CIRCONCISO A CHI? BRUNETTA RISPONDE A TRAVAGLIO: “L’USO DELLA BATTUTA ‘PER ESSERE CIRCONCISO’ E’ STATO RILANCIATO DA ‘REPUBBLICA’ SENZA DECODIFICAZIONE IRONICA. TRAVAGLIO, MAGO DEI CALEMBOUR, E’ INCAPACE DI RICONOSCERE QUELLI DEGLI ALTRI”

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Lettera di Renato Brunetta a Dagospia

 

renato brunettarenato brunetta

Caro Dago,

ecco la storia semiseria dell’uso di una stranota battuta di Totò in una mia conferenza stampa sulla riforma della scuola: “…per essere giornalisticamente circonciso…”, rilanciata acriticamente e malevolmente in rete da un giovane redattore di “repubblica.it”, nella stessa rete riprodotta senza alcuna decodificazione ironica (…è la “rete bambola”), e infine riportata, senza esitazione alcuna, in un editoriale di spalla, nella rubrica di Travaglio (dedicata, guarda caso, a un’immortale frase dello stesso Totò). Aiuto!

 

Morale:

1. mai più battute, salvo dire che sono battute, secondo l'immortale insegnamento di Mark Twain che suggeriva di aggiungere tra parentesi “ironia”;

2. povera rete, tanto feroce quanto incapace di ironia e di cultura;

3. povero Travaglio, lui mago dei calembour, incapace di riconoscere quelli degli altri (anche i più banali);

4. che il suddetto Travaglio scelga meglio i suoi collaboratori…

5. ai Postumi l’ardua sentenza!

Renato Brunetta

marco travagliomarco travaglio