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DAGONEWS
L'inizio di una prima trattativa sui 23 licenziamenti chiesti dall'Adn-Kronos non poteva essere dei peggiori. Anche ieri, nella sede di un'imbarazzatissima Fieg, l'azienda di Pippo Marra non ha voluto incontrare il cdr e non ha presentato proposte scritte, ma si è limitata a delineare al sindacato regionale una serie di interventi "necessari". Dove interventi sta per "tagli drastici". La risposta dei giornalisti è ancora una volta assemblea permanente immediata e astensione dal lavoro domani. In compenso, si comincia a capire che cosa ha in mente Marra.
L'elenco delle misure "proposte" dall'azienda editoriale, che su 23 milioni di fatturato ne deve 10 alle convenzioni con Palazzo Chigi, è un rosario di rinunce. Il ramo d'azienda Mak, che gestisce la parte internet, verrebbe fuso in Adn Kronos, con i sei "licenziandi" che sarebbero salvati solo in caso accettino di rinuncia al contratto giornalistico.
A parte altri nove poligrafici, nell'agenzia di stampa resterebbero altri 10 esuberi. Da gestire come? L'azienda propone un meccanismo straordinariamente punitivo: una cassa integrazione a zero ore, quindi al minimo di retribuzione, non a rotazione ma per i dieci nominativi individuati, con accettazione preventiva del licenziamento tra due anni e la manleva nel caso lo Stato non potesse pagare la cassa.
Per i "fortunati" che restano, ecco il menu: rinuncia all'integrativo, per altro già denunciato e non pagato, dal primo gennaio 2014; rinuncia agli straordinari fofettizzati; ridiscussione dei superminimi individuali, accettazione del badge per la verifica degli orari; utilizzo da subito di un nuovo sistema editoriale che consente ai giornalisti di svolgere le mansioni dei poligrafici.
Che cosa significa tutto questo? Significa che di fatto è Mak che incorpora la Kronos, andando a creare un maxi-service che può produrre a basso costo contenuti per terzi. Per farlo, bisogna ovviamente ridurre al minimo il costo del lavoro e svuotare il contratto giornalistico. E i 10 milioni che oggi la Kronos prende dallo Stato?
Qui Marra forse gioca d'anticipo. Sa che ha perso molte sponde politiche e sa che il governo intende accorpare le agenzie e ridurre le sovvenzioni. In ogni caso, per il neo sottosegretario all'Editoria, il renzianissimo Luca Lotti, si tratta di una vertenza spinosa. Difficile girarsi dall'altra parte con tutte quelle sovvenzioni in ballo.
Difficile anche la posizione della Fieg, che non ha mai gradito la scarsa propensione della Kronos all'applicazione del contratto collettivo dei giornalisti e non sembra apprezzare questa improvvisa fuga in avanti di Marra. Molti editori, però, presi singolarmente potrebbero apprezzarla e probabilmente fanno il tifo in silenzio per il collega calabrese.
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