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Andrea Andrei per Dagospia
Dal "Daily Mail"
http://dailym.ai/19KJ8Uv
In un mondo completamente dominato da pc, tablet, smartphone e piccoli schermi touch e portatili, ci sarà ancora spazio per il caro vecchio televisore? Forse no, o almeno non per quello che conosciamo noi. Perché la tecnologia è in procinto di far fare al vecchio elettrodomestico un salto che fino a poco tempo fa era semplicemente inimmaginabile.
E attenzione, non parliamo di fantascienza, ma di un qualcosa che già esiste e che, presto o tardi (ma più presto che tardi) si diffonderà ovunque e invaderà le nostre case. Un qualcosa che manderà in pensione per sempre anche i nostri nuovissimi televisori LED in alta definizione.
Sì, perché quella dell'UHD, l'Ultra-High Definition, assicurano gli esperti, sarà una rivoluzione di enorme portata, come quella che portò i colori nel televisore in bianco e nero. In realtà non è da adesso che se ne sente parlare: le grandi case tecnologiche hanno già nei mesi scorsi presentato enormi TV da 80 pollici (che dall'angolo in basso a sinistra a quello opposto in alto a destra misurano più di due metri) con una definizione tale da far sembrare l'ultimo modello prodotto di TV LED simile al televisore con due pulsanti che la nonna tiene ancora oggi in cucina per vedere il tg.
Ma come si possono raggiungere livelli ancora migliori delle nostre TV in HD, la cui qualità dell'immagine non smette mai di stupirci? Certo da descrivere non è facile, perciò lasciamo la parola ai numeri. Un film digitalizzato di Hollywood pieno di effetti speciali prodotto oggi viene girato con una risoluzione di 2 milioni di pixel. Ecco, le TV UHD di pixel ne hanno 8 milioni, cioè quattro volte tanti.
Come abbiamo detto, questi schermi esistono già , così come esistono delle telecamere in grado di girare video a quella risoluzione. Sono stati anche compiuti i primi esperimenti: la Bbc lo ha fatto in collaborazione con Sony trasmettendo una partita del torneo di tennis di Wimbledon, mentre Sky ha proiettato, per pochi fortunati, una partita di Champions League e un documentario sui pinguini. Si è trattato solo di proiezioni a livello sperimentale, eppure chi ha assistito allo spettacolo è pronto a giurare che si tratta di qualcosa di straordinario. Pare che, durante la partita, si riuscissero a distinguere perfettamente i volti delle persone sedute sugli spalti. Insomma, meglio che allo stadio.
Addirittura infatti si parla di un effetto del tutto simile alla realtà . La TV smetterà perciò di essere percepita, anche mentre la si guarda, come un oggetto esterno, ma diventerà a tutti gli effetti una finestra dalla quale osservare la realtà . Perciò gli schermi saranno di dimensioni molto maggiori rispetto a quelli attuali, proprio per permettere allo spettatore di "entrare" letteralmente nell'immagine.
Non solo: c'è chi pensa che questo avrà un'ulteriore effetto sulla nostra vita quotidiana, sul quale davvero si potrebbero scrivere interi trattati di psicologia o di sociologia. Se ciò che vedremo sullo schermo sarà praticamente uguale a ciò che vediamo dal vivo, ci sarà impossibile distinguere, nei ricordi, quello che abbiamo visto in TV da ciò che abbiamo realmente vissuto.
Certo questa tecnologia mostra ancora dei limiti. Primo fra tutti, il prezzo. I televisori della Sony a 84 pollici in UHD costano circa 28 mila euro. Ma è chiaro che se queste nuove TV dovessero diffondersi, il prezzo si abbasserebbe e diventerebbe alla portata di tutti.
Il problema maggiore è però rappresentato dal fatto che i network televisivi non sono in grado attualmente di girare filmati con risoluzioni tanto elevate. Perciò in questo caso, anche possedendo una TV UHD, in realtà la qualità dell'immagine non differirebbe da una normale TV in alta definizione. à come fu all'inizio per il formato 16:9. La maggior parte dei programmi veniva ancora girata in 4:3, rendendo l'effetto sui nuovi schermi peggiore di prima. Solo che, mentre adattarsi al 16:9 per i network è stato abbastanza semplice, qui si parla di una tecnologia che costa moltissimo.
Il che non vuol dire comunque che non la sperimenteremo presto, considerato che, oggi come oggi, tre anni di sviluppo tecnologico equivalgono pressappoco a un'era geologica.
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