1- LA QUOTIDIANA SAGA “T’ADORIAM MONTI DIVINO (I FATTI SEPARATI DALLA BAVA)” PRESENTA: “MONTI: “SQUADRA FORTE E TRASPARENTE, ATTENTI A PARLARE DI CONFLITTI D’INTERESSE”. ‘’REPUBBLICA’’, INTENTA A GAREGGIARE CON IL ‘’CORRIERE’’ E “LA STAMPA” PER IL TITOLO DI NUOVA PRAVDA DEL GOVERNO DEI SAPIENTONI, SORVOLA ALLEGRAMENTE SU TUTTI I CASI PIÙ SCOMODI. A COMINCIARE DA FILIPPO MILONE (LA RUSSA-LIGRESTI) 2- I GIORNALISTI CHE SI STANNO PRESTANDO CON TANTA PROFESSIONALITÀ A INDORARE L’EURO-SUPPOSTA DI MARIO MONTI L’ARROTINO, SPECIE SU PENSIONI, SALARI, INFLAZIONE E CONTRATTI DI LAVORO, SONO CHIAMATI A RIFLETTERE SU QUELLO CHE ACCADRÀ AGLI ORGANICI DELLE LORO SPETTABILI REDAZIONI DALLA PROSSIMA PRIMAVERA, CON LA PARTENZA A RAFFICA DEGLI STATI DI CRISI. NON ESSENDO UNA CORPORAZIONE SOLIDALE, I LORO PADRONI GIÀ GODONO…

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A cura di Minimo Riserbo e Pippo il Patriota

1 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Una manovra da 25 miliardi. Il piano-previdenza: 41 o 43 anni per le pensioni di anzianità, novità per le donne" (Stampa, p.1). "L'Europa all'Italia: "La manovra deve accelerare" (Stampa, p.2). "Il ritorno dell'Ici dovrebbe portare in cassa almeno cinque miliardi. Stretta sulle pensioni e ritocchi alle aliquote Iva agevolate" (p.3).

"Stretta più forte sulle pensioni. Non bastano 40 anni di contributi. Manovra da 20 miliardi. Lavoro, spunta il contratto unico. L'Istat: "Salari fermi, prezzi su. Divario mai così alto" (Repubblica, p. 6). Per oggi, può bastare così. L'importante è preparare il campo alla batosta del 5 dicembre.

2 - ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA (AGENZIA MASTIKAZZI)...
E allora niente di meglio che consolarsi così (a questo servono i giornali in tempo di crisi): "Taglio ai vitalizi dei parlamentari. Dal 2012 contributivo per tutti. Niente assegno prima dei 60 anni, 65 per chi ha una sola legislatura" (Repubblica, p. 10). "Stretta sui vitalizi dei parlamentari" (Corriere, p. 8). "Primo colpo ai privilegi. Finalmente un segnale di consapevolezza" (Sergio Rizzo, p. 9). "I tagli cominciano dalla Casta. Niente pensione fino a 60 anni" (Stampa, p. 5)

3 - T'ADORIAM MONTI DIVINO (I FATTI SEPARATI DALLA BAVA)...
"Monti: "Squadra forte e trasparente, attenti a parlare di conflitti d'interesse. Il premier difende sottosegretari e ministri: hanno accettato per spirito di servizio". Repubblica (p. 6), intenta a gareggiare con il Corriere delle banche per il titolo di nuova Pravda del governo dei Sapientoni, sorvola allegramente su tutti i casi più scomodi. A cominciare da Filippo Milone, sottosegretario alla Difesa con una bellissima carriera tra Salvatore Ligresti, ‘Gnazio La Rissa e la Finmeccanica di Borgogni-Guarguaglini. Anche la Stampa ("Il premier spegne la prima polemica sui sottosegretari", p. 7), riesce a sorvolare sul caso Milone.

In festa anche il Corriere di don Flebuccio de Bortoli: "Bruxelles: fiducia nell'Italia. La spinta su Fmi e Bce. Rehn: ora il piano Monti o rischio Btp. Il premier, "molto bene". (p. 2). Ma "molto bene" che? E poi intervistona aulica al simpatico golfista juventino Domenico Siniscalco, un passato non troppo passato al Tesoro con e senza l'amico Tremonti, oggi al servizio di Morgan Stanley in Europa.

Siniscalco risponde così a una domanda sull'accusa di un "governo delle banche": "Sono accuse populiste. Mai come oggi gli interessi delle banche, dei governi e dei cittadini sono perfettamente allineati. Nel segno della stabilità" (p. 6). Sì, la stabilità dei gettoni di presenza, delle success-fee e dei superbonus.

Poi, una gran bella foto a pagina 10 del Corriere rovina tutta la messa in scena e vale più di un editoriale. E' quella in cui si contemplano Catricaletta e il "banchiere" Ciaccia stringersi la mano visibilmente soddisfatti. Monti lo hanno messo direttamente a pagina 11.

4 - AVVISO AI NAVIGATI...
I giornalisti che si stanno prestando con tanta professionalità a indorare l'euro-supposta di Mario Monti l'Arrotino, specie su pensioni, salari, inflazione e contratti di lavoro, sono chiamati a riflettere su quello che accadrà agli organici delle loro spettabili redazioni dalla prossima primavera, con la partenza a raffica degli stati di crisi. Non essendo una corporazione solidale, i loro padroni già godono.

5 - MI MANDA MILONE...
"Da La Russa a Finmeccanica passando per i processi e una condanna: è lui il numero 2 della nuova Difesa" (Cetriolo Quotidiano, p. 3). Meravigliosa anche la sua intervista: "Quei soldi per il Pdl? Nulla di strano. Oggi mi dimetto da Ansaldo Sts".

6 - CLASSE DIGERENTE/1: E' ATTERRATO VEGAS!
Dopo aver fatto il vago ai tempi del CaiNano, il presidente della Consob con il curriculum più modesto di tutti i tempi s'inventa improvvisamente statista e patriota, allo scopo di seminare un altro po' di panico. "Vegas, allarme banche, non c'è più liquidità. Intervista con il presidente Consob: nuova missione per la Bce". Dialogando alla pari con Massimo Giannini, l'ex deputato forzitaliota di Novara "lancia un monito e chiama a raccolta governo, Bce e Banca d'Italia: "Bisogna agire o sarà troppo tardi" (Repubblica, p. 1). Che per vigilare come si deve, invece, è sempre troppo presto.

Divertente e coraggiosa la risposta su Finmeccanica: "C'è un'inchiesta penale in corso. I nostri poteri sono limitati, e riguardano solo il collegio sindacale. Anche in questo caso stiamo valutando" (p. 4). Anche il collegio sindacale pagato per sindacare Guarguaglione e il suo grasso Grossi matrimonio sosterrà che "c'è un'inchiesta penale in corso, i nostri poteri sono limitati e bla bla bla". Poi si lamentano che in questo paese debba fare tutto quell'unico pezzetto di magistratura che lavora davvero (e che Lorsignori passano la vita a pensare come "riformare").

7 - CLASSE DIGERENTE/2: SILENZIO, PARLA BORGOGNI!
Ed eccoci a Finmeccanica, su cui domani si potranno apprezzare forza, autonomia e coraggio di questo esimio Governo degli Ottimati che per ora sembra sempre più una Conferenza dei rettori ospitata da Banca Intesa. Su Repubblica, Conchita Sannino intervista molto bene Lorenzo Borgogni, capoccione delle relazioni più delicate del gruppo che produce e vende armi: "Da Latorre a Giorgetti, ecco i parenti dei politici assunti da Finmeccanica. Parla Borgogni: "Dossier su Tremonti? Ci ha tradito" (p. 19). Ecco i passaggi più minacciosi alla vigilia della temuta cacciata.

Su Tremonti nessun dossieraggio: "Ero arrabbiato. C'era una impossibilità e una difficoltà notevole di rapporti con l'ex ministro Tremonti, che aveva bloccato la nomina di Guarguaglini a vicepresidente di Confindustria (!!!la decide il Tesoro attraverso Enel ed Eni, in effetti.... ndr). Eravamo noi a sentirci traditi. E ci sentivamo accerchiati da questi presunti scoop. Ad esempio sulle notizie che uscivano sulla Digint. Poi noi no ci eravamo proprio inventati nulla. Io riferivo al telefono di cose che diceva tutta Roma".

Domanda: "Lorenzo Cola dice di averle consegnato una busta con 350 mila euro che lei ha girato a Bonferroni, consigliere di amministrazione della holding e riferimento dell'Udc". Borgogni Doc: "Non andò così, mi creda. Ne ho parlato ai pm, sanno tutto. Ma non posso dire di più. Cola, in generale, è stato diabolico".

Capitolo assunzioni eccellenti. Il figlio del senatore Pd Latorre è stato assunto in Agusta Westland "ma credo che ne avesse anche i titoli". Il fratello del leghista Giancarlo Giorgetti? "Anche questo è un nome che è tra le persone assunte". Una figlia del banchiere prodian-bossiano Massimo Ponzellini? "Sì, in questo caso me ne ha parlato proprio Ponzellini".

Capitolo "Muoia Sansone con tutti i Filistei". Ovvero, come mascariare anche l'arci-nemico Giuseppe Orsi, ad della Finmeccanica sponsorizzato dalla Lega Nord. Domanda: "Cosa sa del trasferimento di Agusta presso Malpensa con un fitto di capannoni per 5 milioni? E' un favore al capogruppo della Lega alla Camera, Reguzzoni? Risposta Borgognoni Doc: "Non posso andare oltre. E' un argomento oggetto di domande e approfondimenti dei pm" (NOTIZIA!).

Purtroppo la cronista di Repubblica non gli chiede che ci facevano l'altra sera allo stadio Eziolo Mauro e Guarguaglino Guarguaglini, seduti vicini in tribuna Monte Mario. Pare che non si conoscano e in effetti entrambi hanno un'età, ormai. Nessuna domanda neppure sui giornalisti a libro paga di Finmeccanica e sulla politica di inserzioni pubblicitarie sulle testate amiche. Ma forse è giusto così. Lasciamo che ci lavorino i pm.

Il Corriere para il presunto buco dell'intervista con due belle paginate para-verbalizie, di quelle che piacciono un sacco alla ministra avvocata Paola Severino. "Così assumevamo i figli dei politici". Borgogni: favori a deputati leghisti e al pd Latorre. Che replica: una bufala" (pp. 20-21). Di Borgogni, il Corriere dice che "lancia messaggi, accuse, sparge veleni".

8 - MA FACCE RIDE!
Imperdibile il Messaggero di Calta-papà a pagina 8: "D'Andrea: io centauro politico-tecnico, serve uno zoccolo duro in Parlamento". Sempre meglio di prima, quando in Parlamento lo zoccolo duro del governo era di genere femminile.

9 - ULTIME DAL SAN RAFFAELE, L'ANGELO STERMINATORE DEI BILANCI (MA RIFOCILLATORE DEI PARTITI)...
"San Raffaele, tra politica e appalti tutti gli affari del faccendiere con Cl. Dieci società riconducibili a Daccò. I rapporti con Formigoni. I legami con l'ex assessore Simoni e l'attuale addetto alla Cultura, Buscemi" (Repubblica, p. 18). Ma la vera ciccia è nel boxino a fondo pagina: "Per il futuro della Fondazione si prospetta una corsa a tre. Il 23 gennaio appuntamento decisivo sulla proposta di rimborso.

Oltre all'attuale cda, in mano al Vaticano, "i primi a chiedere le carte al tribunale fallimentare di Milano per valutare una possibile proposta sono i legali di Giuseppe Rotelli, uno degli azionisti di riferimento del Corriere della Sera". "Mentre la fantomatica Fondazione Marcus Vitruvius, dopo aver promesso un miliardo in cinque anni per l'università del San Raffaele, starebbe valutando di estendere i suoi interessi anche all'ospedale".

10 - MINZO-LINGUA, IL DIRETTORISSIMO TUTTO "PLASTIC"...
Mentre attendiamo con gioia il prossimo rincaro del canone Rai, sedicente azienda che andrebbe commissariata e basta, è bello trastullarsi con le avventure del Sor Augustarello Minzolino, archetipo del notista politico romano, tutto ammiccamenti e sottobraccio. "Capri, Cortina e Marrakech. 1500 euro di cene in 5 giorni. Le carte che accusano Minzolini. Ecco il rapporto della Gdf. Martedì il gup di Roma (si ride) esamina il rinvio a giudizio per peculato ai danni della rai.

La Finanza ipotizzava la truffa. Per 12 volte, negli alberghi più lussuosi, il giornalista ha pagato per due persone con la carta aziendale" (Repubblica, p. 13). Embè? - come direbbe Minzo - erano "pernottamenti e cene con fonti". Di piacere. Ma lui non può difendersi più di tanto perché è un professionista tenuto alla riservatezza, oltre che un gentiluomo.

11 - POTERI MARCI IN MANOVRA...
Mentre Geronzone e Matteuccio Arpe si beccano una signora condanna in primo grado per aver costretto Calisto Tanzi a comprarsi le acque minerali del Ciarra ( a sua volta grande debitore di Banca di Roma), prosegue l'appassionante saga siculo-milanese di don Salvatore Ligresti, un altro signore al quale le banche non sanno mai dire "no". "Fonsai smantella il salotto buono, in vendita tutte le quote strategiche. Scorporate Mediobanca, Unicredit, Generali, Pirelli, Rcs" (Repubblica, p. 27). Sempre sulla notizia la Stampa: "FonSai risparmia 218 milioni" (p. 41).

 

Mario MontiFilippo Miloneolli rehncnv12 domenico siniscalcogiuseppe vegasborgogni MASSIMO PONZELLINI EZIO MAURO E PIERFRANCESCO GUARGUAGLINI IN TRIBUNA ALLO STADIODON VERZE MINZOLINI MANGIA 5ves16 geronzi arpeCATRICALA E MARIO CIACCIA