1- ERANO SPLENDIDI, GIOVANI, SI PIACEVANO UN SACCO. COSÌ FINIRONO A LETTO ASSIEME 2- QUANDO ANGIE, TROVÒ IL MARITO DAVID BOWIE A LETTO, AVVINGHIATO IN UNA SCOPATA CON MICK JAGGER, CI FU UN SILENZIO CHE DURÒ ALCUNI SECONDI. UNO DI QUEGLI ATTIMI INFINITI CHE POSSONO ESSERE IL PRELUDIO DI QUALUNQUE SCEMPIO. FU DAVID A ROMPERLO CON UNA CLASSE INGLESE: “CIAO ANGIE, COME STAI?”. COME STAI? MA CHE DOMANDA È? ANGIE TIRÒ IL SOSPIRO PIÙ LUNGO DELLA SUA VITA E DIEDE UNA RISPOSTA DA FILM DI BILLY WILDER. “BENE GRAZIE. VOLETE UN PO’ DI CAFFÈ?”. INARRIVABILE

Andrea Malaguti per "la Stampa"

Erano splendidi, giovani, si piacevano un sacco. Così finirono a letto assieme. Che anno era? Il 1973. Ma Angie se lo ricorda come se fosse oggi. Come fai a dimenticare una cosa del genere. Lo ha raccontato in un libro che sta pubblicando a puntate il New York Daily News. Testimone oculare. Non importa se adesso fioccheranno le smentite. E' stata lei, Angie, a trovarli sotto le lenzuola. Del resto quella era casa sua. La sua camera da letto. Aveva tutto il diritto di entrare. Persino di fare domande. E, perché no, anche una scenata. Non la fece. Un po' per lo schock, un po' perché le veniva da ridere.

Quando mai ti capita di sbattere su un teatrino così surreale? Era abituata agli eccessi di suo marito, una specie di maniaco sessuale che andava a caccia di uomini, di donne e di transessuali senza risparmiarsi, un signore terrorizzato dall'idea di prestare lo sperma al Diavolo per generare un figlio, un profeta del rock schiavo della cocaina e irrimediabilmente attratto dall'abisso di ogni genere di piacere. Ma persino avendo presente il suo infinito catalogo di amanti e di eccessi era difficile immaginarsi l'ultima perla della collana.

Comunque andò così. Angie entrò nella villa, era mattina presto e lei tornava da qualche parte del mondo in cui aveva sfilato come modella. Era in gran forma. Bionda, sinuosa, morbida, con un sorriso da svenire. Si sentiva felice. Del resto chi stava meglio di lei? La cameriera le andò incontro lievemente imbarazzata, le disse sottovoce: signora, scusi se mi permetto, ma entrando in camera potrebbe trovare una sorpresa. Lei realizzò immediatamente il quadro, si agitò, ma decise di verificare.

Va da sé che non bussò. Aveva bisogno di capire. E capì. David Bowie, suo marito, e Mick Jagger, l'uomo bramato da ogni singola donna sulla superficie piuttosto estesa del pianeta, si alzarono di scatto. Erano sudati. E non bastarono le lenzuola utilizzate come schermo a nascondere le loro nudità britanniche. Ci fu un silenzio che durò alcuni secondi. Uno di quegli attimi infiniti che possono essere il preludio di qualunque scempio.

Fu David a romperlo con una classe inglese: «Ciao Angie, come stai?». Aveva la pelle liscia, era angelico, ma nei suoi occhi ipnotici e diversi diventava di pietra anche la più piccola goccia di sincerità, come se gli fosse sfuggita per disattenzione. Come stai? Ma che domanda è?

Angie tirò il sospiro più lungo della sua vita e diede una risposta da film. Non erano forse questo le loro esistenze, del resto? Poche indimenticabili parole. «Bene grazie. Volete un po' di caffè?». Inarrivabile. David fece cenno di sì. Mick, che questa settimana festeggia i suoi 50 anni di concerti con i Rolling Stones, rimase immobile, paralizzato, convinto di essere caduto in una imboscata emotiva da cui non avrebbe più potuto liberarsi. La sua amicizia con David era arcinota. Si facevano spesso fotografare assieme, anche in atteggiamenti affettuosi.

E poi Bowie lo aveva introdotto al cinema gay. Ma lui, che si era sempre considerato eccezionale e al di sopra di ogni sospetto, aveva giurato in giro non c'era e non ci sarebbe mai stato alcun rapporto sessuale. Macho man. Una versione mai rinnegata. Né allora né ora. «Ma io ero certa che avessero fatto sesso. Era ovvio. Non mi ha mai neppure sfiorato l'idea che non fosse così», dice Angie nel libro scritto da Christopher Andersen. E aggiunge che chiuse discretamente la porta e andò in cucina. Preparò un vassoio su cui, oltre al caffé, mise anche del succo d'arancia.

Lo portò a Mick e David. Poi disse: scusate, vado un po' fuori a correre. Era il suo modo per consentire a Jagger di rivestirsi con calma, salutare David e riavviarsi sereno sulla strada della musica ribelle. Angie lo guardò mentre camminava lungo il vialetto, incerta di quello che aveva di fronte: un banale tradimento del marito o una grande storia da raccontare? Fece spallucce, mentre Mick si allontanava dondolando altero come un martin pescatore sicuro della bellezza del suo piumaggio.

 

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