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PETRECCA, CHE PATACCA! – LA REDAZIONE E IL CDR DI RAISPORT RIBADISCONO “LA SFIDUCIA NELL’OPERATO DEL DIRETTORE PAOLO PETRECCA, ALL’INDOMANI DELLA DOPPIA MANCATA APPROVAZIONE DEL PIANO EDITORIALE. L’AZIENDA NON PUÒ IGNORARE CHE IN SECONDA CHIAMATA SOLO 30 GIORNALISTI SU 105 ABBIANO DETTO ‘SÌ’ AL DIRETTORE” – I GIORNALISTI DENUNCIANO “UN CLIMA DI PESANTE INTIMIDAZIONE RIBADITO DALLO STESSO PETRECCA NELLA DISCUSSIONE DEL SECONDO PIANO EDITORIALE, NEL QUALE HA TENUTO PIÙ VOLTE A PRECISARE CHE CHI NON È CON LUI È CONTRO DI LUI” – L’ASSEMBLEA PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE E AFFIDA AL CDR TRE GIORNI DI SCIOPERO…
COMUNICATO DELL’ASSEMBLEA DI RAISPORT, DEL CDR DI RAISPORT E DEL FIDUCIARIO DI MILANO
All’indomani della doppia mancata approvazione del piano editoriale, la redazione di RaiSport, Roma e Milano unite, torna a ribadire la propria sfiducia nell’operato del direttore Paolo Petrecca.
L’azienda non può ignorare che in seconda chiamata solo 30 giornalisti su 105 aventi diritto al voto abbiano detto “sì” a un direttore che in tre mesi e mezzo ha promesso spazi, promozioni e programmi senza visione d’insieme e intesa con l’azienda in termini di palinsesto, pianta organica e budget.
paolo petrecca alma manera (2)
Nell’anno delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina e dei Mondiali di calcio, la maggioranza della redazione sente la responsabilità di chiedere ai vertici aziendali un immediato cambio di rotta per evitare di compromettere due eventi strategici per la Rai tutta.
La redazione vive in un clima di pesante intimidazione ribadito dallo stesso direttore nella discussione del secondo piano editoriale, nel quale ha tenuto più volte a precisare che chi non è con lui è contro di lui e che anche in caso di sfiducia, lui sarebbe andato avanti forte del consenso dell’azienda.
A tal proposito chiediamo all’azienda stessa cosa pensa del trattamento riservato a donne e madri lavoratrici Rai, considerando la richiesta del direttore - sempre in sede di discussione del secondo piano editoriale - di affidarsi in toto alle sue decisioni senza pensare - testuale - al fatto che bisogna riprendere i figli a scuola a una certa ora.
È una frase in linea con il percorso di valorizzazione delle donne e di promozione della parità di genere in cui è impegnata la Rai, anche pensando al contratto di servizio? Guardiamo peraltro con grande preoccupazione all’immagine della donna che la direzione di RaiSport ha deciso di fornire, non valorizzando - soprattutto in ambito femminile - le risorse e le professionalità interne e ingaggiando figure esterne (a quale prezzo poi?) per co-conduzioni di programmi chiave per la testata.
Una cosa sono i talent, altro sono le vallette e la stagione delle vallette è passata senza rimpianti. Alla stessa azienda chiediamo cosa pensi di dirigenti minacciati se non si fossero prestati a raccogliere voti per il passaggio del piano editoriale.
L’organizzazione del lavoro è ai minimi storici a causa dell’indebolimento numerico di redazioni chiave come il calcio e il coordinamento tg, un indebolimento figlio di un rimpasto che ha obbedito come logica solo alla fedeltà a Paolo Petrecca e non al merito, ritenuto dal direttore non sufficiente per lavorare con lui. Alla luce di tutto questo la redazione di RaiSport, Roma e Milano unite, ribadisce il suo No e chiede all’azienda un cambio di rotta immediato.
Con 47 voti favorevoli e uno contrario, l’assemblea proclama lo stato di agitazione e affida al CdR un pacchetto di tre giorni di sciopero.
L’Assemblea di Raisport
Il Cdr di Raisport e il Fiduciario di Milano
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