cairo santoro

SANTORISSIMO! “LA7? NON È UNA TV MA UNA CNN ALL’AMATRICIANA. E ORA PERDE PURE CROZZA. TRASMETTERCI IL MIO FILM? DOVREI MANDARLO GRATIS E MAGARI INVIARE UN PACCO DI SALAMI A CAIRO PER NATALE - IO SERVO DI RENZI? FESSERIE. HA COMMESSO ERRORI COLOSSALI - COL "FATTO" MI SENTO A DISAGIO, MA E' UN PROBLEMA MIO, NON DI TRAVAGLIO - I CINQUESTELLE? SONO DI DESTRA. DE LUCA? POLITICO STRAORDINARIO CHE FA LA MACCHIETTA VOLGARE"

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Da “la Zanzara - Radio 24”

 

“Io schierato contro il no per tornare in Rai? Non sono tornato in Rai, ho solo venduto un programma chiavi in mano. Non vedo quale sia questo tornaconto sterminato. Ci ho anche rimesso 30 mila euro. Tutto fatturato, i  grillini possono venire a controllare”. Lo dice Michele Santoro a La Zanzara su Radio 24. “Chi dice che sono servo di Renzi – aggiunge Santoro commentando una frase della giornalista Luisella Costamagna – dice delle fesserie e delle banalità”.

 

MICHELE SANTOROMICHELE SANTORO

Ma c’è qualche possibilità che il film Robinù possa passare in Rai o a La7?: “Alla Rai mi auguro di si. A la7? Figuriamoci, devi fare un accordo con Cairo che lo manda gratis e magari mandargli un pacco di salami a Natale. Nessuno ha il coraggio di dire che La7 non è una televisione, non è una tv completa una sorta di Cnn all’amatriciana. Dipende molto dall’umore esterno, e perde anche Crozza”. 

 

“Renzi? Ha commesso errori colossali. Doveva restare fuori da questa contesa referendaria, doveva fare tre o quattro apparizioni importanti per spiegare cos’è questa riforma costituzionale e dedicarsi all’attività di governo”.

 

“Ha dato la sensazione – dice Santoro - dell’uno contro tutti di Maurizio Costanzo, volendo stravincere da solo. Un errore di arroganza e di comunicazione. Quando vai in tv anche nel segnale orario a fare cucù, vanifichi la tua comunicazione. Essere presente in tv conta moltissimo, ma non è vero che la quantità determini il risultato. I luoghi scelti di preferenza dai politici, cioè i grandi tg non hanno la forza di una volta”.

 

VINCENZO DE LUCAVINCENZO DE LUCA

Ma come hai votato, chiedono i conduttori: “Non lo dico. Alla fine sono andato a votare, e non ho votato No. Non ho vinto. Sicuramente non ho votato no. O si, o scheda bianca o da annullare. Scegliete voi”. “Fossi al posto di Renzi – aggiunge Santoro – non mi dimetterei da segretario del Pd. E chiederei a quelli del No di trovare una via d’uscita in questo momento. Da sconfitto può aspettare dall’altra parte queste soluzioni prodigiose”.

 

“Cedere le quote del Fatto? Non ho nessun contrasto con Travaglio che ha deciso di sposare una campagna che lo ha visto come principale protagonista. Nulla da obiettare. Io obietto sul modo come fanno il giornale. Se questa passione si trasferisce nell’ultimo pezzettino di cronaca che loro scrivono, c’è un’alterazione della funzione principale di un giornale che per me resta quella di raccontare ciò che accade”.

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Lo dice Michele Santoro a La Zanzara su Radio 24. “Mi sento a disagio – dice Santoro - ma è un problema mio, non di Travaglio. E comunque la mia partecipazione non è a scopo di lucro come tante cose che io faccio, nonostante quello che dicono quelli del Movimento 5Stelle. Anche se non vogliono mai venire di persona a controllare come stanno le cose. Preferiscono seminare zizzania, calunnie”.

 

“Vincenzo De Luca è una persona di una straordinaria qualità intellettuale, è una persona molto raffinata. Un politico straordinario che potrebbe avere anche un ruolo nazionale, ma ha scelto di fare la macchietta anche volgare”. Lo dice Michele Santoro a La Zanzara su Radio 24. “Sul territorio – dice Santoro - ha operato in maniera straordinaria. Ha un consenso molto largo e si permette volgarità come Grillo nel suo territorio, che poi è la rete. Ma se sei un caratterista non puoi essere un protagonista”.

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E Grillo?: “I Cinque Stelle sono di destra, basta chiedere cosa pensano dell’immigrazione. Sono la forza principale che ha vinto il referendum, per difendere una Costituzione nella quale non credono assolutamente. Faccio qualche esempio: loro non vogliono il vincolo di mandato, previsto nella Carta e fanno firmare un contratto agli eletti. Non credono nei partiti e il loro Che Guevara, Di Battista, è per il superamento della democrazia rappresentativa. Intercettano sentimenti pericolosi.

 

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E poi fatevi spiegare la linea economica. Ho visto lo spettacolo dove spiegava come funziona lo stipendio minimo, cioè rimani a casa finchè qualcuno non ti chiama. Io immagino la ‘ola’ che si leverebbe nei quartieri napoletani se finalmente potessero avere un salario garantito, sarebbe una base di consenso straordinaria. Sono cose inapplicabili”.