DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, un Paese che rielegge Casini, merita i medesimi.
BarbaPeru
Lettera 2
Dear Dago, D'Alema frigna: "siamo rimasti fuori dai giochi". Non si preoccupi, il futuro è assicurato, ogni mattina il giardinetto comunale di Gallipoli riapre, una partita a bocce od un tressette non si nega a nessuno.
Ciao.
Boanerges
Lettera 3
Dago Magno, si può dire che il 4 marzo gli italiani hanno decretato la fine di un sistema partitico etero guidato dai poteri forti stranieri sin dalla redazione della Carta Costituzionale? Prima i filo russi che si opponevano ai filo americani, poi entrambi filo berlinesi/parigini che si accomodavano a prendere direttive e pure soldi per le finanze pubbliche e private. Adesso sia i 5 Stelle che la Lega potrebbero scrivere una nuova Carta, la prima per la nuova e vera repubblica italiana, libera.- E che torni pure il Re, i londrini li appoggerebbero, no ?
Peprig
renzi, lotti. fiorentina juve 2 1 16
Lettera 4
Caro Dago, non per difendere Renzi (che tra l'altro mi sta anche sui c.....ni), per la sua "dèbàcle" c'è una spiegazione logica e semplice: i grillini hanno vinto perchè hanno promesso il reddito di cittadinanza.....e la Lega perchè ha promesso di liberare l'Italia dai migranti. Troppo semplicistico? Forse, ma anche vero .....80 euro sono una miseria....avrebbe dovuto promettere "almeno" 800 euro...! Candido.
Lettera 5
Naturalmente adesso, dopo le dimissioni di Renzi, le indagini e le accuse su papà Renzi e Lotti saranno archiviate tanto ormai non servono più.
Viva l'Italia.
damiano
Lettera 6
Caro Dago, la decisione di Renzi di dimettersi (poi) assomiglia molto alla vicenda del pilota Lubiz della Germanwings. Il Segretario si è asserragliato da solo nella cabina di pilotaggio del PD ed ha deciso di essere lui a stabilire su quale fianco di un montagna dovrà distruggere i pochi voti che ha raccattato il PD; il tutto sulla pelle di tutti i parlamentari eletti con le sue liste. Per la serie “nemmeno l’onore delle armi”.
Robaro
Lettera 7
Caro DAGO, il trattamento post-elettorale riservato a Renzi ricorda piazzale Loreto: chi si accanisce di piu' è spesso fra coloro che fino all'uscita dei risultati del referendum lo osannava. E' purtroppo nel DNA di tanti italiani. A suo merito, anche se non lo dice nessuno, aver avuto il coraggio di dire ai compagni che "la Corazzata Potemkin (alias PCI) è una cagata pazzesca." Questo oggi me lo rende quasi simpatico. La speranza (debole) e' che anche là a sinistra si vada avanti. Altro che Veltroni e D'Alema.
Saluti BLUE NOTE
Lettera 8
Preclaro Dago, riguardo l'uccisione di quel povero senegalese a Firenze.... tutti a dire che è un squilibrato... che si voleva suicidare.. che ha scelto la vittima in maniera casuale e che solo incidentalmente era di colore.... poi ho letto che l'assassino in questione è un appassionato della vecchia URSS (la CCCP buonanima) con tanto di bandiera rossa e falce e martello nelle sue foto sui social.... allora mi chiedo perchè se uno ammazza a caso un nero ed è di simpatie di destra allora diventa un caso di bieco razzismo con tanto di cortei e vestali che si stracciano le vesti.... mentre se lo stesso nero viene ammazzato a caso da uno di sinistra (anzi comunista vero) non è razzismo... è solo uno squilibrato... niente razzismo... niente cortei e vesti stracciate..notizia in fondo ai vari tg e giornali... Insomma un (nero) morto di serie B... e poi dicono che i razzisti stanno a destra.
Asgaqlun
Lettera 9
Caro Dago, Renzi ha dato le dimissioni da segretario del PD congelandole e ripromettendosi di renderle effettive dopo l’insediamento del nuovo governo. Ho il dubbio che Renzi, per evitare di dimettersi, farà di tutto per impedire la formazione di un nuovo governo.
Cordialità
Pietro Volpi
Lettera 10
Caro Dago, in Lombardia ha rivinto il centrodestra col leghista Fontana. Così la sinistra potrà continuare a dedicarsi ai suoi ghiri-Gori su antifascismo, migranti, e meticciato.
Daniele Krumitz
Lettera 11
Caro Dago, Berlusconi chiedeva a Mentana: "Se lei avesse dei soldi a chi li affiderebbe, a me o a Di Maio?". Ma quelli che votano M5S non hanno soldi da "affidare" ma da prendere: il reddito di cittadinanza!
Spartaco
Lettera 12
Caro Dago, quando alcuni big politici sono stati sconfitti all’uninominale, pensavo che ci fossimo liberati di diversi elementi che avevano fatto il loro tempo e che la loro presenza ci deprimeva. Leggendo sul Corriere i venti nomi che sono stati ripescati col paracadute del proporzionale, sono rimasto deluso e dispiaciuto, dei 20 personalmente ne avrei salvato solo 5 che non meritavano di restare fuori. In primis Minniti, Martina, Paragone, Franceschini, e Pinotti. Gli altri ripescati se non vi fossero stati in parlamento non avremmo assolutamente sentito la loro mancanza.
Annibale Antonelli
Lettera 13
Dago darling, si mormora che Garibaldi fu aiutato dalla massoneria inglese (le banche della City) a conquistare il Regno delle Due Sicilie. Chissà se anche di Maio ha ricevuto qualche spintarella. Solo supposizioni ma legittime, dato che non é mai stato chiarito chi sono i burattinai di Grillo. Chissà se i neoborbonici ne sono contenti. E chissà se ci sarà un nuovo Franceschiello (Francesco II di Borbone) che si barricherà a Gaeta. Magari uno "sceriffo" come De Luca senior, sfidando tutta la grande potenza di fuoco di Marco Travaglio.
Intanto anche il ducato di Parma e Piacenza é stato riconquistato dai milanesi con il popolano Salvini al posto dei nobili Visconti e Sforza. E c'é grande attesa in fatto di esecuzioni di opere di Wagner e molto (ma non tutto) fa pensare che dopo "Rienzi" si passerà presto a "La caduta degli dei".
P.S. 1) Sempre bizantini "les italiens"! Solo ieri si diceva che questo o quel Vip della politica era "naufragato", oggi che viene "ripescato". quasi fosse un bisognoso migrante soccorso al largo della Libia. 2) Quanti remake in corso, ora pare persino che stia per essere girato l'ennesimo remake di "E' nata una stella", "starring" "Emanuel Macron" Calenda, magari con la regia di maman Comencini. Ossequi
Natalie Paav
Lettera 14
Caro Dago, la sinistra che ha snobbato la tragica fine per mano di tre nigeriani della povera Pamela Mastropieto, è uscita dalle urne Macerata.
INNOCENT OSEGHALE MACERATA LUCA TRAINI
IceNine 1999
Lettera 15
Caro Dago, ma quanto soffre Toscani mentre erutta contumelie verso il "neanderthaliano" Salvini! Rosicate rosicate, qualche fegato esploderà.
Giorgio Colomba
Lettera 16
Caro Dago, Renzi non salirà al Colle con la delegazione del PD, andrà a sciare. Ma non gli è bastato lo scivolone di domenica?
Ranio
VIGNETTA GIANNELLI - LA MARCIA ANTIFASCISTA DI RENZI E GENTILONI
Lettera 17
Caro Dago, Renzi vuole fare il "duro", ma visti i risultati disastrosi più ch'è l'ispettore Callaghan ricorda Mr.Bean.
Jantra
Lettera 18
Caro Dago, durante una gara di sollevamento pesi in Ohio a Mikhail Shivlyakov è iniziato ad uscire il sangue dal naso mentre tentava di sollevare un peso da 425kg. Con quattro alzate di poco più di 100 kg avrebbe risparmiato tempo e fatica.
Mich
Lettera 19
Renzi fa benissimo a non dimettersi da segretario essendo consapevole che i vari Zanda, Finocchiaro Gentiloni ed altri non vedono l'ora di fare un governo con i 5 stelle ben sapendo che potrebbero ambire, quale ricompensa, a posti di grande prestigio: presidenza di camera o senato o ministeri di rilievo. Non ho votato Renzi ma in questa fase dico TIENI DURO MATTEO
Giuseppe
Lettera 20
Caro Dago quanto sta succedendo a Firenze ha dell'incredibile. I senegalesi che pretendono di darci lezioni di antifascismo: se ne tornino al loro paese dove c'è tanta democrazia!
Rob Perini
Lettera 21
Caro Dago, tra Di Maio e Salvini quello che è partito meglio è certamente il leader leghista che pur avendo il 5% in più del M5S - oltre il 37% contro il 32% scarso - non ha fatto l'arrogante accampando diritti che non gli spettano.
Stef
Lettera 22
Caro Drago
Ha ragione Renzi a non dimettersi subito. Non ha finito di rottamare del tutto il PD
Roccio
Lettera 23
Caro Dago, è indubitabile che Di Maio un primo risultato l'ha già raggiunto: ha trovato lavoro per almeno 240 disoccupati!
paolo
Lettera 24
Il Mattarella dirà che dopo le consultazioni nè Salvini nè Di Maio possono garantire un governo tuttavia rispecchiando il volere del popolo darà mandato a Tajani di formare in governo del presidente. Un nome che piace alla gente che piace, e salva cavoli (di Brussels) e capre (il popolo italiano). Ci scommetto mille euro (o erano mille lire, chiedete al Berlusconi).
Un ciaone
luigi di maio sergio mattarella
Pietro
Lettera 25
Caro Dago,
è nata la Terza Repubblica: Lombardo Veneto a Salvini, Regno delle Due Sicilie a Di Maio, Granducato di Toscana a Renzi e Impero Austro-Ungarico alla Boschi.
Gianluca
Lettera 26
Caro Dago, oggi chi, come te, ha da tempi insospettabili denunciato l'inconsistenza e la perniciosità del Bomba ha ragioni da vendere per esultare; ma vedere grandi firme dei giornaloni - le stesse che, ai tempi del renzismo trionfante, hanno taciuto o inneggiato al leader - scatenate contro Renzi con articoli al vetriolo ricorda tanto lo squallido episodio delle monetine tirate da alcuni frustrati contro Bettino Craxi, una brutta sera di aprile di venticinque anni fa. Ma tant'è, questa è l'Italietta eterna, che sputa con gusto sui potenti caduti; e quindi guardiamo al futuro.
Futuro che potrebbe avere il volto di Carlo Calenda, che, con un tempismo da squalo della finanza che lancia un'Opa su un'azienda decotta, oggi si iscriverà al partito democratico. Non importa se, durante la campagna elettorale, il ministro ha sostenuto una lista diversa da, anche se coalizzata con, quella del Pd: già sono apparsi gli umili tweet di ringraziamento di alcuni maggiorenti, già a sinistra risuonano i "quant'è bravo Calenda" da parte di quelli che il marchese Fulvio Abbate - il quale aveva previsto tutto - ha icasticamente definito coglioni.
E' probabile che, magari dopo qualche mese di caminetto, il golden boy dei Parioli si lanci alla conquista della segreteria del partito, e, se lo farà, è molto probabile che riesca: non solo per l'appoggio dell'élite altoborghese cui egli appartiene per diritto di nascita, ma anche perché, dopo la disfatta elettorale, molti militanti si sentono come naufraghi che stanno per annegare, pronti ad aggrapparsi a qualsiasi cosa che gli faccia sperare di restare a galla.
Se questo avverrà, il partito che avrebbe dovuto raccogliere l'eredità del PCI e del cattolicesimo sociale abbandonerà definitivamente ogni residuo aggancio al suo passato "popolare": l’analisi di Calenda della sconfitta del 4 marzo, “siamo sembrati troppo elitisti: il punto non è essere o non essere élite, ma proteggere e rappresentare chi élite no n è”, è illuministicamente tipica (tout pour le peuple, rien par le peuple) e lascia pochi spazi al dubbio. Così si compirebbe infine una metamorfosi avviata in modo soft da Veltroni e portata avanti in modo hard da Renzi: nulla di male, però, per favore, non chiamatela più sinistra.
Federico Barbarossa
Lettera 27
Caro Dago, ieri siamo stati allagati da speciali sul post elezioni. Salvini che vuole governare (avendo ottenuto la metà dei voti del M5S), e i grillini che, giustamente, vogliono avere il telecomando per organizzare finalmente il primo governo pentastellato. In lontananza, quasi dietro le quinte, Matteo da Firenze, rassegnava le semidimissioni!
Coniare nuovi termini politici, da quando è arrivato questo “mago” della comunicazione, è diventata prassi. Ieri, dall’alto del suo ego ipertrofico, ha randellato a destra e manca, sulla sconfitta. Ma si è dimenticato di raccontare che la colpa di una debacle simile, sia solo ed esclusivamente sua. E quindi, conscio di questo, ha rassegnato le dimissioni ma, colpo di genio, dopo che il nuovo governo si è insediato!
Due correnti di pensiero si sono affollate immediatamente. Chi gridava allo scandalo, perché si sentiva legato al partito (i topi cominciano a scappare); e chi invece lo trova giusto e corretto (i coerenti e lecchini del re). Sta di fatto che adesso cominceranno le coltellate e le abiure in seno al pd.
Detto questo, Matteo da Firenze, con le blindature, si è cautelato, portandosi in parlamento una squadra di fedelissimi. Molti resisteranno alle tentazioni, ma abbiamo precedenti storici di fedelissimi, che hanno tradito per molto meno, circa trenta denari. Con questo non voglio paragonare Matteo da Firenze al personaggio velatamente citato, lo prenderebbe come spunto per alimentare il suo IO smisurato. In attesa che si compia la notte dei lunghi coltelli, incrociamo le dita. Benvenuti in Italia, terra di santi, poeti e segretari perdenti che si dimettono, un poco alla volta. Saluti
Pegaso Nero
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