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MAIL/1
Caro Dago,
mi è venuto un dubbio: ma i giornalisti italiani alla convention della FIAT (o FCA) a Detroit , sono andati a proprie spese o a spese della FIAT? E i sindacati presenti, chi ha pagato il viaggio e il soggiorno?
Sarebbe interessante saperlo, per valutare bene quello che ci viene raccontato.
Paolo
Treviso
MAIL/2
Caro Dago, il piano industriale di Sergio Marchionne, bocciato ieri pesantemente in borsa, è riuscito a mettere d'accordo oggi i due più grandi quotidiani economici del mondo. Il â'Wall Street Journal'' bacchetta il chief executive officer di FCA in un duro commento: "I GRANDI SOGNI DI MARCHIONNE COSTANO SOLDI, E FIAT AL MOMENTO NON NE HA" e il â'Financial Times'' dedica al manager di John Elkann una velenosa "Lex Column" che si conclude con un'affermazione tombale: "Le azioni Fiat nel breve periodo non dovrebbe vincere più alcuna competizione".
A noi rimane lo sfogo di Marchionne ospitato a firma di Mario Platero sul più grande quotidiano economico nazionale, Il Sole 24 Ore, e intitolato: "Non percepita l'entità del cambiamento".
Ma chi non ha percepito cosa?
Con simpatia.
Andrea Giacobino
1. TRATTO DA "WALL STREET JOURNAL": "I GRANDI SOGNI DI MARCHIONNE COSTANO SOLDI, E FIAT AL MOMENTO NON NE HA"
Renee Schultes per il "Wall street Journal"
Non ripaga sognare così in grande. Le azioni Fiat sono precipitate di quasi il 12% mercoledì a Milano dopo che il gruppo ha presentato un piano ambizioso che punta a vendere sette milioni di automobili nel 2018, il 60% in più dell'anno scorso. Fiat Chrysler Automobiles suppone di potere aumentare il risultato operativo tre volte tanto a quota 9 miliardi di euro alla fine del piano.
Sarebbe difficile persino per il produttore di auto con più risorse finanziarie e che genera più liquidità . E Fiat non lo è.
L'amministratore delegato Sergio Marchionne crede che Fiat abbia bisogno di vendere almeno sei milioni di auto l'anno per diventare credibile a livello globale. Ma il raggiungimento dell'obiettivo di gruppo dipende da quanto si guadagneranno quote di mercato, cosa che presuppone ottimisticamente che i concorrenti non reagiscano in alcun modo. Si prenda il Nord America: Fiat pensa di potere vendere nel 2018 un milione di auto in più dell'anno scorso. Ma si aspetta che l'industria nel suo complesso venda solo 1,3 milioni di macchine in più. (...)
I grandi sogni costano soldi, e Fiat al momento non ne ha. Il piano prevede di finanziare 32 miliardi di euro di investimenti entro il 2016 con 35 miliardi di ebitda (margine operativo lordo), fa notare Sanford C. Bernstein.
Ma questo implica un balzo di circa il 50% dell'ebitda annuo rispetto agli 8 miliardi di euro dell'anno scorso, cosa che sembra improbabile (...). Fiat insiste che non farà un aumento di capitale ma sembra proprio avere bisogno di cash per fare rifornimento.
2. TRATTO DA "FT": "LE AZIONI FIAT NEL BREVE PERIODO NON DOVREBBE VINCERE PIÃ ALCUNA COMPETIZIONE"
Lex Column, "Financial Times"
E' una nuova auto! L'idea vincente nella competizione Sohn Investment di quest'anno è stata quella di comprare azioni Fiat. Prezzo obiettivo: 16,5 euro. Si tratta, dopo tutto, del più economico produttore di auto del mondo e possiede Chrysler, giusto?
Giusto. Sì, Fiat è valutata a tre volte il valore di impresa rispetto all'ebitda. Renault, che, al pari di Fiat, si trascina dietro un debito consistente, nove volte. Le azioni di entrambe l'anno scorso hanno corso. Ma se Renault ha guadagnato un quarto, il prezzo di Fiat è cresciuta tra la metà e un terzo. (...)
Ieri le azioni Fiat sono crollate. Il giorno prima, a Detroit è stato presentato il nuovo piano industriale del gruppo. (...) Il flusso di cassa dovrebbe coprire gran parte della spesa prevista dal piano. Ma la ripresa dei conti non sembra essere abbastanza robusta. E la perdita annunciata nel primo trimestre fa supporre che sia così. (...) Le azioni Fiat nel breve periodo non dovrebbe vincere più alcuna competizione.
3. IL PIANO A CINQUE ANNI DI FIAT LASCIA FREDDI GLI INVESTITORI
Giovanni Legorano e Christina Rogers per il "Wall Street Journal"
Gli investitori hanno dato un voto di sfiducia a al nuovo piano industriale a cinque anni di Fiat Chrysler Automobiles, spingendo le azioni così giù che sono anche state sospese per eccesso di ribasso.
Fiat Chrysler conta su un aumento delle vendite delle auto di lusso come parte di un piano ambizioso. (...) Gli analisti hanno attribuito le vendite sulle azioni alla mancanza di chiarezza su come Fiat Chrysler metterà insieme i 48 miliardi in ricerca e sviluppo e spese per investimenti necessarie per raggiungere gli obiettivi, a meno di non dovere ricorrere a un aumento di capitale. (...)
Gli analisti sono scettici perché Fiat non ha raggiunto gli obiettivi di vendite e utili in passato e ora è appesantita da un debito di quasi 30 miliardi di euro - molto di più dei suoi concorrenti - mentre il suo core business europee brucia cassa.
"E' difficile convincersi che il piano potrà essere finanziato. Fiat è schiacciata da un debito enorme con i relativi costi ed è soltanto poco redditizia", dice Max Warburton, analista di Sanford C. Bernstein.
Incalzato dagli analisti sulla possibilità di avviare un aumento di capitale, l'ad di Fiat Marchionne non ha completamente escluso l'eventualità per il futuro. Ma per adesso, ha detto, la valutazione dell'azione è troppo bassa e la sua sensazione è che il piano possa essere implementato senza bisogno di una ricapitalizzazione. Marchionne ha però detto che è possibile che il gruppo emetta un bond convertibile, ipotesi comunque solo "possibile". (...)
Quanto ai numeri del trimestre, "dati deboli non hanno contribuito ad aumentare la visibilità e la fiducia per il quadro di lungo termine", ha detto l'analista di Mediobanca Massimo Vecchio. (...)
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