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1. RAI: ANZALDI, CHI HA DATO DATI SBAGLIATI A CAMPO DALL'ORTO SU OLIMPIADI?
(AdnKronos) - "Ieri il dg Rai Antonio Campo Dall'Orto ha entusiasticamente annunciato urbi et orbi che le Olimpiadi sono state viste da 42,3 milioni di italiani. Secondo l'Istat, al primo gennaio 2016 gli italiani erano 55,6 milioni. Ora, considerando gli italiani all'estero in vacanza o per lavoro, i ricoverati, i moribondi, i bambini etc., secondo il dg Rai tutti gli italiani nessuno escluso sarebbero stati per l'intero mese di agosto davanti alla tv. Con tutta la buona volontà il dato non è credibile, anzi un po' scorretto".
Così su Facebook il deputato dem Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza sulla Rai.
"È evidente - prosegue - che è la somma dell'audience medio giornaliero, e quindi se ad esempio un italiano ha visto le Olimpiadi 6 volte, significa che è stato conteggiato 6 volte e così tutti gli altri olimpiadi-dipendenti. I dati veri dicono invece che è stato l'ascolto più basso delle ultime (Pechino 2008, Londra 2012), dunque anche quelle di Londra delle quali la Rai peraltro non aveva tutti gli eventi né l'esclusiva (Sky aveva ceduto a Rai solo 300 ore di diretta)".
"La domanda nasce spontanea - conclude dunque Anzaldi con una domanda - chi ha dato i dati sbagliati a Campo Dall'Orto?".
campo dall'orto renzi nomine rai
2. RAI: CAMPO DALL'ORTO, PER RIO 2016 EMOZIONE PER OLTRE 42MLN
(ANSA) - ''Quelle delle Olimpiadi di Rio 2016 sono state due settimane molto emozionanti, portarne il racconto in esclusiva in tutte le case degli italiani è stato molto bello. Sono state oltre 42 milioni le persone che hanno visto il racconto Rai, con uno sforzo mai fatto prima e con moltissime iniziative anche sul web e il digitali. Tutto questo è stato possibile grazie allo sforzo enorme di tutta la squadra Rai. Tra poco lo stesso entusiasmo lo vedremo nel seguire le Paralimpiadi sempre a Rio dal 7 al 18 settembre''. Lo ha detto il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall'Orto parlando stasera al Tg1.
3. CI SONO UN ITALIANO, UN FRANCESE E UNA…
Estratto dell’editoriale di Marco Travaglio per ‘il Fatto Quotidiano’
L’altroieri sera eravamo andati a letto un po’ abbacchiati. Vista la fatica erculea che facevano i soli 31 inviati della Rai (erano in formazione ridotta per risparmiare) nell’illustrare i trionfi di giornata del nostro valoroso premier con l’amica Angela e l’amico François sulla portaerei Garibaldi al largo di Ventotene, ci eravamo fatti l’idea che il summit marittimo avesse prodotto la solita grigliata di aria fritta.
renzi hollande merkel ventotene
Poi, ieri mattina, ci siamo imbattuti in questo scampolo di prosa su La Stampa: “Se il linguaggio del corpo a volte dice più di mille parole, il mezzo sorriso trattenuto di Renzi mentre ascolta la frase della Merkel sul coraggio delle nostre riforme fotografa bene il bilancio di questa giornata del governo italiano. È il sigillo che Renzi voleva, la conferma di una volontà di puntellare un interlocutore che dopo la Brexit diventa più importante, cui far giocare un ruolo più stabile per evitare scossoni all’Europa insidiosi per tutti… Gli uomini del premier mettono l’accento sul riconoscimento delle riforme coraggiose, insomma sulle ‘carezze’ riservate dalla cancelliera, che paiono invece come un viatico in questo momento alla trattativa con Bruxelles… E comunque la serie di risultati ottenuti non è da poco, almeno nell’ottica del governo”.
renzi hollande merkel a ventotene
E, a parte l’italiano un po’ traballante a causa del mal di mare, abbiamo rifiatato: accecati dal nostro pessimismo, avevamo sbagliato tutto.
Ma ogni volta la cosa arrapa i giornalisti italiani, mentre lascia del tutto indifferenti gli stranieri. Di qui il “mezzo sorriso trattenuto” di Renzi, che aveva già ascoltato la stessa frase altre 4 o 5 volte (nei precedenti tête-à-tête con la cancelliera). Purtroppo s’è scordato di spiegare alla stampa che non era per la “carezza”: era per la monotonia tipicamente teutonica.
Pazienza, ormai la voce della carezza si era sparsa e aveva contagiato tutti. È il “sigillo”. Anzi il “viatico”. Anzi l’amore. Ecco un bilancio, necessariamente sintetico, degli strepitosi successi strappati dal nostro eroe nella battaglia navale narrati dai giornali che hanno capito tutto.
(…)
5. “Renzi ritiene di aver portato a casa un successo sia sull’immigrazione che sulla flessibilità, perché alle parole della Merkel dà un’interpretazione positiva… Un’apertura importante perché rappresenta il superamento del principio dei trattati di Dublino, un placet sostanziale alla linea italiana” (La Stampa).
Sulla flessibilità, la Merkel ha detto che ne abbiamo già avuta troppa e che comunque è competenza della Commissione Ue, non sua. I trattati di Dublino, sottoscritti da tutti i Paesi membri dell’Ue (Italia inclusa), dicono che i migranti li deve accogliere il primo Paese europeo dove mettono piede. Cioè quasi sempre l’Italia. La Merkel (e nemmeno Renzi, peraltro) non ha mai detto che il trattato non vale più, ma anche se l’avesse detto resterebbero soltanto da convincere gli altri 25 Stati membri. Quindi è fatta.
6. “Hollande e Merkel hanno riconosciuto al premier italiano l’investitura in una sorta di troika che governa i processi europei” (La Stampa). Prima non ci invitavano neppure ai pre-vertici: ora che non c’è più Londra, ogni tanto se ne ricorderanno.
(…)
12. Alla fine, un Renzi finalmente rilassato (sicuramente più dei giornalisti, segregati nella stiva fino alle tre di notte) si è felicitato per quell’“incontro fuori dal comune” (infatti era in mare aperto) dove – per dirla col direttore dell’Unità Erasmo D’Angelis – “i leader dei tre Paesi storici hanno deciso di dare una forte spinta”.
A questo proposito, il premier ha deliziato gli astanti con uno dei suoi motti tacitiani, particolarmente azzeccato per l’occasione: “Noi lavoriamo per risolvere i problemi”. Una frase che ci pare di aver già letto da qualche parte. Doveva essere, se non andiamo errati, sul camioncino di una di quelle ditte specializzate in spurghi di fosse biologiche e pozzi neri. Il famoso linguaggio del corpo.
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