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Dan Falk per “Salon”
In “Midnight in Paris” di Woody Allen, il protagonista viaggia indietro nel tempo, nella Parigi degli anni Venti, dove incontra Ernest Hemingway, F. Scott Fitzgerald, Gertrude Stein e Picasso. Eccitante, no? In verità è meglio non conoscere i propri idoli, perché, con ogni probabilità, scoprireste che sono degli stronzi. Più precisamente: gli eroi della storia avevano punti di vista particolari e spiacevoli pregiudizi.
Ad esempio, avete mitizzato Winston Churchill perché contrastava la Germania nazista? Grandioso, allora è meglio non sapere che odiava gli indiani, definiti “persone bestiali con una religione bestiale”. Virginia Woolf era sposata con un ebreo ma scriveva: «Non mi piace la voce degli ebrei, non mi piace la risata ebrea». Amate la musica di John Lennon e ammirate il suo pacifismo? Sorvolate allora su quanto fu scorretto quando prese in giro sul palco gli handicappati.
Albert Einstein? Quando non era impegnato con la relatività parlava di diritti umani, ma non vorreste leggere le lettere che scriveva alla sua prima moglie. Prima del divorzio propose di restare insieme per il bene dei figli a patto che lei gli lavasse i panni, gli portasse tre pasti al giorno in stanza, pulisse lo studio, gli rivolgesse la parola solo se richiesto.
winston churchillalbert einstein
Qualcuno li giustifica perché erano anni diversi. Steven Pinker, psicologo di Harvard, e Peter Singer, filosofo di Princeton, parlano di un’espansione della sfera morale. In passato ci interessavano solo le persone che ci circondavano, ora interagiamo con il mondo intero, ci interessiamo di quelli che non appartengono strettamente al nostro gruppo, ci mettiamo nei panni degli altri, soffriamo con loro, riconosciamo i loro diritti. E’ il villaggio globale di Marshall McLuhan. Grazie ai mass media e ai social media, veniamo subito a conoscenza delle trasgressioni morali. Se uno fa affermazioni razziste, internet reagisce. Cinquant’anni fa un idiota era solo un idiota, oggi è un idiota famoso. Siamo migliorati moralmente?
Diciamo che i nostri esimi predecessori erano persone rispettabili con cervelli che funzionavano perfettamente, ma la morale collettiva dell’epoca era primitiva.
Odio e pregiudizio erano il pasto quotidiano. Avevano convinzioni assurde, spesso stupide. Il progresso morale è stato possibile anche grazie alla scienza e all’uso della ragione.
Da un punto di vista evoluzionistico siamo riusciti a mettere bianchi e neri, etero e omo, uomini e donne, tutti nella categoria degli esseri umani. Ovviamente dobbiamo migliorare ancora molto. Forse tra cento indietro guarderanno con disgusto le nostre inadeguatezze e mangiare un hamburger sarà considerato un atto osceno.
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