DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
1 - UNA POLTRONA PER TRE. A «BALLARÒ» GRECO (FAVORITO), BERLINGUER O VIANELLO.MA SANTORO...
Giampiero De Chiara per “Libero quotidiano”
C’è un trio di nomi per il Ballarò del dopo Floris:Gerardo Greco, Bianca Berlinguer e Andrea Vianello. Ma circola anche una quarta ipotesi: il clamoroso ritorno di Michele Santoro in Rai. Una sorta di scambio (conveniente non si sa per chi) tra La7 e l’azienda di Stato. Di certo c’è che il talk show politico di RaiTre andrà inonda da settembre, il martedì. I dirigenti Rai una decisione sulla conduzione la prenderanno a breve.
Decideranno il direttore generale Luigi Gubitosi, colto alla sprovvista dalla decisione di Floris, e il direttore di rete Andrea Vianello. Insieme con quest’ultimo, la Rai sta pensando ad altri due «big» dell’informazione di Stato: Gerardo Greco (il vero favorito) e Bianca Berlinguer (ora sulla tolda di comando delTg3). Si tratta di tre profili simili, cresciuti professionalmente nelle redazioni dei telegiornali di Saxa Rubra.
La Berlinguer, dicono i soliti informati, aspirerebbe a condurre il programma. La direzione del Tg della terza rete le è sempre stata un po’ stretta. Sono note le polemiche con i vertici di viale Mazzini sulla sua ritrosia a fare a meno dei «doppi incarichi ». La conduzione di «Lineanotte » e anche quella dell’ultimo speciale sulle elezioni europee, sono lì a confermare la «voglia» di video della figlia di Enrico Berlinguer.
Proprio la questione del«doppio incarico» (una deroga su cui Gubitosi e compagni non vogliono transigere) potrebbe tarpare le ali anche alla candidatura del direttore di Rai Tre, Andrea Vianello. Aver lasciato la conduzione di «Agorà», tenuta fino all’anno scorso (abbandonata proprio perché nominato responsabile di rete) non è mai stata digerita del tutto. Qualcuno racconta che Vianello abbia voglia di rimettersi in gioco davanti alle telecamere.
Quale occasione migliore la casella libera di Ballarò? E poi c’è Gerardo Greco che al mattino, proprio con «Agorà», (presa dopo l’addio di Vianello) fa ottimi ascolti.È cresciuto in azienda e, caso curioso,ha molte similitudini con Floris. Anche lui corrispondente in Usa durante l’attacco dell’11 settembre 2001 è tornato poi in Italia, alternando la conduzione di «Unomattina Estate» con la corrispondenza Rai della sede di New York. Tornato dagli Usa ha puntato sui programmi di rete, lasciando il lavoro giornalistico dei tg.
MICHELE SANTORO PRIMA E DOPO LA TINTA
Con «Agorà» ha affinato la sua conduzione e sembra, a detta di molti, che sia proprio lui ad avere maggiori chance per Ballarò. Tra l’altro il prossimo autunno, con l’avvio dei palinsesti delle principali reti nazionali, si rischia di assistere ad un derby speciale il martedì sera. La Rai, infatti, non ha nessuna intenzione di spostare Ballarò che, ameno di clamorosi colpi di scena, rimarrà al martedì. E Giovanni Floris appena sbarcato a La7, pensate che rinuncerà al martedì per condurre il suo nuovo programma di informazione?
Anche perché proprio martedì è l’unico disponibile per l’ex conduttore Rai. Il lunedì c’è Piazzapulita di Corrado Formigli. Il mercoledì la Bignardi con Le invasioni barbariche, il giovedì è il «regno » di Michele Santoro, mentre il venerdì è preda di Gianlui gi Paragone con La Gabbia. Si attende comunque il palinsesto di La7 che ancora non c’è.
L’arrivo di Floris («la Rai non sposava le mie idee», ha detto ieri all’Ansa) è certamente un potenziamento per l’azienda di Urbano Cairo. Ma se l’amato martedì è l’unico giorno libero perché dovervi rinunciare, rischiando anche di dare fastidio agli altri «colleghi» di rete? A meno che una di quelle serate già occupate si liberi. E quale? Forse, ma è solo una ipotesi, il giovedì di Santoro. Infatti secondo Lettera43.it l’ideatore e conduttore di Servizio pubblico sarebbe stato visto, il giorno prima dell’addio di Floris, al settimo piano di Viale Mazzini nell’ufficio del direttore generale Gubitosi. E se fosse proprio lui a prendere il posto dell’ex conduttore di Ballarò?
2 - LUISA TODINI: “NESSUN EDITTO E A LA 7 TROVERÀ UNA FOLLA”
Leandro Palestini per “la Repubblica”
Andrea Vianello e Bianca Berlinguer
Luisa Todini, imprenditrice, nominata da Renzi alla presidenza delle Poste, consigliere Rai in quota Pdl, vicina alle dimissioni («le darò tra qualche settimana») vive con amarezza l’uscita di Floris dall’azienda ma spiega che il Servizio pubblico non è in grado di trattenere i suoi migliori professionisti.
Dopo Santoro, Floris. La Rai perde i pezzi pregiati...
«Mi dispiace. Floris è un professionista quarantenne che ha fatto una grande carriera in Rai. Bravo, autorevole, è legittimo che aspiri a dei cambiamenti, anche economici. Ma in spending review non potevamo raddoppiargli il compenso. 4 milioni in tre anni la Rai non può permetterseli: noi gestiamo denaro pubblico, rendicontiamo ai cittadini, alla Corte dei conti».
Solo una questione di soldi?
«Forse la trattativa è scappata di mano al suo agente. Troppi i soldi richiesti. Le trattative le ha condotte il dg Luigi Gubitosi, non so i particolari, ma questa storia dimostra che la Rai non sta sotto schiaffo di agenti potenti come Caschetto e Presta».
Floris parla di divergenza su progetti editoriali...
«Divergenze editoriali non direi. Magari sui palinsesti, sulla legittima aspirazione di Floris ad avere una “fascia” su Rai1, mentre Rai3 lo teneva ben stretto».
Esclude che sia un “editto bulgaro” in salsa renziana?
«Non c’entra la politica, come si insinua dopo il battibecco Renzi-Floris in diretta a Ballarò.
Escludo l’ipotesi di Gasparri».
Come mai Urbano Cairo può fare ingaggi milionari?
«Da imprenditrice dico che Urbano Cairo è un imprenditore coraggioso. Ma di questo passo La7 diventa una squadra un po’ affollata. Floris porterà la sua dote di pubblicità (Ballarò faceva incassare alla Rai 14 milioni l’anno) ma La7 fa altri numeri ».
A La7 si danno compensi in percentuale sugli ascolti. Perché la Rai non ha accettato la proposta di Floris?
BEPPE CASCHETTO PISSILUCIO PRESTA FA SPORT
«Io sarei favorevole al meccanismo dell’incentivo, che segue lo share del programma. A La7 con Mentana e Santoro la cosa ha dato buoni risultati. Ho letto che Floris aveva proposto di lavorare “gratis” per un periodo, per poi avere un contratto che seguiva lo share: io avrei accettato la sua proposta. In Rai si dovrebbe introdurre la meritocrazia. Ma nella nostra azienda è tutto complicato, c’è lo share di qualità, ci sono i doveri del Servizio pubblico, i controlli della Vigilanza Rai».
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