miles e susan sarandon

SARA’ QUEL CHE SARANDON - SUSAN SARANDON, PASIONARIA DEL DIRITTI LGBT, DIFENDE IL FIGLIO MILES CHE TALVOLTA SI VESTE DA DONNA ED ELOGIA LA FLUIDITA’ SESSUALE

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Miles e Susan SarandonMiles e Susan Sarandon

Chris Mandle per “The Independent”

 

Miles Robbins è il figlio 23enne di Susan Sarandon e Tim Robbins. L’attrice, alleata della comunità LGBT, lo ha elogiato perché ha il coraggio di non seguire le norme di genere e di indossare abiti femminili.

 

La Sarandon con suo figlio MilesLa Sarandon con suo figlio Miles

Ha dichiarato a “People”: «Mio figlio Miles è musicista e Dj, ha i capelli lunghi e talvolta indossa abiti da donna. Credo sia importante che i genitori crescano i figli in modo da accogliere qualsiasi diversità, è per questo che li ho fatti crescere a New York City, per abituarli. Da madre, so quanto sia difficile sopravvivere agli anni della adolescenza e al processo di socializzazione. Se esci dalle righe, diventa complicato. E’ grandioso fare delle conversazioni sull’argomento coi giovani. Io credo che più colori hai nella scatola per disegnare fuori dalle righe, più è eccitante». Già nell’intervista con Oprah Winfrey si era detta entusiasta per la fluidità di genere che sta emergendo di questi tempi.

Miles RobbinsMiles Robbins

 

Il figlio Miles le ha risposto dalle colonne dell’”Huffington Post”: «E’ così strano che un uomo indossi un vestito da donna? Tanta gente, soprattutto musicisti, lo ha fatto prima di me. Io lo faccio per abbracciare la femminilità, non per riassegnarmi un genere. Mi sento più uomo che donna e principalmente eterosessuale. Ho baciato diversi uomini e ho avuto qualche sbandata ma non ho mai fatto sesso con loro. Le mie parti intime sono più attratte dalla donne, ma odio le cravatte, non guardo il calcio, so cucinare e cucire».

 

thelma e louise ieri e oggithelma e louise ieri e oggisusan sarandon tim robbinssusan sarandon tim robbins

Prosegue parlando della condizione di disforia, quando l’identità non coincide con il sesso biologico: «Non riesco ad immaginare quanto sia difficile essere nati nel corpo sbagliato, specialmente nella brutale e impietosa era del bullismo su internet. Vorrei che il genere non fosse assegnato dai documenti tipo patente e passaporto. Questa è solo pressione che la società esercita sui trans».