POSTA! - A BRUXELLES INSISTONO: “A ROMA MANCA UN INTERLOCUTORE”. PER BERLUSCONI COMINCIÒ PER MOLTO MENO - ALLA BOSCHI LA BEFANA HA PORTATO IL CARBONI ARDENTE

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flavio carboni  flavio carboni

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Lettera 1

Dago. Mentre le figure istituzionali tedesche valutano il da farsi indecise a tutto (per dirla con Flaiano), anzi rantolano nel buio (Abatantuono), i loro connazionali neonazi si staranno sicuramente organizzando in vista delle prossime Kermesse (es. Fasching di Monaco, magari col fattivo apporto di omologhi austriaci). Tranquilli - tranquille -, al servizio d'ordine pensiamo noi. Saluti & Baci,

Diana C.

 

Lettera 2

Caro Dago, alla Boschi la Befana ha portato il Carboni.

Pikappa

 

bernie  sanders hillary clintonbernie sanders hillary clinton

Lettera 3

Caro Dago, secondo Hillary Clinton gli islamici americani sono la miglior difesa degli Usa contro il terrorismo. Si è visto a San Bernardino.

Martino Capicchioni

 

Lettera 4

Dago dragoi, 

Diamo la doppia cittadinanza americana postuma a tutte le vittime degli omicidi in Italia. Le prove non andranno distrutte e si troveranno i colpevoli dopo tre giorni e non trent'anni.

Aigor

 

Lettera 5

cattura el chapocattura el chapo

Caro Dago, il Pil che cresce al rallentatore, la disoccupazione che scende col contagocce e la Ferrari che crolla in Borsa: dove c'è Renzi c'è sfiga!

Bug

 

Lettera 6

Caro Dago, "El Chapo" soffre di disfunzione erettile. E il fatto che legga il libro di Roberto Saviano, indica che  ha anche un altro tormento: la stitichezza.

Flavio Tosti

 

Lettera 7

Caro Dago, ha scoperto che Fabio Fazio è testimonial per la Tim. E subito mi è venuta voglia di cambiare operatore.

Giacomo Francescatti

 

Lettera 8

AAA Effettuansi sgomberi barili petrolio. Tariffe modiche. Anche Medio Oriente.

Vesna

 

PENN EL CHAPOPENN EL CHAPO

Lettera 9

Caro Dago,

e allora la befana ha portato agli italiani una gloriosa amnistia permanente, in barba a Costituzione e Stato di Diritto, mascherata con l'aulica pretesa di accelerare i tempi della giustizia italiana, semplicemente abolendo i reati. Ora, lasciamo stare quegli odiosi dei Gufi; anche un simpatico Allocco ne conviene, che a spostare un bel po' di cause dal "penale" al "civile" - già prossimo al collasso definitivo anche senza altri aiuti esterni - nel complesso non migliora un gran che.

 

O non sarà che si tratta di una "depenalizzazione imenoplastica ricostruttiva" della verginità perduta da una vagonata di amici degli amici, bisognosi di urgente affetto?

AMNESTY 
INTERNATIONAL
AMNESTY INTERNATIONAL

Che se ne dice sul Colle di questa belluria?

Cincinnato 1945

 

Lettera 10

Caro Dago, Amnesty International denuncia molestie su donne migranti. Se poi si aggiunge che giunte a destinazione molte vengono costrette a prostituirsi, non mettersi in viaggio diventa la scelta migliore.

Lino Viola

 

Lettera 11

Caro Dago, vista l'età del prof. Sartori, dopo quanto detto sui musulmani gli sarà consentito di scontare la pena per islamofobia ai domiciliari?

Giovanni Sartori e Isabella Gherardi Giovanni Sartori e Isabella Gherardi

Marella

 

Lettera 12

Caro Dago, dei 40.000 rifugiati promessi, in 4 mesi ne sono stati ricollocati in Europa 190. Renzi non si fa telecomandare da nessuno: si da prendere per il culo da tutti!

Achille Gambini

 

Lettera 13

A Bruxelles insistono: "A Roma manca un interlocutore". Va detto che per Berlusconi cominciò per molto meno.

H.K.

 

Lettera 14

Caro Dago, spero che le belle parole di Castellitto su Checco Zalone Le abbiano riportato alla memoria una Sua acuta osservazione ascoltata con le mie orecchie (siamo ai tempi del Peggio di Novella 2000, se la rimembranza non L'offende): va bene il genio. ma ci vuole un genio per riconoscere un genio. Ecco, con tutta evidenza l'augusto regista e attore-cerniera, pur talentuosissimo, non lo è. Medici sì, dai tempi di siamo una squadra fortissimi (dieci anni fa).

eugenio scalfarieugenio scalfari

cordialmente santi urso

 

Lettera 15

Caro Dago,

il 40 esimo anniversario della fondazione di "Repubblica" fa registrare ricordi, aneddoti, etc di giornalisti che vi hanno lavorato o dovevano lavorare come Claudio Sabelli Fioretti. Naturalmente per il quotidiano di largo Fochetti non mancano giustamente gli elogi al fondatore Eugenio Scalfari. Per quanto mi riguarda ho una piccola considerazione da fare sul successo editoriale. Sicuramente ha giovato molto a questo quotidiano la crisi de"L'Unità" con i lettori di quest'ultimo quotidiano che si sono "trasferiti"al nuovo quotidiano, punto di riferimento della sinistra, che, per il vero, legge molto più della cosiddetta destra. Cordiali saluti. Giovanni Attinà

 

CLAUDIO RINALDI EUGENIO SCALFARICLAUDIO RINALDI EUGENIO SCALFARI

Lettera 16

Caro Dago, e così, dalle mail di Hillary Clinton sull'opportunità di far fuori il regime di Gheddafi, si evincerebbe che Sarkozy avesse avuto in tasca un accordo coi ribelli per spartirsi il petrolio, e che temesse che il Raìs riuscisse a far nascere una moneta panafricana (una moneta vera, basata sul possesso di veri beni come oro e diamanti, non come questo nostro Euro, emesso da uno strano ente che dicono sostanzialmente privato, che lo pone in circolazione senza alcuna garanzia e che in seguito vuole che glielo si restituisca, e per guinta con gli interessi!).

 

Vabbè..., ma in definitiva, ora, questo petrolio, a chi sta andando? Un'ultima questione: dove sono finiti quelli che all'epoca, in Italia, sostenevano la necessità dell'intervento in Libia? Ci rispiegassero le motivazioni, please, che non ce le ricordiamo più. O forse che ci stavano mica a prendere per i fondelli? LeoSclavo

 

gheddafi paratagheddafi parata

Lettera 17

Caro Dago, "Noi buoni e bravi. Ora Mondo essere più sicuro". Qual è il nome del bimbo che ha scritto il discorso pronunciato dalla Mogherini in occasione della revoca dell'embargo all'Iran?

Max A.

 

Lettera 18

Caro Dago, povero Obama. Tanto si pavoneggiava ieri per l'accordo sul nucleare con l'Iran, e oggi già fa la figura del tacchino nel giorno del Ringraziamento. Da Teheran gli fanno sapere che non saranno certo le sue ridicole sanzioni a fermare i test sui missili balistici. E come dargli torto? Hanno trovato il pollo e ora lo spennano.

Alan Gigante

 

Lettera 19

gheddafi ombrellogheddafi ombrello

Caro Dago, in una puntata di Otto e Mezzo di qualche sera fa, 13-gennaio, in relazione all'ipotesi di elezioni anticipate a seguito vittoria del no al referendum costituzionale di settembre 2016, il filosofo Cacciari che partecipava assieme a Scanzi e Zucconi alla trasmissione condotta dalla Gruber, si è detto fermamente convinto che per Renzi sarebbe stato un plebiscito, il referendum sicuramente approvato ed il "bomba" non costretto a mantenere la promessa di dimissioni.

 

L'unico perplesso, Zucconi, probabilmente consapevole del reale e maggioritario sentimento di avversione che nel paese avvolge lo sbruffoncello di Rignano ed il suo governo, ha dubitato di tale certezza. Se il No al referendum costituzionale fosse associato al "mandiamo a casa Renzi", solamente la manipolazione fraudolenta dei voti potrebbe salvarlo.  E su questo, ne siamo certi, il ministro Alfano vigilerà.

Max

MASSIMO TROISI IL POSTINO MASSIMO TROISI IL POSTINO

 

Lettera 20

Caro Dago, son passati tanti anni da quando vidi lo sketch del gruppo La Smorfia (Troisi, Decaro e Arena) l’Annunciazione. Pezzo geniale e fresco, ma niente a che vedere, non me ne vogliano i fans di Troisi e compagni, rispetto a quello del nostro amato Matteo da Firenze. Cacceremo i dipendenti pubblici che truffano entro le 48 ore!

Annunciazione, annunciazione, annunciazione!

 

Domandarsi come sia possibile, con leggi e leggine, in Italia mandare a casa e senza stipendio un impiegato pubblico, è lecito. Si annunciano, e questi sono veri, ricorsi al TAR ed al tribunale del lavoro, in grado di bloccare la macchina amministrativa pubblica che non brilla certo per efficienza. Quanta ipocrisia scorre lungo l’Arno. Queste armi di distrazione di massa ormai le conosciamo e le promesse del cantastorie di Firenze sono note.

 

Eppure ho notato un certo fermento positivo in giro. Siamo proprio un popolo di beoti e con l’orologio al collo. Nessuno si sta accorgendo che il nostro presidente del consiglio sta facendo scivolare i problemi parlando di altro. Dai fattarelli di Quarto (Napoli), siamo passati agli impiegati disonesti. E nel mentre, la commissione europea ci bacchetta per l’ennesima volta (a proposito, l’idea di una tassa sui carburanti europea pro immigrati rischia di far andare la lega di Salvini al 30%), e le notiziuole di una visita di papà Boschi al faccendiere Carboni tuonano in lontananza.

 

BENIGNI E TROISI n BENIGNI E TROISI n

Per tacere del debito pubblico in  eggioramento e degli intoppi sulla ripresa economica. Insomma siamo in piena tempesta e non abbiamo il comandante in grado di darci una rotta seria e decisa. Navighiamo a vista, come sempre direi. In attesa che i politici rientrino nella categoria dei dipendenti pubblici e possano essere rispediti a casa nelle 48 ore promesse, incrociamo le dita. Saluti

Pegaso Nero

 

Lettera 21

Gentil Dago,

Ha ragione, oppure no, chi teme che si sia rimessa in moto la macchina del fango, di cui si parlò, in occasione della campagna de "Il Giornale" contro l'allora direttore di "Avvenire", Boffo?

 

Tra una Ministra, giovane e brava- che non può pagare per le, sinora presunte, colpe del padre-e le parole di un pregiudicato, per gravi reati, gli italiani, e anche i media, non dovrebbero dar maggior credito a Maria Elena Boschi ? In attesa, ovviamente, dei chiarimenti che, domani, in Senato, il premier fornirà sul caso della Banca Etruria.

fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria  9fotomontaggi maria elena boschi e banca etruria 9

I media dovrebbero evitare di stampare "pizzini", di...Provenzana memoria, di personaggi, come Valeriano Mareddu, indagato per associazione segreta, che ieri ha lanciato un avvertimento :"Vi manca il nome più importante...".

 

E attenzione al "doppiopesismo", il termine coniato da Paolo Mieli, ex direttore del "Corriere" : la tendenza, cioè, a utilizzare come oro colato le accuse di quanti, come l'attempato faccendiere sardo che, nel recente passato, venne presentato dai giornali  come un  ambiguo e molto pericoloso signore, accusato, tra gli altri reati, dell'omicidio, a Londra, di  Roberto Calvi, poi assolto, per insufficienza di prove.

 

A distanza di anni, Carboni e soci, solo in quanto minacciano rivelazioni contro i padri di Renzi e della Boschi, sono diventate persone degne di fede, credibili e da ossequiare dai media come quando don Flavio era grande amico del principe Carlo Caracciolo, editore de "La Repubblica", con il quale, la sera, andavano a via Veneto?

Ossequi

Pietro Mancini