Â«Che a 21, 22 anni cominci a essere un ometto e devi prenderti le tue responsabilitÃ . Al posto suo vorrei essere trattato come gli altri: alla sua etÃ , o poco piÃ¹ grande, feci il Mondiale 2006, ma nessuno ebbe un occhio di riguardo particolare per me quando diedi quella gomitata (contro gli Usa, 4 giornate di squalifica, ndr)Â».

Che consiglio potete dargli?
Â«Penso che Balotelli sappia quel che deve fare. Dirgli, prima della partita, calmo e non reagire, serve fino a un certo punto. Non Ã¨ un bambino: saprÃ affrontare questa partitaÂ».

Le sarebbe piaciuto ritrovare Capello?
Â«Ãˆ la persona che piÃ¹ mi ha aiutato nella mia carriera: mi ha preso per mano. Dire che gli devo tutto Ã¨ poco. Ho sempre fatto il tifo per lui, tranne quando era alla JuveÂ».

A Roma avrÃ Zeman: vi siete sentiti?
Â«Pochi giorni fa, roba di 5 minuti. Non ci ho mai lavorato, come gli altri che erano in lizza per la panchina, escluso Montella, cui faccio l'in bocca al lupo. SarÃ interessante conoscerci: sono un professionista e credo che lui li ami. Sul discorso tattico non dico nulla: deciderÃ lui se farmi giocare, in porta, in attaccoÂ».

PerchÃ© ci sono cosÃ¬ pochi tifosi italiani?
Â«Il problema Ã¨ il costo, chi puÃ² permetterselo? Speriamo di fare bene e di passare il turno, magari sposteremo piÃ¹ gente in semifinaleÂ».