DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1%…
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Ancora non ho avuto modo di sapere quanto è costata alla RAI (quindi a coloro che pagano il canone) la sigla di Mina per il Mondiale di calcio 2014 (accordo stipulato tra i figli della medesima e il direttore di RAI sport 2 - da quanto è dato sapere);
visto e considerato che era già presente una sigla in stile brasileiro, fornita dalla FIFA.
Grazie Dago :-)
Dario Sgroi
Lettera 2
Ciao Dago,
Errani è umano, perseverare è (Partito) Democratico.
Saluti e piadine, Rob
Lettera 3
Brasile-Germania. Per ogni gol tedesco subito.........7 ai brasiliani........corsi e ricorsi.....la storia si ripete!!!!
SDM
Lettera 4
Caro Dago,
Veltroni candidato alla presidenza della RAI, alla presidenza della FIGC, alla presidenza della Repubblica, alla presidenza della Lega Basket. Non c'è che dire, un presidente in
pectore. E c'è chi si ostina ancora a chiamare Berlusconi presidente.
Francesco
Lettera 5
Quante storie per un 7 – 1. Se proprio occorre, fate come noi. L'Italia contro la Germania vince sempre, a calcio. Poi, da veri gentiluomini, ce lo dicono i Tedeschi quello che dobbiamo fare in politica ed economia.
Tiziano Longhi
Lettera 6
Ho letto divertito l'intervista ad Andrea Agelli tratta da Repubblica che avete riportato questa mattina su Dagospia e mi è sorta una domanda. Quando riferendosi a Prandelli, Andrea Agnelli ha speso queste parole "Si è smarcato nel momento del bisogno" aggiungendo poi "dove la pressione fiscale è minore" riferendosi all'ingaggio dell'ex ct in Turchia, per caso gli sarà venuto un dubbio che la Fiat abbia lo stesso trasferendosi fra Olanda e Inghilterra? A Marpionne saranno fischiate le orecchie....
Jean-Claude Junod Musumeci
Lettera 7
Gentile Dago, auspico che anche Lei, col senno di poi e per la proprietà transitiva (l'Italia uscì a Prandelli, ma il Brasile l'hanno fatto a brandelli), possa ora invocare: Prandelli, torna! Tutto perdonato!
Ciò posto, spero che anche Lei condivida, da credente, la speranza che la finale sia Germania-Argentina, come auspicato da più di metà del pianeta: Ratzinger contro Bergoglio (e naturalmente con la vittoria di Francesco, in virtù del rigore)
santi urso
(come diceva james bond: il quattroatre è per sempre)
Lettera 8
Ci fa piangere Filippo Facci, poverino, ha perso una causa e usa il suo giornale per lamentarsi che il contratto con la Mondadori lo obbliga a pagare la multa per quello che ha scritto in un libro (non citato) . Non solo nell'articolo non ci dà l'informazione completa (quale causa?) ma lo usa esclusivamente a fini personali. E chi deve pagare le multe e non è giornalista? Le paga e zitto.
grafico del possesso palla brasile germania
Basta Facci, paga e la prossima volta starai più attento a quello che scrivi. Non vorrei leggere doamni di una colletta o di un intervento in Parlamento per Facci magari sul modello di quello per Sallusti (anche lui più uguale di noi nei confronti della giustizia); sarebbe troppo!
Paolo
Treviso
Lettera 9
Gentil Dago,
Inchini Rai : per compiacer Matteino Renzi, e spuntar la riconferma, il direttore, Mario Orfeo, ordina al TG1 di ignorare la storica disfatta del Brasile e di aprire con un'articolessa, ossequiosa con il premier ! "Mitico TG1 !", ha commentato, indignato, su Twitter, l'inviato speciale del Corriere della Sera, Fabrizio Roncone.
'Aridatece Vespa, Fede, Curzi e La Volpa : essi obbedivano ai loro azionisti di riferimento, i vecchi partiti, a cui dovevano incarichi e stipendioni. Ma, talvolta, si ricordavano di essere non dei giornalisti dimezzati, ma dei direttori del servizio pubblico, pagati anche con il canone, sborsato dagli utenti....E giova al Signore di Firenze e all'immagine del governo una Rai così servile ?
il piano b del brasile contro la germania
Ossequi
Pietro Mancini
P.S. Intanto, per Scolari, sono....Prandelli suoi !
Tuttavia, a differenza dell'ex Ct dell'Italia, l' allenatore del Brasile, asfaltato dai crucchi, per la gioia di nonna Merkel, ha detto quelle parole, che avremmo voluto ascoltare da Cesare, prima che iniziasse il suo dorato esilio a Istanbul : "Chiedo scusa al popolo brasiliano e mi assumo le mie responsabilità per la catastrofe calcistica ! ".
Lettera 10
Caro Dago, parliamo di presidentesse e cancelliere. La storica legnata di ieri, alla Roussef, quella della polizia nelle favelas, degli appalti per gli stadi dati come sappiamo, della deforestazione del Mato Grosso, ecc., a quella signora imperiosa e sgradevole, sta proprio bene, mi fa piacere.
Per gli stessi motivi è un disastro l'ondata di ormoni maschili che la Merkel, altrettanto sgradevole e imperiosa, e tanto piu' vicina a noi, trasmetterà ai suoi sudditi, tanto ben educati presi uno alla volta, ma sempre pronti a far squadra nel sottomettere. No, non è solo il calcio, "11 in mutande contro altri 11 in mutande, a correr dietro a una palla e quando finalmente la raggiungono a calciarla via": è l'impatto sull'inconscio di massa a preoccupare, quell'inconscio che muove le scelte politiche peggiori.
E che una Merkel è pronta a manovrare. E' la valenza dell'identificazione inconscia, nel bene e nel male, dell'uomo della strada nel campione del cuore. Avremo un Brasile piu' intriso di "saudade"(ma poi gli passa) e una Germania piu' "Uber alles", anche se la tragica frasetta è stata tolta dall'inno nazionale. E questo non passa mai. Saluti BLUE NOTE
Lettera 11
Caro Dago,
da lettore rispetto tutti i giornalisti e, soprattutto, rispetto tutte le opinioni, che talvolta non condivido.
Le notizie possono (anzi devono) riferire i fatti, e -vivaddio– possono suggerire collegamenti fra i fatti, e finanche commentarli. Ma i collegamenti, e ancor più i commenti, quando suggeriti, portano –ovviamente- a formare opinioni e visoni.
Anche e soprattutto da lettore, rispetto ma non condivido la visone caotica della Repubblica di Bulgaria fornita da articoli come questo a firma di Luigi Offeddu sul Corriere, che Dagospia ha giustamente riportato stante la rilevanza del tema.
I problemi agli sportelli bancari di qualche istituto bulgaro, sono stati conseguenti al fatto che nelle scorse settimane la banca centrale della Bulgaria ha dovuto prendere il temporaneo controllo di uno dei maggiori istituti bancari del Paese in conseguenza di specifici problemi di liquidità relativi soprattutto a quello stesso istituto, ed all'effetto a catena che questo ha provocato nel breve periodo.
Si tratta di una presa in controllo di tre mesi, motivata da fatti specifici, ed appositamente orchestrata dal governo di Sofia e dalla Banca centrale che hanno anche immediatamente ottenuto il via libera europeo per iniettare capitale nel sistema bancario a stabilizzare la situazione, denunciando nel contempo un attacco al sistema bancario (qualcuno ha diffuso via sms e via internet messaggi di imminente fallimento di banche, creando ovviamente panico diffuso).
Un fatto isolato seppur serio, che certamente non giova nell'impatto sull'indice di fiducia dei consumatori e delle imprese, ma che esula dalla struttura-Paese della Bulgaria (cui Moody's assegna lo stesso rating dell'Italia), Paese dell'UE che ha i conti in ordine, e che con dignità, rigore e disciplina (e anche con grande sacrificio che in Italia possiamo ben capire…) sta da tempo cercando di rispettare rigidamente i vincoli di bilancio imposti da Maastricht (la Bulgaria ha debito al 22% del PIL e deficit al 2%) pur non essendo ancora entrato nell'Euro.
Dopodichè, certo, è noto che il Paese stia nuovamente approntandosi a celebrare nuove elezioni, fatto avvenuto di frequente negli ultimi anni. Ma libere elezioni sono ovunque (e quindi anche nella Repubblica di Bulgaria) sano sinonimo di democrazia, e forse su questi temi proprio noi italiani dovremmo usare maggior cautela e più equilibrato giudizio, tenuto conto della nostra attitudine a cambiare governi e parlamenti a frequenza record, e della nostra (purtroppo) diretta conoscenza, nel recente passato, di attacchi speculativi.
Grazie dell'ospitalità che eventualmente vorrai darmi, e grazie comunque per il giornalismo che fai.
Marco Campanari
Lettera 12
caro dago,
che ne so io e' il motto dell'Italia nel 2014 d.c. L'ex colonello ed ex onorevole (onorevoledeche?) marco milanese aveva intascato 500.000 euro di mazzetta. quindi vuol dire 20 volte tanto, per la legge che quello che la stampa dice e' un ventesimo della realta' storica. nnormale . sempre stato. ora il prof.on.dott. luminare giulio tremonti dice che non sa niente. ma se il mio braccio destro mi ruba dieci-venti-trenta milioni di neuro (no euro) e io non me ne accorgo sono un po' coglione, o no? sono un luminare ma spento. che ne so io. perche' non ritorna da vespa a porta a porta a spiegarci alcune cosette, che non le abbiamo ben capite? il mose costa 5miliardi di euro. mentre una diga costa duecentomila. a che serve il mose oltre che per tangenti, bella vita, champagne e ville sul brenta?
dilma rouseff in tribuna brasile croazia
tutto il gotha del pdl -partito dei ladri- e' in prigione, o latitante o ai servizi sociali (torneo di tresette e briscola una volta a settimana per quattro ore) o inquisito o ai domiciliari. complimenti!
tutto il gotha del pd -partito dementi- e' in vigna a fare il vino rosso, o infartuato, o fugge in canada con l'amichetto. complimenti!
il nostro boyscout renzi vuole dare im(p)unità agli onorevoli. vuole rottamare dando l'immunita'. sembra un controsenso. o forse lo e'. l' immunita' non ha senso in un paese onesto e civile perche' se rubi non serve (vai in prigione) e se non rubi a che serve? (indagatemi a trecentoottanta gradi).
se renzi si schiera dietro il che ne so io rottama se stesso e con lui collassa tutta l'Italia, al contrario se leva immunita' e fa repulisty generale e totale forse entra nella storia quale statista. che ne so io.
andrea agnelli foto mezzelani gmt
saluti
eugenio dv
Lettera 13
Caro Dagospia, Egregio Luciano,
l’ipotesi per cui l’esercito irregolare ISIS sunnita godrebbe dell’appoggio di forze non nominate dai media nazionali appare sottile ed intrigante. Visto i suoi successi in Iraq, la minaccia del suo capo supremo Abu Bakr Al Baghdadi “conquisteremo Roma”, dovrebbe allarmare almeno un po’. Eppure suonava chiaramente che per Roma intendesse il “Vaticano”.
Anche se ciò, assurdamente, accadesse, cosa cambierebbe quindi, per l’Italia? Il Vaticano Italia non è, eppure, da fuori, dice all’Italia, DOVETE non filtrare i confini, DOVETE prestare assistenza incondizionata, e tanto altro. Facile dire: “dovete fare così”, “non dovete fare cosà”, ma ciò che viene o non viene fatto prosciuga la forza degli Italiani (naturalmente con la tacita promessa del paradiso), mentre i confini del Vaticano (ed i suoi privilegi) rimangono inviolabili e ben protetti. Francia, America, Germania, Olanda e un altro buon numero di nazioni non si fanno fregare, tanto è scontato che ci sono gli Italiani a dover rispettare E i loro dettami E quelli del Vaticano.
Pertanto, cosa avverrebbe? Forse solo che morto un Papa … un altro se ne insedierebbe (meno simpatico, ma con una religione che, a ben vedere, gli è parente. Come parenti sono quegli eccessi compiuti ora in nome dell’Islam con quelli riferiti dalla storia come compiuti, anzi, fatti compiere, in nome della Cristianità)? LeoSclavo
Lettera 14
Signori di Dagospia, è sempre dura per me scrivere vedendo con quanta folle e pervicace ostinazione fate mostra - tramite schifosi siti stranieri specializzati - di orrende immagini di gay, lesbiche e via dicendo che ai più fanno letteralmente impressione, direi voltastomaco, per la spudoratezza, la evidente voglia di offendere, irridere, provocare chi ha sensibilità diverse e deve sobbarcarsi per forza simili turpitudini. Un giorno renderete conto di questo. Tranquilli.
E per stigmatizzare meglio la cosa, avendo letto l'intervista del D'Agostino che per dodici anni ha lavorato alla Cassa di Risparmio (poi naturalmente è stata chiusa, ma qui sto solo scherzando!), apprendo che è in realtà un vero bancario, e a differenza di tanti lettori, io dico: peccato che non abbia continuato la carriera bancaria, magari avremmo avuto una governance bancaria più fantasiosa e un sito in meno.
Ciò detto vorrei proferire, se posso, due parole anch'io sul mondiale brasileiro. Alcune cose del vostro dottore padovano le condivido, altre meno, anche perchè mi pare che italianamente tenda a posizionarsi e commentare a cose fatte - pur sempre riconoscendone brio, versatilità e incisività - ossia a partita finita. Dire adesso che il Brasile è cacca, dopo la batosta che ha preso dai crucchi, è facile, è come sparare sulla CRI.
E' fare come Prandelli che dalla terra di Troja manda messaggi al mondo - novello Enea perduto - informandoci ora , sempre superpagatissimo, che Balotelli è un pirla più che un campione (nel mio piccolo, sebbene pacatamente ho sempre sostenuto prima, non dopo, che il Balotelli è un ghanese, non un italiano, e che andava fatto giocare con Muntari, Asamoah, e compagnia cantando. Forse lì , avebbe fatto qualche goal, mentre invece da noi occupa la cronaca della Gazzetta del Gossip che altrimenti langue).
Dice ancora il galatasaryano - ma solo adesso - che Rossi è un pepitino, ossia un povero ometto, per cui emerge che a differenza delle lampadine che publicizza, il gnaro Prandelli di idee ne aveva poche e oscure. I risultati sono lì.
Un'altra cosa volevo dirvi a suo tempo(ma ho buoni testimoni, e diversi, se del caso): quando allo spareggio tra Cile e Brasile (per me il Cile meritava di passare ed è un peccato che sia uscito) si è avventato sul pallone quel maldestro - per non dire altro - di Ignacio Pinilla che il sottoscritto ha visto direttamente in campo sbagliare rigori a profusione - ad esempio salvando il Chievo nell'ultimo campionato - ho detto chiaramente ai miei confratelli spettatori:"Il Cile è fuori perchè Pinilla sbaglia il rigore". Così è stato. Sarà semplice culo, però appunto le previsioni bisogna farle prima non dopo. Appuntamento al 2018, se Dio vorrà.
Luciano.
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