DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E…
RETE 4 NON È E NON SARÀ MAI LA7: PIER SILVIO BERLUSCONI SE NE FACCIA UNA RAGIONE – IL DISASTRO DI “REALPOLITIK”, LA TRASMISSIONE CONDOTTA DA TOMMASO LABATE, NON È, COME DICE “IL FOGLIO”, COLPA DI CHI LA VUOLE “SPORCARE” CON IL VECCHIO “RETEQUATTRISMO”. SEMMAI È IL CONTRARIO: È LABATE, CON IL SUO ACCENTO CALABRO-LESO, A NON ESSERE ADATTO AL PUBBLICO DI RETE4. AL MASSIMO, PUÒ FARE IL VALLETTO NELLE MARATONE MENTANA DI LA7 – GLI AUTORI CHE SI DIMETTONO E GLI ALTRI PRECEDENTI FALLIMENTARI: GERRY GRECO AL TG4, MYRTA MERLINO AL POMERIGGIO DI CANALE 5. FACEVANO PRIMA A TENERSI MARIO GIORDANO...
Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per “il Foglio”
Forza Italia si tenga Tony Tajani: con la cura di Pier Silvio Berlusconi rischia di crollare al 2.8 per cento. Vi raccontiamo il nuovo esperimento informativo Mediaset. E’ Realpolitik di Tommaso Labate, ed è una prova ulteriore di come si manda a sbattere un talento, per cucinare, alla fine, i soliti straccetti di retequattrismo […].
Per inseguire La7 di Urbano Cairo, per riverniciarsi ancora e spiegare al mondo (in Germania) che Mediaset è una televisione aperta (a sinistra), viene reclutata una firma politica come Labate. […]
[…] A Mediaset hanno un debole per Giovanni Floris, per il suo Di Martedì, il Di Martedieska, di La7, solo che Labate ha ben altri maestri. La sua missione, per ordine di Pier Silvio, è assemblare una trasmissione alta, di politica, che schiaccia l’occhio alla sinistra.
Labate strappa a Fabio Fazio l’autrice Paola Natalicchio, già firma dell’Unità, ex sindaco di Molfetta. Non basta. Dato che l’ossessione di Mediaset è Floris, Di Martedieska, Labate chiama l’autore di La7, Lello Fabiani (inciso, per imitare La7 si copiano pure gli applausi in sala).
[…] Mauro Crippa, il direttore dell’informazione Mediaset, detto Oppenheimer, il distruttore di mondi (e di programmi) scatena i migliori inviati, autori della rete. Non è sufficiente. […] Vengono chiamati come consulenti del programma altri giornalisti della carta stampata.
[…] Il programma di Labate parte con le grandi interviste a sinistra, da Schlein a Veltroni. La scelta della messa in onda è delle più spericolate. Si decide come serata il mercoledì sera, la serata feudo, per anni, di Mario Giordano. Si passa dalle zucche spaccate di Giordano alla pulizia di Labate. L’obiettivo è raggiungere il 4 per cento, lo sbarramento, obiettivo alla portata di Labate se solo lo si lasciasse lavorare con serenità. E invece no.
mauro crippa al festival del libro possibile a polignano a mare
Dopo la prima puntata arriva il suggerimento (è di Pier Silvio e Crippa-Oppenheimer esegue) che il programma deve essere “sporcato”. A Mediaset, Los Alamos, quando si dice “sporcare” significa retequattrismo puro. […]
Per “sporcare” Realpolitik viene delegata, come “commissaria”, l’altra vicedirettrice Mediaset, Siria Magri, la vice di Crippa con “pieni poteri”. […]
Immaginate il povero Labate che in cuffia deve sentirsi la commissaria Magri oltre alla sua autrice fidata Natalicchio. Il programma si “sporca”, ma gli spettatori sono come il sobrio alla quinta pinta di birra. Non si capisce più nulla. Si invitano Iva Zanicchi, Flavio Briatore.
Il 28 ottobre, Labate apre con l’intervista al direttore de La Verità, Maurizio Belpietro. Il programma sprofonda al 2.8 per cento e non è colpa né di Belpietro né di Labate. L’autrice Natalicchio si dimette. Labate chiede di tornare all’antico, di riprendere in mano la sua trasmissione.
Si ripristina il modello precedente ma si continua a “sporcare”, quanto basta. I tormenti della sinistra, del Pd, vengono mescolati con la storia della casa nel bosco. Si ripete la solita storia.
In passato era stato chiamato Gerardo Greco a dirigere il Tg4 (ed è finita con una storica buonuscita). L’anno scorso si è affidato il pomeriggio di Canale 5 a Mirta Merlino, strappata a La7, sempre con l’idea di nobilitare un palinsesto. Greco lavora oggi a La7, Merlino fa l’ospite Mediaset (a Mediaset).
[…] Non c’è morale, se non questa. Urbano Cairo voleva somigliare a Silvio Berlusconi mentre oggi Pier Silvio vuole una televisione che somigli a La7 di Cairo. Forza Italia si tenga stretto Tajani. Meglio Tajani, l’originale, che saltella con la panza dell’editore che vuole copiare la copia della copia.
tommaso labate realpolitik 2
pier silvio berlusconi
MAURO CRIPPA FEDELE CONFALONIERI
tommaso labate realpolitik 5
mauro crippa
tommaso labate realpolitik 4
tommaso labate realpolitik 6
tommaso labate realpolitik 1
DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E…
DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E…
DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA…
DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI…
DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL…
DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI…