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SORCINI VERDI PER L’ISIS - RENATO ZERO USA ARMI NON CONVENZIONALI CONTRO IL CALIFFO: “LA BANDIERA NERA SUL COLOSSEO? CI PROVASSERO, ME LI INCHIAPPETTO!” - ADDIO FONOPOLI: LA CITTÀ DELLA MUSICA SOGNATA DA ZERO NON SI FARÀ

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1 - LA GUERRA SANTA DI RENATO ZERO

Da “Libero quotidiano”

 

renato zero ai funerali di pino daniele al divino amore  7renato zero ai funerali di pino daniele al divino amore 7

Renato Zero è pronto a guidare la confroffensiva nei confronti dell’Isis. Il cantante, di fronte all’immagine della bandiera nera dello Stato Islamico che sventola sul Colosseo, minaccia: «Ci provassero... Me li inchiappetto!». Quando si dice “armi non convenzionali”...

 

2 - RENATO ZERO: ADDIO A FONOPOLI SONO DIVENTATO MATERIA DI STUDIO

Simonetta Robiony per “la Stampa”

 

Fonopoli è morta, viva Fonopoli, si potrebbe dire dopo aver sentito Renato Zero, ieri, alla Pelanda, lo spazio del museo romano Macro dove fino al 22 marzo è in corso una mostra a lui dedicata. Fonopoli, la città della musica, sogno inseguito da Zero per almeno vent’anni, non si farà. «Tre diverse giunte che hanno governato il comune si erano dette disposte a offrirmi lo spazio per edificarla, a patto di poter costruire accanto un centro commerciale che equivaleva a cinque Fonopoli. C’ho rinunciato».

renato zero instagram  25renato zero instagram 25

 

Zero ha lanciato un concorso tra gli studenti delle superiori: i ragazzi di 29 scuole di Roma e dintorni hanno realizzato disegni, video o testi ispirati alle sue canzoni e le opere ieri sono state premiate dallo stesso Renato. «Dalla scuola a me m’hanno fatto fuggire: non mi capivano perché ero un diverso. Voi invece restateci e gridate il vostro disagio, la vostra rabbia ma specialmente la vostra passione. Parlate! Chi a vent’anni non ha una passione ha già perso il treno. Usate la lingua e il nostro italiano per esprimervi, non per leccare qualcuno arruffianandovelo».

 

jihadisti isisjihadisti isis

È vestito sobriamente di nero, cappello compreso, Zero, mentre si muove in mezzo a decine di sue immagini in cui è un clown, una malafemmina, un faraone, un angelo, la strega di Biancaneve, l’Uomo in frac di Modugno, un extraterrestre, un protestatario nudo con un enorme cartello appeso al collo, immagini incorniciate da sbarre nere che le fanno sembrare gabbie carcerarie copie, a volte, dei tanti costumi da scena, con maschera o senza, esposte su manichini in alto, in una sorta di galleria sospesa.

 

Che bilancio fa della sua lunghissima carriera? «I bilanci si fanno da soli». Come si sente? «Un ragazzino anziano. Scrivo ancora tante canzoni al pianoforte. Non smetto mai, mi piace. Meglio se davanti a una finestra che guarda il mare». Quando le prossime canzoni nuove? «E chi lo sa? Mi devo sentire pronto, anche perché i miei son sempre stati dischi a tema: il concept l’ho inventato io».

IRAQ - JIHADISTI DELL' ISISIRAQ - JIHADISTI DELL' ISIS

 

Il ministro Franceschini ha dichiarato che a scuola si dovrebbero studiare i cantautori: è d’accordo? «Certamente. Si capirebbero meglio anche D’Annunzio e Pascoli. E lo dico io, mai menzionato tra gli illustri cantautori italiani perché cantavo la gente della periferia. Ma va bene così. Ho brillato di luce propria».