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RIINA. VITTORIO SGARBI CHOC A LA ZANZARA SU RADIO 24: “BINDI? ESPONENTE ORGANIZZATA DELLA MAFIA”. “BINDI? NON È DEPUTATO, È UN MAFIOSO”. “SE PARLA NIPOTE DI MUSSOLINI PERCHÉ NON PUÒ FARLO FIGLIO DI RIINA?”
Da ''la Zanzara - Radio24''
“La Bindi è un esponente organizzata della mafia, una che ha fatto la cosa immonda di usare il suo potere contro De Luca poi scagionato. Non è un deputato, è un mafioso. Il suo è un comportamento mafioso”. Lo dice Vittorio Sgarbi a La Zanzara su Radio 24 sulle critiche del Presidente della commissione antimafia per la presenza di Salvo Riina a Porta a Porta.
bruno vespa e i 20 anni di porta a porta 16
“Usare il proprio potere, essendo all’antimafia – dice Sgarbi - accusare uno che non ha fatto niente, è un abuso di potere tipico del rapporto tra politica e mafia. Dovrebbe essere cacciata dal Parlamento, non ha alcuna competenza di mafia, invece ancora parla”. “Unica competenza che ha la Bindi – dice ancora - è quella di tacere, sulla mafia ha già fatto cose immonde, la sua nomina è stata una regalia, si deve vergognare”.
Ma stai accostando la Bindi alla mafia, ti rendi conto?: “La accosto alla mafia perché l’atteggiamento mafioso è proprio questo, abusare del proprio potere per avere un vantaggio ed è quello che ha fatto lei. Ha un comportamento tipicamente mafioso. E’ dello stesso partito di Ciancimino, la Dc.”
MARIO TRICARICO (EDITORE LIBRO DI SALVO RIINA) A LA ZANZARA SU RADIO 24; “INTERVISTA VESPA? RIINA HA RIVISTO TUTTO E HA DATO IL SUO ASSENSO”
Da ''la Zanzara - Radio24''
“Vespa non ha mandato preventivamente le domande, ma alla fine dell’intervista Salvo Riina ha preteso di guardare tutta l’intervista e di ascoltarla. Andava tutto bene e ha firmato la liberatoria”. Lo dice Mario Tricarico , editore del libro ‘Riina, Family Life’, edizioni Nordest, a La Zanzara su Radio 24. “Ad alcune domande – dice Tricarico – Riina non ha voluto rispondere, sarebbe stato meglio concordarle prima, ma Vespa non ha voluto. Ad alcune domande dice: a questa non voglio rispondere”. “Riina – dice ancora Tricarico – ha visto e ascoltato tutto e andava bene, ha dato l’assenso e ha firmato liberatoria. Senza liberatoria in onda non andava niente”.
RAI: AZIENDA, VESPA CORRETTO, POLEMICHE PREVENTIVE
(ANSA) - "Le polemiche preventive nate sulla puntata di Porta a Porta in onda questa sera intorno a mezzanotte su Rai1 si sono sviluppate intorno a una trasmissione che nessun italiano ha ancora visto". Lo precisa la Rai, spiegando che "si tratta in particolare di un'intervista nella quale Bruno Vespa incalza il figlio di Totò Riina, già condannato per mafia, senza fare sconti al suo rapporto di rispetto verso il padre nonostante gli atroci delitti commessi".
salvo riina e felice cavallaro
"Quello del figlio di Riina è un punto di vista sconcertante - prosegue la nota - ma che si è ritenuto di portare a conoscenza dell'opinione pubblica perché sintomatico di una mentalità da "famiglia mafiosa" che è compito della cronaca registrare".
L'azienda ricorda quindi che "per commentare in maniera adeguata le parole del figlio di Riina l'intervista sarà seguita da un dibattito a cui parteciperanno il figlio di Rosario Schifani, agente di scorta di Giovanni Falcone morto nell'attentato di Capaci del maggio del '92, il giornalista del Corriere della sera Felice Cavallaro, esperto di vicende di mafia, l'avvocato Luigi Li Gotti, storico avvocato di celebri pentiti, e Dario Riccobono, presidente dell'associazione Addiopizzo". Il dibattito era stato già registrato prima delle polemiche di oggi.
RAI: MOGLIE AGENTE UCCISO, E NOI FAMILIARI VITTIME?
(ANSA) - "E noi familiari delle vittime di terrorismo, mafia e di ogni altra forma di criminalità?": Alma Petri, moglie di Emanuele, il sovrintendente della polizia ucciso dalle nuove Br, è sdegnata per la notizia dell'intervista al figlio di Totò Riina che sarà trasmessa da Porta a porta. Lo dice rispondendo all'ANSA. "Sono senza parole" ha ribadito Alma Petri. "Qui si parla - ha aggiunto riferendosi a Totò Riina - di gente che ha i morti sulle spalle. O si pensa che abbiano ammazzato solo dei pupazzi?".
RAI: AZIENDA, SEMPRE AL FIANCO DI CHI COMBATTE MAFIA
(ANSA) - "Con tutti gli strumenti editoriali a sua disposizione, il servizio pubblico radio televisivo è da sempre quotidianamente al fianco di tutti coloro che si sono battuti e si battono per il pieno rispetto della legalità e contro tutte le forme di criminalità organizzata". Lo precisa la Rai, nella nota in cui conferma la messa in onda dell'intervista al figlio di Totò Riina a Porta a Porta.
"Lo ha dimostrato tante volte nel passato con le sue produzioni, giornalistiche o di fiction - sottolinea Viale Mazzini -. Lo conferma tutti i giorni come ad esempio è accaduto proprio pochi giorni fa, il 21 marzo, in occasione della giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa dall'associazione Libera di Don Ciotti, quando con un impegno senza precedenti la Rai ha accompagnato questa giornata con un palinsesto dedicato, ricco di appuntamenti tra spazi informativi in diretta, approfondimenti sulle reti televisive e su quelle radiofoniche con interviste, programmi, testimonianze, film e fiction sull'argomento. Un impegno che l'azienda continuerà a portare avanti con costanza quotidianamente con una prima serata su Rai1 tra qualche settimana dedicata ai temi delle battaglie contro le mafie".
"Nella sua missione di servizio pubblico - prosegue la tv pubblica - la Rai si sente investita di una grande responsabilità nel far crescere e rafforzare il senso civico del Paese e la sua consapevolezza nei confronti del rispetto della legalità e della lotta contro la criminalità. Solo attraverso l'informazione e la conoscenza, anche nei suoi aspetti più discutibili, un fenomeno così pervasivo potrà essere combattuto e sconfitto. Ricordare come esempi le storie di tutti coloro che hanno dato la vita per difendere il valore della legalità è e sarà sempre la stella polare del suo impegno: la Rai non è e non sarà mai il luogo in cui le mafie e tutte le sue espressioni potranno trovare cittadinanza".
DON CIOTTI,RAI NON OFFENDA DIGNITÀ E DOLORE DEGLI ONESTI
(ANSA) - "Libera è da sempre accanto ai famigliari delle vittime delle mafie. Con loro è impegnata in tanti progetti. Con loro, e per loro, organizza il 21 marzo, la "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie". Ne ha conosciuto il dolore, la forza, la dignità, la tenacia nel richiedere verità e giustizia - assenti nel 70% dei casi - l'impegno nelle associazioni, nelle carceri minorili, nelle scuole per contrastare le radici della mentalità mafiosa. Meglio di altri comprende allora il loro sdegno e la loro incredulità di fronte alla scelta di una nota trasmissione di dare spazio questa sera al figlio di Totò Riina". Interviene con queste parole il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, sulla presenza stasera, a Porta a Porta, del figlio di Totò Riina.
"C'è chi parla di diritto di cronaca. Ma il libro scritto da Giuseppe Salvatore Riina - a quanto si evince da un'intervista oggi pubblicata - non aiuta a dissipare le ombre che ancora avvolgono le stragi di mafia e la rete di complicità, omissioni e silenzi che le ha favorite. È un racconto di vita famigliare, a tratti idilliaca, dove la figura del padre, descritta in termini affettuosi quali Giuseppe Salvatore Riina ha tutto il diritto di usare, oscura quella del boss che ha mandato a morte tante persone e distrutto altrettante famiglie", osserva don Ciotti.
"Cosa c'entri questo col diritto d'informazione non è dato di capire. E se si può comprendere che un editore, allo scopo di profitto, non si faccia scrupoli a pubblicare testi di questo genere, altro conto è quello di uno spazio come quello televisivo - a maggior ragione se alimentato in quanto pubblico da un canone - che dovrebbe fornire un'informazione che aiuti la crescita culturale del paese, che non offenda la sensibilità degli italiani onesti e soprattutto la dignità e il dolore delle famiglie di persone che per il bene comune hanno sacrificato la vita", conclude don Ciotti.
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