NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
Emilia Costantini per il “Corriere della Sera”
anita b roberto faenza regista del film in una foto dal set
Il primo film sul Papa, Chiamatemi Francesco , non è ancora uscito nelle sale e già diventa un caso. Prodotto da TaoDue per Rti con la regia di Daniele Luchetti solleva già dei contenziosi. Oltre alla scrittrice argentina Evangelina Himitian, autrice del libro Francisco. El papa de la gente , che rivendica la sua collaborazione al progetto, smentita dal produttore Pietro Valsecchi, ora si affaccia una causa intentata da Roberto Faenza sempre contro il produttore.
Afferma il regista che chiede un risarcimento danni di oltre 400 mila euro: «Ho dato io l’idea e ho creato io l’impianto per realizzare il lavoro». Effettivamente Faenza era stato coinvolto all’inizio, ma per un progetto televisivo, superato poi da quello per le sale cinematografiche. Ma nella difesa di Valsecchi, assistito dall’avvocato Giorgio Assumma, si legge fra l’altro che «la valutazione del film in due puntate, da parte di Rti, non era stata positiva; con Faenza non era stato firmato alcun contratto e nessuna trattativa era in corso».
camilla nesbitt pietro valsecchi
Ribatte Faenza: «La verità è che TaoDue doveva pagare una penale a Luchetti per un film mai fatto, quindi è stato scelto lui come regista e non io». Secondo altre indiscrezioni, il regista «escluso» starebbe pensando a un’ulteriore azione legale perché il suo nome non compare nei crediti del film, che il primo dicembre verrà presentato in Sala Nervi e il 3 dicembre distribuito in 700 copie. «Era stato proprio Valsecchi — afferma Faenza — ad assicurarmi che sarei comparso nei crediti».
La versione del produttore è un’altra: «Faenza è venuto da me molto tempo fa, dicendo che sapeva della mia idea di fare un film su papa Francesco e assicurandomi che avrebbe potuto ottenere i diritti del libro La lista di Bergoglio . I diritti invece sono stati ceduti a Claudia Mori e allora io sono andato avanti per la mia strada in un’altra direzione. Non ho potuto scegliere lui come regista perché Rti, a causa del suo precedente flop al botteghino, non lo ha ritenuto idoneo al progetto. La TaoDue non può decidere da sola, c’è un comitato. La scelta è quindi caduta su Luchetti».
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