IL CINEMA DEI GIUSTI - “PRIDE” È UN DIVERTENTE E COMMOVENTE CINEPANETTONE ALLA LANDINI: GAY E LESBICHE INGLESI CHE SI SCHIERANO CON I MINATORI E CONTRO LA THATCHER

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Marco Giusti per Dagospia

 

Pride di Matthew Warchus

 

pride minatori gallesipride minatori gallesi

Lesbiche e gay a supporto dei minatori! Come se Landini e Vladimir Luxuria si unissero nella lotta, insomma. Tema già trattato, anche se in maniera più comicarola, dal nostro Steno in un vecchio stracult anni 80, La patata bollente, ricordiamo. Qui il tono è più serioso.

 

pride minatori gallesi pride minatori gallesi

Così, al ritmo di “Solidarity Forever” di Pete Seeger e di “Bread and Roses” mischiati con la musica disco degli anni ’80 e con i Bronski Beat, scorre questo riuscito, scatenato, pieno di vita, anche se magari un po’ troppo semplificato “Pride”, diretto Matthew Warchus su sceneggiatura di Stephen Beresford, un attore che ha scritto solo questo film, e interpretato da un cast totalmente prestigioso che va da Bill Nighy a Imelda Staunton, da Paddy Considine a Dominic West, ai meno noti Ben Schnetzer e George McKay.

 

pride film di matthew warchuspride film di matthew warchus

Gran parte del successo del film va anche a questi meravigliosi attori inglesi, l’unico americano è Ben Schnetzer nel ruolo del giovane Mark, che si dividono tra ruoli di minatori gallesi, e militanti gay e lesbiche nell’Inghilterra thatcheriana del 1984. E tra le critiche al film c’è appunto che nessuno degli attori del film è gallese, anche se il film si svolge per metà in un piccolo centro minerario in un Galles dove si sta svolgendo uno storico sciopero contro il governo della Thatcher che andrà avanti per un anno.

pride film di matthew warchus  pride film di matthew warchus

 

Proprio per appoggiare lo sciopero dei minatori gallesi, un piccolo gruppo di militanti gay e lesbiche fonda il LGSM, cioè Lesbians and Gays Support Miners, unendo quindi nella lotta gruppi diversi che hanno però un nemico comune e un unico obbiettivo, migliorare cioè le condizioni umane dei lavoratori e delle minoranze. Ovviamente non sarà facile far capire ai rozzi minatori gallesi il progetto dei militanti gay londinesi come non sarà facile far capire ai gay cittadini che solo unendo forze diverse si potrà arrivare a qualcosa.

 

ben schnetzer in pride film di matthew warchus  ben schnetzer in pride film di matthew warchus

Tutto il film ruota attorno al gruppetto di militanti, il bel ragazzone Mark, Ben Schnetzler, il timido Joe, George MacKay, che non ha ancora detto ai suoi di essere gay, l’esplosivo Janthan, Dominic West, misteriosamente sopravvissuto all’Aids, il più serioso Gethrin, Andrew Scott, tre ragazze che cantano “Tutte le donne sono lesbiche”, che decidono di raccogliere fondi e prendere contatti con una cittadina di minatori in sciopero.

 

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Invitano a Londra un rappresentante dei minatori, Dai, cioè Paddy Considine, e Dai li inviterà lassù nel Galles, dove faranno amicizia con la scatenata Hefina, Imelda Staunton, il raffinato Cliff, Bill Nighy, la buffa Marion, Monica Dolan, ma anche con chi non ci sta proprio a dover ringraziare gay e lesbiche per un appoggio non richiesto. Diciamo che il film ruota soprattutto attorno alle storie di tanti personaggi e all’incontro-scontro tra di loro mentre la Thatcher non accenna minimamente a cedere durante questo lunghissimo e pesantissimo sciopero.

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Costruito su una storia vera, con personaggi in gran parte veri, come quello di Mark, il film punta però alla commedia sociale sviluppando amicizie e rapporti come fosse un musical. Commovente e divertente, insomma. Forse un po’ facile, anche. Ma sempre ben tenuto e glorificato da interpretazioni sublimi come quelle di Bill Nighy e Imelda Staunton, i capi della rivolta del paesino gallese, e come quelle dei ragazzi gay che vengono da Londra. E’ il cinepanettone alla Landini che presenta la Tedora Film in Italia e il Sacher di Nanni Moretti a Roma. In sala dall’11 dicembre.

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