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SALLUSTI HA PESTATO UNA MERDA – IL DIRETTORE DEL “GIORNALE” È STATO CONDANNATO PER AVER DIFFAMATO ANTONIO SCURATI, APPELLANDOLO PIÙ VOLTE IN UN SUO ARTICOLO “UOMO DI M” – IL GIORNALISTA DOVRÀ RISARCIRE CON 35 MILA EURO LO SCRITTORE E DOVRÀ SGANCIARE ANCHE 6.759 EURO DI SPESE PROCESSUALI. L’HA DECISO IL TRIBUNALE CIVILE DI MILANO – LA CONDANNA PER SALLUSTI ARRIVA PER UN SUO EDITORIALE DEL 28 SETTEMBRE 2022 SU “LIBERO” DAL TITOLO “L’ACCOLITA DEI ROSICONI” – SCURATI AVEVA PRESENTATO UN ESPOSTO, FACENDO NOTARE CHE, IN “UOMO DI M”, LA LETTERA “M” È UN CHIARO RIFERIMENTO ALLA PAROLA “MERDA”…

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Estratto dell’articolo di Giacomo Galanti per www.repubblica.it

 

giorgia meloni alessandro sallusti 50 anni del giornale

Alessandro Sallusti, direttore di Libero, è stato condannato per aver diffamato Antonio Scurati, appellandolo più volte in un suo articolo “uomo di M”. Il giornalista dovrà risarcire con 35 mila euro l’autore della serie di romanzi storici su Mussolini. Più 6.759 euro di spese processuali. Lo ha deciso il tribunale civile di Milano.

 

La condanna per Sallusti arriva per un suo editoriale del 28 settembre 2022 dal titolo “L’accolita dei rosiconi”. Articolo pubblicato sulla prima pagina dell’edizione cartacea del quotidiano Libero del 28 settembre 2022, corredato dalla fotografia di Scurati e dal titolo a caratteri cubitali “Il principe dei rosiconi. L’uomo di M”.

 

PRIMA PAGINA DI LIBERO CONTRO ANTONIO SCURATI - 28 SETTEMBRE 2022

Nel testo si faceva riferimento, scriveva il giornalista, a “una intervista rilasciata a un importante sito francese”, dove “Scurati ha definito Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia “gli eredi di Mussolini” e in quanto tali pericolosi per l’Italia, l’Europa e penso l’umanità intera”.

 

Proprio l’appellativo “uomo di M”, sottolinea la sentenza, che Sallusti attribuisce “in maniera reiterata nel testo dell’articolo” a Scurati, costituisce il cuore della querela. Secondo lo scrittore, rappresentato dagli avvocati Giulio Enea Vigevani e Carlo Melzi D’Eril, infatti “questa definizione sarebbe equivalente all’espressione infamante “uomo di merda” e non al nome della trilogia dei suoi romanzi intitolati: “M. Il figlio del secolo”, “M. Uomo della provvidenza”, “M. Gli ultimi giorni dell’Europa”.

 

 

Nell’accogliere le spiegazioni date da Scurati e dal suo legale, il giudice nella sentenza scrive inoltre che “a differenza del diritto di cronaca, il diritto di critica, quale modalità sovente corrosiva e spesso impietosa se esercitato nelle forme della satira, è sottratto al parametro della verità, in quanto esprime, mediante il paradosso e la metafora surreale, un giudizio ironico su un fatto”. [...]

ANTONIO SCURATI AL SALONE DEL LIBRO DI TORINOANTONIO SCURATI